FDI risponde a TPE: chiarezza, verità e rispetto del dibattito democratico

23-07-2025 14:27 -

In merito al comunicato diffuso dal Comitato Trasparenza per Empoli (TPE) in risposta alla nostra posizione sul referendum comunale riguardante la Multiutility Toscana, riteniamo necessario chiarire alcune gravi distorsioni, forzature interpretative e fraintendimenti che non rendono giustizia né al nostro comunicato né al dibattito pubblico.


1. Nessuna contrarietà al referendum, ma richiesta di condizioni adeguate per un voto consapevole

TPE insinua che Fratelli d’Italia voglia ostacolare il referendum o ne tema l’esito. È falso. Il nostro comunicato non si è mai espresso in termini contrari allo svolgimento della consultazione popolare. Al contrario, abbiamo ribadito la centralità del referendum come strumento di partecipazione democratica. La nostra posizione si limita a ritenere inopportuno l'accorpamento con le elezioni regionali, per motivi di chiarezza, trasparenza e libertà di giudizio. Una consultazione tecnica su un tema complesso come quello della Multiutility merita un contesto autonomo, non schiacciato sotto il peso di logiche elettorali di partito, candidati, propaganda e polarizzazione.


2. Nessuna affermazione che “la quotazione in Borsa è stata esclusa”

TPE ci attribuisce dichiarazioni che non abbiamo mai rilasciato ma che, forse, sono frutto di una ricostruzione “giornalistica” che cita dichiarazioni personali che non sono scritte nel comunicato stampa originale. Nel nostro comunicato – firmato in calce dal coordinatore locale Isacco Cantini e dai consiglieri comunali Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano - si afferma che le preoccupazioni iniziali sulla privatizzazione dell’acqua appaiono oggi ridimensionate alla luce del piano industriale attuale, che – come riportato da tutta la stampa - non prevede la quotazione in Borsa nel breve periodo, né l’ingresso di capitali privati nella gestione del servizio idrico. Abbiamo detto con chiarezza che la governance dei servizi rimane pubblica, e che eventuali cambiamenti futuri dovranno essere nuovamente valutati e approvati dagli enti locali. TPE, invece, cita dichiarazioni di AD e atti societari per ribadire che la quotazione è ancora "scritta nello statuto". Ma questo non contraddice la nostra posizione: abbiamo parlato di situazione attuale, non di scenari futuri. Se nel 2029 dovesse aprirsi una discussione diversa, sarà compito della politica, dei consigli comunali e – se del caso – dei cittadini stessi affrontarla con nuovi strumenti.

3. Sulla “strumentalizzazione politica”

TPE accusa Fratelli d’Italia di politicizzare il referendum, ma è proprio il loro documento a fare questo, mescolando accuse ideologiche, attacchi generici e un linguaggio più da comizio che da comitato civico. Noi abbiamo parlato con rispetto di tutti i promotori, e mai abbiamo negato la legittimità del quesito referendario. Anzi, abbiamo auspicato che il dibattito si svolga su basi documentali e oggettive, non su narrazioni forzate o sulla demonizzazione preventiva di chi ha un'opinione diversa.


4. Sull’accorpamento con le elezioni regionali: una questione democratica, non procedurale


TPE afferma che l’accorpamento è previsto dalla legge e che chi teme ingerenze tra referendum e voto politico lo fa “per confondere le acque”. Anche in questo caso, ci si limita a semplificare. È vero che l’accorpamento è possibile, ma possibile non significa opportuno. Un referendum comunale che riguarda la gestione locale di beni pubblici non dovrebbe essere influenzato da una tornata elettorale regionale che coinvolge tematiche, soggetti e livelli istituzionali diversi. La nostra posizione mira a tutelare l’autonomia del giudizio dei cittadini, non a negare diritti.


5. Nessun disprezzo verso lo strumento referendario

L’ultima parte del comunicato TPE scivola nella polemica più gratuita. Si fa riferimento a un presunto “storico fastidio” della destra verso i referendum. Un’affermazione infondata, smentita dalla storia e dai fatti. Fratelli d’Italia ha più volte sostenuto strumenti di partecipazione popolare a livello locale e nazionale, quando utilizzati con senso istituzionale e senza derive strumentali. TPE, nel tentativo di contrapporsi politicamente a Fratelli d’Italia, finisce per attribuirci parole mai dette, posizioni mai sostenute e intenzioni mai espresse. Noi restiamo convinti che il referendum sia un'opportunità per la città, ma deve svolgersi in un clima sereno, informato, libero da interferenze elettorali e mistificazioni.


Fratelli d’Italia continuerà a difendere la qualità democratica del processo, la trasparenza delle informazioni e il rispetto del pluralismo. L’uso strumentale delle parole e il travisamento delle posizioni altrui non giovano a nessuno: né ai cittadini, né al futuro della nostra città.


Fratelli d’Italia Empoli







Fonte: Ufficio stampa