Cantini (Fdi): "sul tema gender servono rispetto, chiarezza e libertà educativa"
26-07-2025 11:14 -
In merito al dibattito che si è sviluppato a seguito della presentazione, nei giorni scorsi a Empoli, di un libro dedicato al tema dell’educazione scolastica e della tutela dell’infanzia, sono intervenute pubblicamente alcune voci del Partito Democratico locale, tra cui la portavoce delle Donne Democratiche Irene Bandini. Il suo intervento, a nostro avviso, è apparso emblematico di una certa difficoltà della sinistra a tollerare la legittima esistenza di visioni culturali diverse dalla propria.
Nel suo commento, Bandini non si è limitata a esprimere una posizione contraria, ma ha ricorso a un linguaggio sprezzante e divisivo, nel tentativo – non nuovo – di ridurre ogni critica al tema “gender” a una forma di odio, oscurantismo o strumentalizzazione politica. Si tratta, purtroppo, di un copione già visto: quando si pongono domande legittime, si finisce etichettati e delegittimati. Come coordinatore di Fratelli d’Italia Empoli, desidero intervenire in modo sereno e riflessivo su un argomento che merita rispetto e approfondimento, non slogan o demonizzazioni. Il tema dell’identità di genere, dell’educazione all’affettività e del ruolo della scuola tocca ambiti delicati della formazione della persona e delle relazioni sociali, e non può essere ridotto a un terreno di scontro ideologico.
Sul cosiddetto “gender” – che alcuni negano sul piano semantico mentre ne sostengono apertamente gli effetti pratici nei percorsi educativi – Fratelli d’Italia ha una posizione chiara, che si fonda su tre principi essenziali:
1. Il rispetto della persona in quanto tale, a prescindere da orientamento sessuale o identità di genere;
2. La libertà educativa delle famiglie, che devono poter conoscere, condividere o dissentire rispetto ai contenuti proposti nelle scuole, soprattutto quando attengono alla sfera affettiva e identitaria;
3. La neutralità della scuola, che non può farsi veicolo di visioni ideologiche unilaterali né sostituirsi al ruolo formativo primario della famiglia.
Non è in discussione la doverosa lotta contro ogni forma di discriminazione, ma il modo in cui viene declinata in ambito scolastico. Troppo spesso, sotto il nome dell’inclusione, si promuovono approcci culturali che mirano a relativizzare la differenza tra maschile e femminile, a ridefinire i ruoli genitoriali e a destrutturare i riferimenti biologici e antropologici che fondano la crescita della persona.
È del tutto legittimo – e doveroso – che genitori, insegnanti, amministratori e cittadini si pongano domande. È altrettanto legittimo che lo faccia un parlamentare della Repubblica, come ha fatto l’on. Rossano Sasso, a cui va riconosciuto il merito di avere aperto un dibattito pubblico che altri vorrebbero evitare. Ribadiamo con chiarezza: chi si riempie la bocca di “inclusione” dovrebbe essere il primo a garantire il rispetto della libertà di opinione e ad accettare il confronto con chi non condivide la propria visione. Il progresso non coincide con l’omologazione, né la modernità con la cancellazione del pluralismo culturale.
Fratelli d’Italia, a livello nazionale e locale, continuerà a difendere con coerenza la libertà educativa, il ruolo centrale della famiglia, il diritto all’espressione del pensiero critico, e un’idea di scuola come spazio di formazione e non di indottrinamento. A Empoli come in tutta Italia, crediamo in una democrazia che si alimenta del confronto tra visioni diverse, non nella scomunica ideologica di chi non si allinea.