Tutto ciò fornisce la migliore risposta possibile a coloro che nella recente campagna elettorale avevano tacciato l'approfondimento politico sulla borsa interno al Pd quale mera tattica pre-elettorale volta a sconfessarsi un minuto dopo il voto. Adesso occorrerà valorizzare il posizionamento del partito regionale sul “no” alla borsa e la sua capacità di presentarsi quale messaggio inclusivo sia per raccogliere anche da quei territori provinciali che non hanno aderito alla Multiutility, ma ora potrebbero esservi interessati, un contributo nel merito, che li faccia sentire protagonisti di questa operazione per unirsi al progetto, sia per lavorare da subito ad un confronto programmatico sulle politiche regionali al fine di costruire una cornice comune del centrosinistra più ampia possibile in vista delle prossime elezioni regionali.
Da parte nostra, ci siamo adoperati fin dall'inizio per svolgere quel ruolo di “cerniera” che ci è proprio, in termini di raccordo e mediazione politica e tra territori e intendiamo proseguire in tal senso. Resta, poi, centrale il tema del piano industriale della Multiutility, perché per noi sono prioritari gli investimenti, che consentano di sviluppare i servizi pubblici locali e, più precisamente, di conseguire gli obiettivi strategici che abbiamo sempre legato alla costruzione della holding regionale. È evidente, dunque, che qualsiasi alternativa alla borsa-chiude Mazzantini- dovrà rispondere all'esigenza di garantire tali investimenti, per poter rendere efficace e sostenibile l'azione della stessa Multiutility».