Certamente al PD per primo, in quanto partito che governa in tutti i comuni della zona ed il più consistente, spetterebbe di aprire una stagione nuova, visto che ha mostrato qualche sforzo di rinnovamento a livello nazionale: Se invece si mantenesse, come sembra, su posizioni ‘di rendita’, senza scelte di rottura in funzione dei grandi cambiamenti della realtà cui abbiamo accennato (magari con schemi vetusti, aggregando solo piccole formazioni con minima rappresentanza sociale), sarebbe più probabile, non meno, l’affermazione della destra, al pari delle altre città toscane.
La destra può giocare di rimessa sperando che il vento del governo nazionale non si posi troppo presto e possa spingerla questa volta davvero a contendere la città. E sulle grandi scelte che stanno animando il dibattito cittadino (gassificatore, multiutility) hanno sostanzialmente le stesse posizioni di chi governa la città. Nonostante ciò, se specialmente si presentasse unita (come non è avvenuto nell’ultima tornata amministrativa di maggio in pochi comuni dove ha perso) potrebbe cogliere il frutto di un forte astensionismo che pare non regredire. E non è detto che ‘tanto farebbe cose più o meno uguali a quelle della sinistra’. Potrebbe realizzarsi una ben diversa combinazione di valori e azioni, una nuova egemonia, con un pesante colpo peggiorativo dell’identità di Empoli.
Vediamo tre punti base, irrinunciabili, per marcare un cambiamento e ricollegare la città alla sua storia (quando spesso anticipava necessità e nuove stagioni, specie in tema di servizi pubblici e di tutela ambientale):
- Fermare definitivamente la strada della ‘multiservizi’ quotata in borsa e fare, viceversa, della gestione pubblica di questi servizi il principale volano di una effettiva e non retorica conversione ecologica. La questione è oggettivamente un esempio di dicotomia tra decisione e democrazia. Infatti, la scelta non stava in alcun programma elettorale che, anzi, prometteva la ripubblicizzazione dell’acqua. La decisione pare non sia neppure passata al vaglio politico all’interno del PD.
-Il riorientamento delle priorità dell’azione comunale: meno effimero mercatista e più contrasto delle disuguaglianze (affrontare il forte regresso del settore sociale e sanitario, sviluppare politiche per la casa, per la non autosufficienza, a sostegno delle famiglie in difficoltà, ecc).
-La scelta della candidatura a sindaco che dovrebbe essere conseguente a questi orientamenti, non condizionata da esclusive logiche di partito, che porti all’individuazione di una personalità, preferibilmente civica, che susciti un entusiasmo di rinnovamento e partecipazione.
In ogni caso, il punto irrinunciabile, un livello minimo che fortemente auspichiamo, è l’unità di quelle forze che hanno rappresentato in questi anni la necessità di cambiamento delle politiche locali: Buongiorno Empoli e il nuovo M5S, con la sua peculiare azione di opposizione sul piano nazionale.
Dusca Bartoli, Enrico Roccato, Mauro Valiani