Giani apre la campagna alla Festa dell’Unità: “Pronto alle primarie”
24-06-2025 15:13 -
Dai conflitti internazionali al governo nazionale, dalle alleanze ai propositi per il futuro mandato. Anche se ufficialmente la candidatura non è ancora arrivata, Eugenio Giani sembra già in piena campagna elettorale: «Aspetto, ma se ci saranno le primarie, facciamole. Così mobilitiamo la gente», ha detto dal palco della Festa dell’Unità, organizzata dal Pd di Empoli alla Vela Margherita Hack di Avane. Un ritorno, quello della Festa, dopo sette anni di assenza, con un programma ricco di incontri, dibattiti e confronti ormai giunto alle battute finali.
Europa e coerenza politica «Vedo l’Europa come una vera federazione. Non possiamo fare come Meloni, che un giorno sta con Trump e il giorno dopo con Bruxelles. Serve un’Europa con una voce sola», ha affermato Giani.
Lavoro, sicurezza e sanità: i temi caldi Incitato dal moderatore Francesco Ippolito, giornalista di Canale 50, Giani ha tracciato un quadro della Toscana partendo dai temi più sentiti dai cittadini: «Abbiamo dati di crescita superiori alla media nazionale. La disoccupazione è al 5%. Dieci anni fa era a doppia cifra. Il lavoro c’è: magari è sottopagato, a tempo determinato, con contratti atipici. Ma c’è. Il salario minimo? Indispensabile».
Anche sulla sanità il presidente snocciola dati positivi: «Siamo secondi in Italia secondo uno studio recente. Davanti all’Emilia-Romagna, superati solo dal Veneto per due punti. Abbiamo 77 case di comunità: un grande sistema di sanità pubblica». Sulle liste d’attesa non si nasconde: «Sì, ci sono. Ma sono il risultato dell’aumento della domanda, dell’invecchiamento della popolazione. In Toscana l’aspettativa di vita è di 83,5 anni. I fondi statali sono inadeguati, ma cerchiamo di rispondere con le case di comunità».
Sicurezza e immigrazione: “Serve una polizia regionale” «Se guiderò ancora la Regione – annuncia – voglio istituire la Polizia Regionale. Durante il Covid firmavo ordinanze che poi non venivano fatte rispettare. La polizia regionale servirebbe per garantire sicurezza negli ospedali, nei controlli legati al turismo. La sicurezza non è né di destra né di sinistra: più strumenti mettiamo in campo, più i cittadini si sentono protetti».
Alla sicurezza si lega il tema immigrazione: «Non possiamo essere ipocriti: ci sono lavori che, se non li fanno gli immigrati, non li fa nessuno. Il nostro compito è favorire l’integrazione, nel rispetto delle leggi. No al buonismo. E sono contrario ai CPR: sono carceri gestite da cooperative senza le competenze adeguate. In Toscana non ne voglio. O si riformano, diventando veri centri di accoglienza con personale specializzato, anche se finalizzati al rimpatrio, oppure sono inutili. Chi arriva qui spesso fugge da situazioni drammatiche. Non dimentichiamoci che anche noi siamo stati un popolo di migranti».
Giani racconta un aneddoto personale: «Alle Olimpiadi di Sydney nel 2000, da assessore allo sport del Comune di Firenze, fui ricevuto dal sindaco Frank Sartor. Quando gli dissi che venivo da Firenze, mi chiese di restare dopo l’incontro. Un po’ preoccupato, accettai. Mi disse: “Mi porti un bacione a Firenze”. Poi mi raccontò la sua storia: “Oggi mi chiamo Frank Sartor e ho portato le Olimpiadi a Sydney, ma mi chiamo Franco Sartori, vengo dal Veneto. Da bambino subii così tante angherie che mio padre trasformò il mio nome in inglese per proteggermi”». Come a dire: ogni mondo è paese. I traguardi della legislatura «In questi cinque anni – ricorda Giani – abbiamo garantito l’asilo gratuito in base al reddito: ha coinvolto il 50% delle famiglie. È una misura che si potrebbe estendere a livello nazionale. Abbiamo investito 78 milioni nel progetto per la vita indipendente: coinvolge duemila persone non autosufficienti. Abbiamo distribuito libri gratis a 38mila famiglie con redditi inferiori ai 15.800 euro. Don Milani è il simbolo di questa nostra attenzione». Fi-Pi-Li e Tir: “Va resa a pagamento, ma non per tutti” Giani riaccende il dibattito sulla superstrada: «Penso che debba diventare a pagamento per i Tir. La Fi-Pi-Li corre parallela all’A11: una si paga, l’altra no. Non è giusto che i danni provocati ogni giorno dai camion ricadano su di noi».
Coalizioni e campo largo Sul futuro della giunta e delle alleanze: «Se realizziamo il campo largo, sarà più complicato governare rispetto a oggi. Ma dobbiamo costruire le condizioni per un governo progressista anche a livello nazionale. Ci sono divergenze con i potenziali alleati – penso all’aeroporto, ai rifiuti, alla Multiutility – ma su tanti altri temi siamo allineati. Una sintesi si può trovare». Il confronto con Alessio Mantellassi Accanto a Giani, il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi, che per ospitalità ha lasciato più spazio al presidente, ma non si è sottratto al confronto. Sul lavoro: «Dietro ai numeri ci sono le storie dei territori. Empoli ha la percentuale di disoccupazione più bassa: è la città della produzione. Il segreto? Nella pluralità produttiva. Non siamo un distretto, ma un polo: questa diversificazione ci protegge nei momenti di crisi».
Poi svela un progetto ambizioso: «Vogliamo portare qui la formazione sulla moda. Una sede del Mita Academy di Scandicci, con regia pubblica, per formare i giovani, dare qualità, sviluppo, e attrarre investitori». Ospedale, cultura e investimenti Mantellassi sottolinea anche l’importanza della sanità locale: «Occorre investire sull’ospedale, soprattutto sul pronto soccorso: ci sono lavori già previsti. Il Blocco H dovrà ospitare i servizi oggi a Rozzalupi, ormai inadeguata. E rafforzare le case di comunità per alleggerire la pressione sugli ospedali».
Infine, un cenno alla cultura: «Il progetto per il teatro civico va avanti. La Regione ha stanziato 2 milioni per completare le opere non coperte dai 9 del PNRR. Non era scontato: oggi è sempre più difficile trovare chi investe sulla cultura».