Azione: ricordiamo come merita la 'carta di Empoli'
06-02-2025 10:24 -
Cinquant'anni fa, il 7 febbraio 1975, la città di Empoli fu teatro di un evento cruciale per la storia della Polizia italiana e per il progresso democratico del nostro Paese. Oltre mille poliziotti si riunirono presso il Palazzo delle Esposizioni per redigere un documento noto come la "Carta di Empoli", un manifesto in dieci punti che avrebbe gettato le basi per una Polizia più moderna, democratica ed efficiente.
Questa storica assemblea fu motivata dal desiderio di onorare la memoria dei colleghi Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, tragicamente uccisi il 24 gennaio 1975 dal terrorista neofascista Mario Tuti durante una perquisizione nella sua abitazione. In quell'occasione rimase gravemente ferito anche l'appuntato Arturo Rocca. La "Carta di Empoli" rappresentò una svolta epocale, ponendo le fondamenta per la Legge 121 /1981, che sancì la smilitarizzazione della Polizia di Stato e ne promosse la democratizzazione. I dieci punti elaborati in quella sede riflettevano l'aspirazione a una forza di polizia più vicina ai cittadini, rispettosa dei diritti costituzionali e integrata nel tessuto sociale.
In occasione del cinquantesimo anniversario della "Carta di Empoli", auspichiamo che l'Amministrazione Comunale organizzi un dibattito o un convegno per ricordare questo significativo momento di democrazia e adesione ai principi costituzionali. Sarebbe un'opportunità per riflettere sull'evoluzione della Polizia di Stato e per riaffermare l'importanza dei valori democratici che animarono quei mille poliziotti mezzo secolo fa.
Ricordare la "Carta di Empoli" significa celebrare una tappa fondamentale nel percorso di democratizzazione delle istituzioni italiane e rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la sicurezza e la libertà di tutti noi.