Tornando al campetto per lo street-basket proprio in questi giorni è uscito, nelle librerie, un volume, che raccoglie le foto realizzate da due fotografi italiani, in tutto il mondo. Roberto Cornacchia e Luca Cocchi, nel volume “Chi segna regna” (edizioni Pendragon) ne hanno fotografati circa trecento, in ogni angolo: dall'Italia al resto del pianeta. Ce ne sono realizzati in una stiva di traghetto, al fianco di una cascata, in uno slargo ricavato da un incrocio di strade di campagna. In un paesino della Lituania ne hanno fotografato uno che si erge, come prolungamento, sulla traversa di una porta di calcio.
Per l'Italia, la parte del leone la fa l'Emilia Romagna. Soprattutto Bologna, patria del basket nazionale da sempre.
Del libro dei due fotografi ha parlato di recente anche Antonio Dipollina in un articolo pubblicato dal Venerdì di Repubblica.
A Padova, proprio contro il degrado, di luoghi di aggregazione simili ne sono stati inaugurati oltre una quindicina negli ultimi due anni: il campetto, un cancello sempre aperto, un chioschetto-bar e luci, illuminazione pubblica per combattere il degrado. Ma soprattutto per favorire l'integrazione.
Non solo. Se non si vuole, come accade a Padova, avere la filosofia del "basta che il cancello sia sempre aperto" - nel senso che l'accesso è destinato a tutti, senza alcun tipo di discriminazione, ma allo stesso tempo anche gratuito - si può prevedere una gestione "sociale" che creerebbe anche economia. Pensate a una associazione, delle tante che ci sono in città, che possa gestirlo: una tariffa "politica" per l'utilizzo dello spazio, servizi come un bar (l'esempio di Serravalle e, tra un po' di piazza Ristori, possono essere replicati) o altri, che declinati in questo modo si traducono in occupazione. Sempre giovanile.
Gli amanti del cinema anno che non c'è film di Spike Lee che non abbia una scena imbastita intorno a un campetto, luogo di incontri, di discussioni, di amicizie e integrazione. D'altra parte basta andare a Sovigliana, nel cortile delle scuole medie per vedere la portata sociale che hanno due semplici canestri…