Buon compleanno Empoli per la pace, tre anni di impegno e passione
27-05-2025 09:56 -
Era il 27 maggio del 2022 e Putin aveva da poco invaso brutalmente l’Ucraina. 77 anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, la guerra era tornata nel cuore dell’Europa, a due passi da casa nostra, col solito numero di civili innocenti morti. Una frase, “ma non si fa niente?”, un giro di telefonate e nasce così il comitato ‘Empoli per la pace’ che proprio oggi spegne tre candeline. All’anagrafe la data di nascita è proprio quella del 27 maggio, serata in cui alla vela di Avane si riuniscono molte personalità, in presenza o in collegamento, per la ‘notte della pace’, il primo grande evento organizzato dal comitato. I nomi sono, fra i tanti, quelli di Fulvio Scaglione, Vannino Chiti, Cecilia Strada, Paolo Pezzati, Alice Pistolesi, Martina Pignatti, Pierluigi Fagan o Don Armando Zappolini, assieme a molte associazioni che danno la loro adesione ad una serata che, al pari del comitato, non ha e non vuol avere un colore politico.
Il nucleo fondante del comitato riunisce persone di ispirazione cattolica e provenienti dal mondo della sinistra, persone che dentro quelle stanze portano le loro diverse sensibilità per dare vita ad un percorso comune che punta a sensibilizzare sul tema della pace, a non voltarsi dall’altra parte, a scuotere per quanto possibile le persone che, piano piano, finiscono per assuefarsi alle notizie quotidiane ed alla narrazione imperante. Compito non facile portato avanti con iniziative che si moltiplicano: dai flash mob all’organizzazione di marce, dalla presentazione di libri all’intervento di personalità di livello nazionale ed internazionale impegnate in questo comune sforzo pacifista, dall’adesione a campagne internazionali, alla rete fatta con simili organizzazioni in altre zone dell’Italia o del mondo, ad un consiglio comunale aperto.
Poi arriva il 7 ottobre del 2023, il giorno dell’attacco di Hamas ad Israele, l’inizio – o forse meglio dire l’intensificarsi fino a punte di atrocità impensabili - della repressione nella striscia di Gaza che prosegue duramente ancora oggi. Il tutto senza dimenticare gli altri scenari della terza guerra mondiale a pezzi, per usare la definizione di Papa Francesco, uno dei ‘fari’ dell’attività del comitato.
Quel 27 maggio del 2022 pochi avrebbero pensato che oggi saremmo stati ancora qui, sdraiati nei sudari come sabato scorso, a chiedere la pace in un mondo che sta andando in tutt’altra direzione. Un mondo nel quale l’Europa vara un piano di riarmo, nel quale le spese militari sono sempre più elevate, nel quale si deve combattere non solo contro le stragi di civili innocenti ma anche contro una narrazione imperante che bolla chiunque provi a riflettere su quello che vede come antisemita o filo putiniano, una narrazione che è riuscita a convincere tante persone che per arrivare alla pace è necessario aumentare le spese negli armamenti.
In questo mondo ormai senza controllo c’è anche chi dice no, chi prova a ragionare con la sua testa, chi non riesce a trovare una giustificazione alle bombe sugli ospedali o sulle scuole, chi non finisce mai la frase aggiungendo però, chi pensa che anche appendere un lenzuolo bianco alla finestra di casa sia importante, chi si indigna ricordando che abbiamo da poco celebrato gli 80 anni dalla nostra Liberazione con una guerra a due passi da casa.
Ed in questo Empoli per la pace ha senza dubbio avuto ed ha ancora oggi un ruolo importante nella nostra città. Un percorso non facile ma portato avanti con coerenza e serietà, con impegno e passione, sempre nel solco dei punti fissati quella sera del maggio 2022: sì alla diplomazia sia da parte dell’Europa che sotto l’egida ONU, no alla corsa al riarmo e all’aumento delle spese militari, ratifica da parte dell’Italia del trattato di proibizione delle armi nucleari, rispetto del diritto internazionale, no all'invio di armi in tutti i teatri di guerra.
Gli auguri sono associati al grazie per quanto fatto fino ad oggi, sognando di vederlo presto sciogliersi per la fine delle guerre perché, come disse Papa Francesco, “da ogni terra si levi un’unica voce: no alla guerra, no alla violenza, sì al dialogo, sì alla pace! Con la guerra sempre si perde. L’unico modo di vincere una guerra è non farla”