La chiusura del giudice di Pace a San Miniato rilancia la battaglia per il tribunale di Empoli
27-06-2025 16:00 -
La recente e improvvisa chiusura dell'Ufficio del Giudice di Pace di San Miniato, comunicata ufficialmente dalla Presidente e Coordinatrice degli Uffici del Giudice di Pace, riapre con forza la questione della riorganizzazione della giustizia di prossimità nei territori compresi tra Pisa e Firenze. Una chiusura improvvisa, non concordata con il Ministero, causata dalla mancanza di personale comunale destinato al funzionamento dell'ufficio giudiziario, come previsto dalla normativa.
Il dato politico e territoriale più rilevante, però, lo mette in evidenza Roberto Nannelli, avvocato e membro del direttivo dell'Associazione degli avvocati empolesi che, da tempo, stanno lavorando per il Tribunale a Empoli. Nannelli spiega con chiarezza che l'episodio di San Miniato non è isolato, ma rappresenta un caso emblematico delle criticità strutturali di una riforma giudiziaria – quella Monti del 2012 – che ha lasciato territori scoperti e amministrazioni locali in balia delle proprie forze.
«Un ufficio giudiziario non può chiudere dalla sera alla mattina», afferma Nannelli. E ricorda che sia San Miniato (2014) che Empoli (2017) avevano mantenuto o riattivato i propri uffici a spese dei Comuni. Il blocco attuale delle udienze civili e penali a San Miniato crea un grave disagio all'utenza, agli avvocati, ai testimoni e ai cittadini, già emerso con forza nella comunicazione della Presidente degli Uffici del Giudice di Pace, che denuncia l'interruzione completa dei servizi senza alcun provvedimento ministeriale formale.
Ma da questa crisi può nascere un'opportunità. Secondo Nannelli, la situazione potrebbe rappresentare «una spinta verso la soluzione più razionale: la creazione di un nuovo tribunale ordinario a Empoli, con competenza sui 15 Comuni del territorio, 11 dell'Empolese Valdelsa e 4 del Comprensorio del Cuoio». A ostacolare questa prospettiva è però la divisione tra i circondari giudiziari: Empoli è sotto Firenze, San Miniato sotto Pisa. Un ostacolo tecnico che, con una riforma nazionale già in discussione, potrebbe diventare superabile.
E proprio a questa riforma fa riferimento Nannelli, illustrando i tre capitoli di un disegno di legge governativo in fase avanzata: la stabilizzazione degli uffici rimasti attivi in deroga (come Portoferraio), la riapertura di tribunali ordinari soppressi (come Bassano del Grappa), e infine una revisione complessiva della geografia giudiziaria, con possibilità di creare nuovi tribunali – anche con il contributo delle Regioni.
«Empoli si sta preparando. L'Associazione insieme al Comune, ha già predisposto planimetrie e proposte di spazi: quelle di via Sanzio, ma anche altri spazi, altrove, perché i locali della ex pretura non sono sufficienti – spiega l'avvocato Nannelli - e punta a offrire al Ministero una soluzione a “costo zero” per lo Stato: locali messi a disposizione dal Comune, utenze pagate dalla Regione».
Quando, alcuni mesi fa, in piena campagna elettorale per le amministrative, era stato ospite in città il viceministro alla Giustizia Sisto, erano arrivate parole positive su questa possibilità. «Il Ministero ci ha detto chiaramente – spiega l'avvocato Nannelli – che se Comune e Regione fanno la loro parte, lo Stato è disposto ad aprire. Noi ci stiamo muovendo perché accada».
Il caso San Miniato diventa così, paradossalmente, un nuovo tassello nella battaglia per restituire giustizia di prossimità a un'area ampia, popolosa e strategica come quella empolese.