Quando i bambini insegnano la sicurezza agli adulti, il cambio culturale auspicato dalla Fondazione Regolino

17-04-2025 16:07 -

C'è una rivoluzione silenziosa che ha preso avvio da Empoli, e ha la voce leggera, curiosa, a volte impaziente, dei bambini. Una rivoluzione che non alza muri né grida, ma che punta a costruire con pazienza nuove abitudini e una diversa consapevolezza. Una rivoluzione che ha la forma di un personaggio immaginario, colorato, simpatico, capace di entrare nel cuore dei più piccoli e – con loro – anche di chi li accompagna nel quotidiano. Si chiama Regolino. Per i più grandi rimanda a un personaggio degli anni Sessanta, Tiramolla, per i giovanissimi, invece, è facile fare un parallelo con i manga.
Pochi tratti, tanta versatilità: ha un corpo adattabile, un quadrato, indossa a volte stivali, altre gli occhiali, si imbraga, fa tutti quei gesti che si trasformano in sicurezza sui luoghi di lavoro. E' un personaggio facilmente memorizzabile e con la stessa semplicità è replicabile dai bambini. A Regolino è affidata l'immagine e il contenuto – la poetica, direbbero gli amanti della letteratura – della Fondazione che è appena nato da un'esperienza sul campo e sul terreno della sicurezza nei lughi di lavoro, della azienda Rego che ha sede nella zona industriale del Terrafino.

La Fondazione Regolino nasce da una lunga esperienza nel settore della sicurezza sul lavoro, quella di REGO Srl Società Benefit, realtà attiva da oltre quindici anni e impegnata a portare innovazione in un ambito ancora troppo spesso ancorato a linguaggi formali, distanti, percepiti più come obbligo che come valore.

È proprio questa distanza – culturale, più ancora che normativa – che la Fondazione intende colmare. E lo fa con un'operazione di straordinaria intelligenza e delicatezza: spostare il baricentro della comunicazione, del linguaggio, dell'immaginario, verso i più piccoli, riconoscendo loro un ruolo attivo e determinante. I bambini non sono più solo destinatari passivi di nozioni, ma diventano veri e propri "influencer della sicurezza", ambasciatori di comportamenti corretti nei confronti degli adulti.

Tutto questo prende forma attraverso un ecosistema di attività educative, teatrali, ludiche e comunicative, cucite su misura per rendere la prevenzione qualcosa di vivo, comprensibile, quotidiano. Lontano anni luce dai freddi manuali e dalle checklist, il progetto della Fondazione punta su linguaggi narrativi ed esperienziali. Perché parlare di sicurezza – e soprattutto viverla – richiede un cambiamento profondo di mentalità. Non basta sapere, occorre sentire. E chi meglio dei bambini, con la loro capacità di immedesimarsi e trasformare ogni regola in gioco, ogni consiglio in storia, può farsi promotore di questo nuovo sentire?

Al centro di questa strategia si muove il personaggio di Regolino, ideato dal professor Giorgio Camuffo, esperto di comunicazione visiva e docente alla Libera Università di Bolzano. Regolino non è solo una mascotte. È un ponte. Un interprete tra mondi diversi. È un personaggio che abita l'immaginazione infantile, ma che porta con sé valori profondi: attenzione, cura, responsabilità. La sua presenza nelle scuole, nelle piazze, nei teatri, nei materiali didattici e visivi, costruisce un'identità emotiva della sicurezza. Con lui, la prevenzione non è più solo un elenco di comportamenti da rispettare, ma diventa un'avventura da condividere, un racconto da vivere insieme, un atteggiamento da interiorizzare.

Il cuore pulsante di questa proposta è proprio l'idea di una educazione che si fa cultura, di una cultura che si costruisce dal basso, e che si misura non tanto nei regolamenti, ma nei piccoli gesti quotidiani. Da qui la scelta di proporre iniziative come La città di Regolino, evento itinerante che trasforma spazi pubblici in parchi educativi a cielo aperto, o Regolino va a scuola, un programma didattico che porta la sicurezza nei banchi delle primarie con un approccio esperienziale e creativo. E ancora, lo spettacolo Una stella mattutina, una produzione teatrale intensa e poetica che affronta il tema della morte sul lavoro con una delicatezza rara, capace di commuovere e far riflettere senza mai cadere nel moralismo.

Ma ciò che rende questo progetto davvero innovativo è il fatto che non si limita a “comunicare” la sicurezza, ma intende trasformarla in una pratica culturale viva. Il coinvolgimento della Libera Università di Bolzano, con il suo Centro di Competenza per la Sostenibilità Economica, Ambientale e Sociale, assicura un ancoraggio scientifico all'intero impianto progettuale. Non si tratta solo di belle idee, ma di percorsi misurabili, con indicatori che permetteranno di valutare l'efficacia delle attività svolte, e di migliorarle in un dialogo continuo con scuole, imprese, istituzioni.

