A mettere l'accento su un altro aspetto importante è Brenda Barnini, sindaca uscente di Empoli. «
La prospettiva è credibile nella richiesta perché le amministrazioni uscenti di questo territorio, che hanno una omogeneità politica, hanno consentito la riapertura del Giudice di Pace. Dieci anni fa su questo territorio non c'era niente. Senza questo oggi sarebbe stato più difficile fare la battaglia per il tribunale. L'ufficio sta aperto grazie all'apporto dei Comuni. Lo stesso faremo per il Tribunale: sopperiamo noi, perché ci sta a cuore l'interesse dei cittadini. Negli uffici lavorano dipendenti dei Comuni. In quella sede è stato aperto anche l'ufficio di prossimità con un progetto sottoscritto insieme alla Regione. Sono stati dieci anni che definisco della resilienza: a fronte di una ferita che aveva cancellato tutto, ci siamo organizzati per resistere e mantenere aperto un presidio. Tutte le forze, a maggior ragione chi ha la guida del paese oggi, a fronte di questo percorso, dell'assoluta terzietà della richiesta, non possono avere più alibi per rinviare questa decisione. E penso che nella campagna elettorale per le amministrative, abbia fatto bene Alessio Mantellassi a ribadire che ci siamo sempre impegnati per questa battaglia, continueremo a farlo, con tutti i governi che si sono succeduti. Ma ora serve una fortissima tenuta del territorio, delle amministrazioni e di quell'omogeneità, caratteristiche servite per riaprire l'ufficio del giudice di pace».

L'idea di fare il punto su questo percorso di civiltà e di giustizia è di Alessio Mantellassi che ne fa anche un punto importante del suo programma elettorale. «
Questa è una battaglia per tutto il territorio, che tiene insieme tante categorie: gli avvocati, le industrie, i commercialisti e altre realtà, rafforza la possibilità al territorio di questo servizio e nell'utilizzo quotidiano della giustizia, il tema della vicinanza e della prossimità della giustizia è un vantaggio che agevola la vita di chi fa impresa e non solo sul territorio e poi lo rende più competitivo. Ma rappresenta una battaglia per rendere la giustizia dopo la riforma del 2012, per riavvicinare la giustizia ai cittadini e quindi l'idea di rafforzare questi servizi per tutta l'Empolese Valdelsa. Deve essere un tema che riguarda anche chi si candida a fare il sindaco, pur se poi non è una cosa che decide il sindaco. E' una battaglia da fare. Dopo aver annunciato la candidatura mi sono confrontato con l'Associazione ed ho accolto la produzione di documenti che sostengono e danno forza a questa richiesta: dati e numeri che la rendono non una richiesta campanilistica ma che è figlia della necessità di rafforzare i servizi sul territorio. Numeri e dati che dicono che questa richiesta è fondata. Questo lavoro è un patrimonio per tutti: chi sarà sindaco dovrà considerarli un'assett importante per sostenere questa battaglia. Voglio ribadire il pieno sostegno a questo percorso, la porterò avanti non da solo ma nel solco del lavoro fatto da Brenda Barnini in questi anni, con Regione e governo, con l'associazione del tribunale e con l'Associazione degli avvocati. Dovremo fare rete anche con gli altri sindaci dell'Empolese Valdelsa e non solo. Con le nuove amministrazioni che nasceranno dopo il 10 giugno, questo percorso va ripreso. Il sindaco di Empoli sia il primo a ricomporre questa rete, a richiamare tutti i soggetti intorno al tavolo, a riprendere il cammino. Deve essere una battaglia di territorio, con una visione di territorio e non campanilistica. Senza polemiche, non è un tema divisivo. Chi se la sente, di qualsiasi parte politica esso sia, di dare una mano, ben venga».