Montelupo Fiorentino: le prime sentenze favorevoli alle vittime del 1944, ma la lotta continua
06-06-2025 16:06 -
L'8 marzo 1944 ha rappresentato una delle pagine più dolorose della storia di Montelupo Fiorentino, un giorno che ha segnato nel profondo le famiglie e l'intera comunità. Quel giorno, infatti, 23 cittadini montelupini vennero rastrellati durante la notte dalle forze dell'occupazione nazista, portati via con inganno, imprigionati, ridotti in schiavitù e infine assassinati nei lager. Una ferita che non si è mai rimarginata e che l'Amministrazione comunale ha scelto di affrontare, non solo attraverso la memoria storica, ma anche tramite azioni concrete di giustizia.
A seguito della tragedia, il Comune di Montelupo Fiorentino ha intrapreso un'azione legale volta al riconoscimento del danno non patrimoniale subito dalle famiglie delle vittime, come previsto dall'articolo 43 del Decreto Legge 36/2022. L'Amministrazione ha così supportato i familiari che hanno scelto di presentare ricorso per il ristoro, coordinando le citazioni legali e fornendo tutte le informazioni necessarie. Ad oggi sono state depositate 13 citazioni che coinvolgono 16 deportati e 25 familiari delle vittime, a testimonianza di un impegno collettivo volto a ottenere giustizia.
Tuttavia, i risultati ottenuti non sono stati totalmente positivi. Nonostante l'azione intrapresa, l'istanza del Comune di Montelupo Fiorentino è stata rigettata dalla prima sentenza emessa dal Tribunale di Firenze, che ha negato all'Ente l'accesso al fondo ristori, in linea con quanto previsto dalle leggi in vigore. L'Amministrazione, pur rispettando la sentenza, ha espresso il proprio disappunto per la decisione, ritenendo che non si faccia giustizia in merito al danno subito dalla comunità e dalle famiglie coinvolte.
Di fronte a questo esito negativo, il Comune, insieme all'avvocato Diego Cremona che sta seguendo la parte legale, ha annunciato che verranno attentamente analizzate le motivazioni della sentenza per decidere se procedere con un ricorso in appello. «Le prime quattro sentenze favorevoli ai figli dei nostri deportati ci stimolano a proseguire nell'esplorare questa preziosa e inaspettata opportunità di attualizzazione della memoria» ha dichiarato l'assessore alla Memoria, Lorenzo Nesi. Le sentenze di primo grado favorevoli, infatti, riguardano i familiari di Luigi Bardini, Rolla Arrostiti, Carlo Castellani, Dante e Adolfo Fossi, ed Erasmo Frizzi, che hanno finalmente visto riconosciuto il loro diritto a chiedere giustizia per i propri cari, vittime di una violenza disumana.
Queste prime sentenze favorevoli sono un segno positivo, ma restano comunque in bilico. La loro validità dovrà essere confermata o meno dal ricorso in appello. Un passo che potrebbe rivelarsi arduo, considerata anche la resistenza mostrata da una parte delle istituzioni. Il senatore Dario Parrini, intervenuto alla conferenza stampa che ha fatto il punto sulla situazione legale, ha parlato di un processo che sta mettendo a dura prova le famiglie e l'Amministrazione. «Una parte dello Stato, la magistratura, si è dimostrata all'altezza del dolore — ha detto il senatore — ma una parte no. L'Avvocatura dello Stato ha mosso obiezioni inaccettabili, parlando persino di prescrizione, mentre il Ministero dell'Economia e delle Finanze sta rendendo impossibile fare arrivare i ristori alle vittime, creando un muro di gomma». Parrini ha sollevato la questione in Parlamento, presentando sette interrogazioni e una nota al Ministero, ma, fino ad oggi, non è arrivata alcuna risposta.
Nonostante queste difficoltà, l'Amministrazione comunale di Montelupo Fiorentino, guidata dal sindaco Simone Londi, continua a sostenere la causa e a cercare di portare avanti la memoria storica, non solo come atto di ricordo ma anche come azione di giustizia e risarcimento. L'obiettivo è quello di dare dignità alle vittime dell'occupazione nazifascista e di garantire che i danni morali subiti dalle famiglie vengano finalmente riconosciuti e risarciti.
«Proseguiremo a resistere» ha affermato Lorenzo Nesi, che ha ribadito l'importanza di non abbandonare la lotta per il riconoscimento di quei diritti, anche in vista della possibilità di ricorrere in appello. La comunità di Montelupo Fiorentino, quindi, non solo mantiene viva la memoria di quegli eventi tragici, ma continua a lottare affinché si faccia giustizia, anche a distanza di oltre 80 anni.
La conferenza stampa tenutasi recentemente ha visto la partecipazione non solo degli amministratori locali e delle famiglie coinvolte, ma anche del senatore Dario Parrini, che ha mostrato il suo sostegno alla causa, sottolineando quanto sia importante non permettere che la memoria di quegli eventi drammatici venga offuscata o ignorata. La battaglia legale, quindi, continua, con la speranza che alla fine la giustizia trionfi e che le famiglie delle vittime possano finalmente ottenere il riconoscimento che spetta loro.
Montelupo Fiorentino, la sua comunità e le famiglie coinvolte sono più che mai determinate a far luce su quella tragica notte dell'8 marzo 1944 e a chiedere giustizia per chi non c'è più, affinché l'orrore della deportazione nazifascista non venga mai dimenticato.