Uffizi diffusi, Federico Pavese: "Grande occasione per il territorio"
17-06-2025 10:39 -
di Emilio Chiorazzo
Sabato 21 il ministro della cultura Alessandro Giuli, sarà a Montelupo Fiorentino per “toccare” con mano la situazione della Villa Medicea dell'Ambrogiana. Approfitterà della sua visita a Firenze (in occasione dello smontaggio della gru che da anni è rimasta, quasi fosse un monumento, davanti all'uscita degli Uffizi) per spostarsi nella città della ceramica, incontrare il sindaco Simone Londi, gli amministratori e i consiglieri comunali
Giuli è il secondo ministro del governo Meloni che viene sul posto per ispezionare il luogo, uno dei tanti in Toscana, che l'ex direttore del museo fiorentino, Eike Schmidt aveva scelto come sede secondaria degli Uffizi. Prima di lui c'era stato Gennaro Sangiuliano.
Collante, tra i due ministri, è il consigliere di Monteluponelcuore, esponente di Fratelli d'Italia Federico Pavese che, delle sorti della Villa Medicea, dopo che era stata dismessa come Opg, ospedale psichiatrico giudiziario, si era interessato anche quando era consigliere comunale a Empoli. «Il primo amore non si scorda mai», dice pensando al suo impegno che lo ha portato, anche poche settimane fa a incontrare Giuli proprio per ricordargli gli impegni presi dal suo ministero. Ma l'amore per il territorio, va anche oltre. Tanto che Pavese ha lanciato, a livello di Unione dei comuni, la proposta di candidare l'Empolese-Valdelsa come Capitale Italiana della Cultura.
Federico, parliamo di uno dei progetti più ambiziosi per il nostro territorio: la trasformazione della Villa Medicea dell'Ambrogiana in una sede distaccata degli Uffizi. Un percorso che ha visto diversi passaggi, ma che sembra essere in una fase avanzata ed ha, però, bisogno di una “spinta” in avanti. Può spiegarci come è nato questo progetto e quali sono i passaggi cruciali per far partire i lavori?
«Certo. Questo progetto è il frutto di un lungo lavoro di squadra, partito già alla fine dell'estate scorsa. Nel settembre-ottobre, subito dopo le dimissioni di Sangiuliano, abbiamo preso in mano la questione e, insieme al sindaco, abbiamo inviato una lettera al Ministero della Cultura per sottolineare l'importanza del nostro progetto. In pratica, si tratta di portare la Villa Medicea dell'Ambrogiana a Montelupo dentro quello che è il progetto più ampio degli "Uffizi Diffusi". L'idea è di Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi, oggi alla guida dei Musei di Capodimonte. La villa ha bisogno di importanti interventi di consolidamento, visto che, dal 2017, la struttura è rimasta in stato di abbandono dopo il trasferimento dell'ospedale psichiatrico. Per questo, sono stati stanziati circa 26 milioni di euro tra Sovrintendenza, Regione Toscana e Ministero per rimetterla in sesto. Ma per partire con i lavori, è necessario firmare un "accordo di valorizzazione" tra Regione Toscana e Ministero della Cultura. Questo accordo è fondamentale per poter avviare la gara d'appalto e iniziare a restaurare l'edificio».
Qual è la situazione attuale riguardo a questo accordo? Si è fatto qualche passo in avanti?
«In effetti siamo in una fase molto delicata. Il 21 giugno, per esempio, ci sarà una visita importante a Montelupo del Ministro Giuli, È proprio in quell'occasione che speriamo di riuscire a far firmare l'accordo di valorizzazione, o almeno di avvicinarci a una soluzione definitiva. È una sfida, ma siamo impegnati a farlo il prima possibile». Quindi, se tutto va secondo i piani, la Villa Medicea potrebbe diventare una sorta di sede distaccata degli Uffizi, parte di un progetto molto più ampio. Come vede questo progetto nel lungo periodo?
«L'idea degli "Uffizi Diffusi" è una grandissima opportunità per Montelupo e per l'intera zona dell'Empolese-Valdelsa. Montelupo ha una lunga tradizione legata all'arte e alla ceramica, e portare opere d'arte importanti nella nostra Villa Medicea non solo darà lustro al nostro comune, ma avrà un impatto positivo su tutta la provincia. L'obiettivo è non solo restaurare e valorizzare la Villa, ma anche creare un polo culturale che attragga turismo, con un flusso che non si limita solo a Firenze o Pisa, ma che raggiunga anche la nostra area». Il progetto prevede anche una parte dedicata alla memoria storica della Villa Medicea? Al suo passato da Opg?
«Assolutamente sì. La Villa Medicea ha una storia molto complessa, anche legata a eventi significativi come la presenza di personaggi storici come Passannante e altri personaggi noti della criminalità più recente. È un luogo che ha attraversato diverse epoche e che merita di essere raccontato. Abbiamo coinvolto un consulente, Luigi Falsetti, un architetto che ha vissuto a stretto contatto con la Villa, e che ci aiuterà a valorizzare proprio questo aspetto della memoria storica. La sua consulenza è a titolo gratuito. Vogliamo che questo progetto non sia solo un polo museale, ma anche un luogo che racconti la nostra storia, quella della Villa e del territorio».
E parlando di futuro, c'è una proposta che ha lanciato recentemente riguardo alla candidatura dell'Empolese-Valdelsa come Capitale Italiana della Cultura. Come si inserisce questa idea nel contesto di progetti come gli "Uffizi Diffusi"?
«Questa è una proposta che mi sta molto a cuore. La candidatura dell'Empolese-Valdelsa come Capitale Italiana della Cultura potrebbe essere il passo successivo per consolidare l'immagine di questa zona come un polo culturale di eccellenza. Non solo Montelupo, ma tutto il territorio ha tanto da offrire in termini di patrimonio storico, artistico e culturale: Empoli col Pontormo, Vinci con Leonardo, Certaldo con Boccaccio, Castelfiorentino con Benozzo Gozzoli. E così via. Ma poi ci sono tutti i prodotti del territorio, che rappresentano un altro presidio culturale della nostra area. Ovviamente, quest'anno non possiamo fare domanda, ma nei prossimi anni sicuramente ci sono le condizioni per tentare la candidatura. L'inserimento di progetti come gli "Uffizi Diffusi" nella nostra area non può che rafforzare questa candidatura, creando una rete culturale che coinvolge più comuni e valorizza il nostro territorio».
Parliamo della parte politica: come sta andando la collaborazione con l'amministrazione comunale riguardo a questi progetti? C'è unità di intenti?
«La maggioranza montelupina ha fatto un ottimo lavoro in questo caso. Quando ho proposto di diventare presidente della commissione Villa Medicea, hanno capito subito l'importanza di questo ruolo e mi hanno supportato. Nonostante ci siano differenze politiche, su questi temi siamo assolutamente uniti, perché il bene del nostro territorio viene prima di tutto. Naturalmente, non mancano le differenze, come è giusto che sia in politica, ma su questo progetto c'è una visione comune».
Quale sarà l'impatto di questi progetti, se realizzati, sul futuro di Montelupo e dell'Empolese-Valdelsa?
«Sarà molto positivo, sia dal punto di vista culturale che economico. Con la creazione di un polo museale importante, come gli "Uffizi Diffusi", Montelupo diventerà un punto di riferimento per il turismo e per la cultura in Toscana. Allo stesso tempo, la candidatura a Capitale Italiana della Cultura sarebbe il riconoscimento di tutto questo impegno. La sfida è grande, ma il nostro territorio ha tutte le potenzialità per diventare un centro culturale di rilevanza nazionale».