Montespertoli cancella la degustazione dei vini di Ramat Hanegev per salvaguardare l'armonia della mostra del chianti

13-05-2025 10:58 -

Il Comune di Montespertoli ha annunciato che, a seguito di un'attenta riflessione, la degustazione dei vini provenienti dalla regione israeliana di Ramat HaNegev, che era prevista all’interno della 67ª Mostra del Chianti, è stata annullata. La decisione, presa in modo responsabile dal sindaco Alessio Mugnaini e dall’amministrazione comunale, è motivata dalla volontà di evitare che l’evento potesse essere percepito come divisivo in un momento storico particolarmente delicato, segnato da crescenti tensioni e conflitti in Medio Oriente. L’obiettivo, dunque, è preservare il carattere inclusivo e accogliente della manifestazione, che da 67 anni celebra la tradizione vitivinicola di Montespertoli, creando uno spazio di incontro, confronto e condivisione.

In un contesto di alta sensibilità geopolitica, l’amministrazione ha sottolineato che la Mostra del Chianti è sempre stata un evento privo di connotazioni politiche, pensato per valorizzare la cultura enogastronomica e per rafforzare i legami di comunità. "Vedere arrivare da fuori Montespertoli messaggi intrisi di odio mi ha fatto male", ha affermato il sindaco Mugnaini, esprimendo la sua preoccupazione per il rischio che la manifestazione potesse essere strumentalizzata a fini politici. L’evento, nato con l’intento esclusivo di offrire uno spazio di scambio culturale e di valorizzazione delle buone pratiche enologiche, si sarebbe potuto trasformare in un terreno fertile per divisioni, a scapito dell’armonia che ha sempre caratterizzato la Mostra del Chianti.

La scelta di annullare la degustazione non è stata presa alla leggera, considerando che l'iniziativa avrebbe rappresentato una preziosa occasione di apprendimento e condivisione su tematiche legate all’innovazione agricola e alla sostenibilità. La regione di Ramat HaNegev, infatti, è nota per la sua capacità di adattarsi a un ambiente ostile come il deserto, utilizzando tecniche agricole all’avanguardia per la coltivazione di vitigni pregiati. Le pratiche sviluppate nella zona, oltre ad aver prodotto vini di alta qualità, offrono anche soluzioni innovative per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole. La regione è inoltre un esempio di coesistenza pacifica, in quanto ebrei israeliani e beduini israeliani convivono fianco a fianco, dando testimonianza di una realtà positiva e di dialogo in una delle aree più complesse e segnate da conflitti del mondo.

Nonostante l’evento fosse stato pensato esclusivamente come una proposta culturale e non come una manifestazione politica, l’amministrazione comunale ha riconosciuto che in un contesto internazionale tanto delicato, anche eventi apparentemente neutri possono essere travisati e interpretati come una presa di posizione. La Mostra del Chianti, infatti, non è mai stata né intende diventare una piattaforma per il confronto su temi politici sensibili, ma rimane un luogo di incontro libero da tensioni, dove le differenze culturali ed enogastronomiche possono essere celebrate senza rischiare di alimentare conflitti o divisioni.

Il sindaco ha anche ribadito l’impegno della comunità di Montespertoli nella solidarietà verso tutte le popolazioni colpite da guerre e ingiustizie in varie parti del mondo. La facciata del Palazzo Comunale, infatti, ospita da tempo la bandiera della pace e un manifesto con la scritta “Cessate il fuoco ora”, a testimonianza della sensibilità e dell’impegno civile della comunità. "La solidarietà della nostra comunità è rivolta a tutte le popolazioni che soffrono per conflitti, violenze e ingiustizie", ha dichiarato Mugnaini, esprimendo vicinanza alle vittime di guerre in Ucraina, Sudan, Etiopia, Siria, Repubblica Democratica del Congo, Colombia, Myanmar, e in particolare alla popolazione palestinese e israeliana, che subisce quotidianamente le devastanti conseguenze del conflitto.

La decisione di annullare l’evento, sebbene sofferta, è stata presa per garantire che la Mostra del Chianti continui a essere un esempio di inclusività, cultura e pace. "Non è un addio, ma un arrivederci", ha concluso il sindaco. L’intenzione è quella di riprendere in futuro iniziative che promuovano il dialogo e l’incontro tra popoli, ampliando la contaminazione culturale e l’apertura a nuove storie da condividere, in un clima di pace giusta e duratura.