Toscana, nasce "Scelta in Comune": un nuovo coordinamento regionale per una politica dal basso

19-05-2025 10:08 -

In Toscana prende ufficialmente il via "Scelta in Comune", un nuovo coordinamento regionale che riunisce liste civiche, movimenti sociali, esperienze municipali e forze politiche accomunate da una visione alternativa all’attuale assetto politico, dominato da centrodestra e centrosinistra. Il progetto nasce dalla volontà di dare voce ai territori e costruire una politica fondata sulla partecipazione, la trasparenza e l’autonomia dai grandi interessi economici.

L’embrione del coordinamento risale al 7 settembre 2024, quando a Empoli si è svolto un primo incontro pubblico tra realtà attive in numerosi comuni toscani, coinvolte sia in esperienze di governo che di opposizione. Da quel confronto è maturata l’idea di una rete stabile che si propone di rilanciare l’azione politica partendo dal livello municipale, ritenuto centrale per ricostruire un rapporto diretto con le cittadine e i cittadini.

Il nome scelto, "Scelta in Comune", richiama tanto il livello istituzionale da cui il movimento intende ripartire quanto il metodo politico perseguito: una pratica condivisa, collettiva, fondata sul radicamento nei bisogni reali delle comunità e sull’ascolto reciproco.

Contro le grandi opere inutili e per la difesa dei beni comuni Il coordinamento si propone come opposizione netta alle "derive maggioritarie bipartisan" che, secondo i promotori, hanno svuotato di senso la democrazia rappresentativa e allontanato le istituzioni dai cittadini. Al centro dell’agenda di "Scelta in Comune" ci sono la giustizia sociale e ambientale, la difesa dei beni comuni, la lotta alle disuguaglianze, il diritto alla casa, alla salute, al lavoro dignitoso, all’istruzione pubblica e alla pace.

Critiche dure vengono rivolte al modello di sviluppo adottato negli ultimi anni dalla Regione Toscana, accusato di favorire speculazione e privatizzazione. In particolare, il coordinamento si schiera contro le grandi opere ritenute inutili e dannose, come la nuova base militare nel Parco di San Rossore e il comando NATO a Firenze, giudicate espressione di una crescente militarizzazione del territorio che sottrae risorse a sanità, scuola, lavoro e transizione ecologica.

"Scelta in Comune" difende la gestione pubblica dei servizi locali, contrastando processi di accentramento come quelli promossi attraverso la Multiutility, e rivendica una sanità pubblica e universale e un diritto all’abitare realmente garantito.

Sì ai referendum per i diritti: "Tutti alle urne l’8 e 9 giugno" Tra le prime battaglie su cui il coordinamento si mobilita, c’è il referendum popolare dell’8 e 9 giugno 2025: cinque quesiti su lavoro, cittadinanza e diritti civili, promossi da una vasta rete sociale e sindacale. "Scelta in Comune" invita con forza a votare cinque SÌ, sostenendo le proposte che vanno dalla lotta al precariato e agli abusi nei contratti a termine, alla responsabilità delle aziende negli infortuni sul lavoro, fino all’abrogazione delle norme che ostacolano il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce o cresce nel Paese.

Un'alternativa concreta che parte dai Comuni Il progetto si propone di andare oltre le logiche dell’alternanza "senza cambiamento" che ha segnato la politica nazionale e regionale negli ultimi decenni. La sfida dichiarata è restituire senso alla parola politica, costruendo spazi di partecipazione reale e alternativa concreta, a partire dal territorio.

"È nei comuni che possiamo tornare a prenderci cura delle nostre comunità", si legge nel documento fondativo. Un orizzonte ambizioso che punta a rimettere al centro il legame tra cittadini e istituzioni, per costruire dal basso un'altra idea di Toscana — e di Paese.