"I veleni non si eliminano, si nascondono", rabbia del comitato no keu
27-02-2025 17:34 -
Purtroppo rispetto a quanto emerso in un primo momento ieri dalle cronache della conferenza stampa sulle operazioni di bonifica dal Keu, la situazione delineata da Regione e Commissario è nettamente peggiore. Sul territorio empolese, infatti, si prevede solo una “messa in sicurezza” e non una bonifica. In sostanza, il piano è quello di mantenere coperto il rilevato stradale contaminato con i teli in Pvc.
Lo aveva già accennato il presidente Giani, a margine dell’incontro sul raddoppio ferroviario ad inizio novembre scorso, che la bonifica non l’avrebbero fatta. Il motivo è tanto semplice quanto spaventoso: ancora non è stata rilevata contaminazione nelle acque. Insomma, nonostante ci sia uno studio del Dipartimento di Scienze della Terra che certifica come il Keu sotterrato sotto la 429 non sia affatto un materiale inerte e che basti l’umidità dell’aria per trasformare il cromo trivalente presente nel cancerogeno cromo esavalente, la decisione delle autorità è quella di non rimuovere le 8mila tonnellate di veleni. Ma semplicemente di tenerle coperte.
I veleni non si eliminano, si nascondono. E nel frattempo si controlla, incrociando le dita, che non avvenga contaminazione delle acque. E se poi questa contaminazione avviene? Cioè, se un giorno dai controlli (quelli dei piezometri, non quelle dei pozzi privati delle famiglie che da oltre un anno non vengono più analizzati) emerge che le acque nel sottosuolo hanno livelli di sostanze cancerogene oltre i limiti?
Abbiamo atteso quattro anni per arrivare oggi a sentirci dire quello che molti temevano. Che la bonifica non si fa e che dovremo convivere con migliaia di tonnellate di sostanze pericolose sotto una strada. Tutto ciò non è solo sbagliato e ingiusto. È proprio inaccettabile perché davanti alla salute pubblica non ci sono costi che tengano.