Fondamentale, in questo senso, è l'istituzione di un Osservatorio Permanente sulla cultura della sicurezza, che raccoglierà dati e testimonianze per monitorare l'impatto reale delle iniziative nelle comunità. Un approccio sistemico e trasparente, che unisce visione e concretezza. Perché l'ambizione – lo dice chiaramente il presidente Fabio Ciaponi – non è quella di realizzare qualche evento ben fatto, ma di incidere profondamente sulla mentalità collettiva, costruendo nel tempo una generazione più consapevole e più attenta.

Ecco, allora, che l'aspetto più dirompente della Fondazione Regolino non è solo il contenuto dei suoi progetti, ma il cambio radicale di paradigma che propone. Per decenni la sicurezza è stata affrontata come materia tecnica, da esperti a esperti, e spesso percepita come un fastidio, un ostacolo, una formalità. Qui invece si ribalta il tavolo: si parte dai bambini, si usano storie, immagini, teatro, gioco. Si sceglie la via dell'empatia e della partecipazione. Non più norme imposte, ma valori condivisi. Non più paura, ma responsabilità. Non più obbligo, ma cultura.

Federico Verrucchi, Cda Fondazione Regolino,che si occupa di questioni tributarie e contabili nella vita di ogni giorno (è un commercialista) ci tiene a porre l'accento su una questio ne importante: “Sono molto felice di far parte di questo progetto, perché il tema della sicurezza sul lavoro mi è molto caro, anche se non l'ho incontrato direttamente nel mio ambito lavorativo. Inoltre l'amicizia che mi lega a Fabio Ciaponi è stata una spinta ulteriore a entrare nella fondazione. Il mio ruolo sarà più quello di una supervisione economica. Sappiamo che sarà un percorso importante quello della Fondazione ma sappiamo anche che ci sono realtà che collaborano e vogliono collaborare. La Fondazione è un ente del terzo settore non profit e tutte quelle che saranno le donazioni potranno essere dedotte dalle aziende. Questo è un valore importante per chi deciderà di sostenerci”.

In un mondo del lavoro ancora segnato da troppi infortuni e troppe vittime, la Fondazione Regolino sceglie di agire sul lungo periodo, lavorando sul piano più profondo e difficile: quello del cambiamento culturale. E per farlo sceglie la via della dolcezza, della creatività, della leggerezza. Perché sa che solo ciò che si ama davvero può essere difeso e custodito. E che non c'è prevenzione senza affetto, non c'è cura senza empatia.

Il viaggio è appena cominciato. Ma Regolino è già in cammino, con il suo sorriso colorato e la sua voce tenera. Accanto a lui, ci sono bambini che imparano e insegnano, adulti che ascoltano e cambiano, comunità che si ritrovano intorno a un'idea nuova di sicurezza: non come un limite, ma come uno spazio di vita condivisa.

E con una lunga serie di eventi.

Il 28 aprile, in occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, la Fondazione Regolino organizza un evento speciale presso la Casa Culturale di San Miniato Basso, con lo spettacolo teatrale “Una stella mattutina”, di Giovanni Luca Valea, adattato, diretto e interpretato da Andrea Bacci e Massimo Bonechi, e realizzato con il supporto del Teatro del Dramma Popolare di San Miniato.

Lo spettacolo, nato all'interno del progetto BASTA, che ha dato la spinta alla creazione della fondazione, racconta in modo poetico e coinvolgente il dialogo tra due lavoratori, mettendo in luce il valore della cura e dell'attenzione per sé e per gli altri. Una storia che parla di futuro, di responsabilità condivisa, e di come piccoli gesti possano fare la differenza.

Alle 17.30, prima dello spettacolo, si terrà una tavola rotonda di dibattito e riflessioni fra imprese, istituzioni e parti sociali sul tema della sicurezza sul lavoro. Dalle 19, poi, il via alla rappresentazione teatrale. Quella del 28 aprile sarà solo la prima di una serie di iniziative ed eventi che la Fondazione organizzerà nei prossimi mesi, e che saranno annunciati a partire dalle prossime settimane.

Di seguito il calendario provvisorio degli eventi della Fondazione Regolino:
17 maggio 2025
La città di Regolino | Spettacolo teatrale
Pieve a Nievole (PT)

31 maggio 2025
La città di Regolino | Spettacolo teatrale
Terme di Boario (BS)

5 giugno 2025
Spettacolo teatrale
Fermignano (PU)

27 settembre 2025
La città di Regolino | Spettacolo teatrale
Calenzano (FI)

10/11 ottobre 2025
Convegno
Bolzano | UNIBZ

L'intervista al presidente della fondazione Regolino Fabio Ciaponi
https://youtube.com/shorts/WAblDv-Ij6Y?feature=share