Poggianti (Centrodestra per Empoli): "In 11 minuti ho "smontato" la variazione di bilancio"

15-06-2025 15:30 -

Undici minuti di intervento serrato, ricco di riferimenti tecnici, osservazioni puntuali e stoccate politiche: così Andrea Poggianti, capogruppo del Centrodestra per Empoli, ha motivato il voto contrario del suo gruppo alla variazione di bilancio da oltre 13 milioni e mezzo di euro approvata nell’ultimo consiglio comunale dalla maggioranza guidata dal sindaco Alessio Mantellassi. Un discorso denso e articolato, nel quale Poggianti ha ribadito la posizione dell’opposizione non solo sui singoli capitoli di spesa e investimento, ma sul metodo stesso con cui è stata costruita la manovra. A suo dire, come per ogni variazione, il no del Centrodestra è dettato da un'impostazione troppo eterogenea e disomogenea, che raccoglie interventi scollegati, senza una visione unitaria, un cronoprogramma chiaro o una gerarchia delle priorità che possa definirsi condivisibile da chi avrebbe gestito diversamente la città. L’analisi di Poggianti inizia con il progetto delle case popolari in zona Carraia, reso possibile grazie a un finanziamento regionale attorno ai 3 milioni di euro. Un intervento che, pur essendo atteso, viene considerato tardivo e non sufficientemente condiviso con i residenti: “Siamo preoccupati per l’impatto urbanistico – ha detto – e per come certe tipologie edilizie saranno inserite nel contesto già fragile di Carraia, vicino a un’area semiabbandonata”.
Più pungente ancora è stato sul tema viabilità a Pozzale e Casenuove, dove, con una punta di sarcasmo, ha accolto l’adesione del PD all’idea del senso unico, ricordando che era una proposta storica del Centrodestra: “È un nostro cavallo di battaglia da due campagne elettorali – ha sottolineato – e ci auguriamo che ora si proceda con rapidità per garantire più sicurezza a pedoni e residenti”.
Un altro argomento condiviso ma non per questo meno criticato è stato quello dei cimiteri cittadini: Poggianti ha riconosciuto gli sforzi in corso, ma ha lamentato la lentezza e l’insufficienza degli interventi, portando l’esempio concreto del cimitero di Fontanella dove, a seguito del crollo di un muro, si è dovuto attendere troppo per il ripristino. A seguire, è toccato a Piazza Matteotti, destinataria di 850 mila euro per una riqualificazione che Poggianti definisce “potenzialmente utile, ma ancora tutta da valutare”. “Io cambiali non ne firmo – ha chiosato con tono ironico – neanche con l’amministrazione Mantellassi. Prima vogliamo vedere il progetto nei dettagli e capirne la fattibilità reale”.
Sul fronte sportivo e sociale, il capogruppo ha menzionato le palestre Vanghetti e Busonie gli interventi previsti, ancora una volta giudicati parziali e limitati a una piccola parte del tessuto urbano, lasciando sguarnite molte zone in cui, a suo dire, sono più evidenti i segni del disagio giovanile e della marginalità sociale. Ma è stato sul tema sicurezza che Poggianti ha impresso una svolta decisa al suo intervento: ha contestato apertamente l’efficacia di misure come lo spostamento della Polizia Municipale nel palazzo delle Ex poste in piazza don Minzoni, l’abbattimento del muro al parco Mariambini: secondo lui, queste azioni sono solo “specchietti per le allodole”, in quanto la Municipale chiude il servizio la sera e non svolge presidio notturno, rendendo quindi vana ogni funzione deterrente. L’alternativa proposta è una cabina di regia presso le stesse ex Poste, da utilizzare come control room con videosorveglianza centralizzata e coordinamento tra tutte le forze dell’ordine, modello che il centrodestra aveva già lanciato in campagna elettorale. Criticità anche per la trasformazione della scuola di Villanova in URP diffuso: Poggianti non mette in discussione la volontà di avvicinare i servizi al cittadino, ma denuncia il rischio di “punto di non ritorno” nella destinazione d’uso, che precluderebbe ogni possibilità futura di riutilizzo scolastico dell’edificio, in caso di crescita demografica in quella zona. Non poteva mancare il nodo del Teatro, dove la variazione di bilancio prevede l’aggiunta di 2 milioni di euro ai 9 già stanziati dal PNRR per il rifacimento della piazza antistante. Poggianti è netto: “Non condividiamo né l’intervento ex novo né la localizzazione. Si poteva ristrutturare il cinema La Perla con meno risorse. E soprattutto, in questi fondi aggiuntivi non c’è neppure il rifacimento della facciata del Palazzo delle Esposizioni: si continua a operare a pezzi e bocconi”.
L’intervento si è chiuso con un passaggio dedicato alla legge Bucalossi e agli oneri di urbanizzazione secondaria destinati agli edifici religiosi. Poggianti ha riconosciuto che l’amministrazione attuale ha previsto uno stanziamento superiore alla media (circa 110 mila euro contro i circa 78 mila stimati su base pro capite), ma ha invitato a verificare che le amministrazioni precedenti – in particolare quella Barnini – abbiano rispettato tutte le voci obbligatorie previste dalla normativa. E ha annunciato la ripresentazione di una mozione per il recupero dei tabernacoli e di altri luoghi di culto storico, sottolineando anche l’assenza, ad oggi, di un luogo di culto dedicato alla comunità cristiano-ortodossa, in crescita nella città.