Gli scout incontrano il cardinale Ernest Simoni: una lezione di fede e coraggio

23-06-2025 18:25 -

Un pomeriggio carico di emozione, riflessione e testimonianza di fede autentica. Sabato 21 giugno, nella storica cornice del convento di Santa Maria a Ripa, il Clan gemellato "Proxima Centauri" degli scout Empoli 1 e 3 ha avuto l’onore di accogliere il cardinale Ernest Simoni, figura emblematica della Chiesa cattolica e simbolo vivente della resistenza spirituale sotto il regime comunista albanese.

L’incontro, aperto alle 17 e partecipato da un numeroso gruppo di fedeli, è stato reso possibile grazie all’intercessione del Cavaliere Vieri Lascialfari, segretario personale del porporato. L’intervento di Sua Eminenza ha ripercorso le dolorose tappe della sua vita: dagli anni della persecuzione religiosa in Albania, alla prigionia, fino alla straordinaria rinascita spirituale che ha commosso persino Papa Francesco, che nel 2016 lo ha voluto tra i cardinali della Chiesa.

Una storia, quella di Don Ernest, fatta di fede incrollabile: arrestato durante la Messa della vigilia di Natale del 1963 con l’accusa di essere “nemico del popolo”, fu condannato a morte. La pena fu poi commutata in ergastolo, e per trent’anni il sacerdote albanese affrontò lavori forzati in condizioni disumane. Eppure, nemmeno in carcere smise di celebrare Messa di nascosto, rischiando la vita per mantenere viva la fiamma della fede tra i compagni di prigionia. «Amare, perdonare, pregare per i nemici. Dare la vita per loro» – furono le parole che, intercettate da un registratore nascosto, convinsero il dittatore Enver Hoxha a risparmiargli la vita.

Commosso il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi, presente all’evento, che ha voluto ringraziare personalmente il cardinale:
«Che la vita di Don Ernest sia da esempio per tutti noi. Non solo per la profonda fede, ma per dimostrare come solo con la democrazia e l’unione tra le diversità sia possibile costruire una vera convivenza civile».

Durante l’incontro, gli scout hanno anche presentato il loro progetto estivo: un viaggio di dieci giorni in Albania, nel piccolo villaggio di Bardhaj, dove vivranno un’esperienza di servizio all’interno della parrocchia guidata da Padre Emilio Valente. I ragazzi saranno impegnati in attività di animazione con bambini e ragazzi, lavori manuali presso il convento delle Suore Clarisse e in visite culturali a Scutari, tra cui la toccante visita alla cella dove fu detenuto proprio Simoni.

«Ci stiamo preparando non solo a dare, ma anche a ricevere – hanno raccontato i ragazzi del Clan –. Imparare dagli altri, adattarci a una cultura ricca e diversa dalla nostra: è questo il senso profondo del nostro cammino».

Il progetto è nato nell’ambito dell’iniziativa AGESCI “Progetto Albania”, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i giovani scout italiani alla solidarietà internazionale e al dialogo interreligioso. Temi affrontati anche durante un seminario formativo a Verona lo scorso maggio, che ha contribuito a rafforzare la consapevolezza del gruppo empolese.

La serata si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa, presieduta dal cardinale e concelebrata dal parroco di Santa Maria a Ripa, Padre Giuseppe Lobo OCD, alla presenza del coro parrocchiale. Prima di congedarsi, il cardinale Simoni ha impartito la sua benedizione ai presenti, accompagnandola con il rito dell’esorcismo.

Un momento finale di festa è stato offerto dal Clan scout all’interno dell’Oratorio, con un piccolo rinfresco conviviale. Ma più forte di ogni altro gesto rimane il segno indelebile lasciato dalla testimonianza di Ernest Simoni nei cuori di chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo: un invito a non spegnere mai la luce della fede e a coltivare il dialogo, la tolleranza e la speranza.