Empoli seconda casa dei "piccoli ambasciatori di pace Saharawi"
07-08-2025 08:56 -
Sono arrivati da poche ore e da quel momento Empoli è diventata, per sei giorni, una seconda casa per i "Piccoli Ambasciatori di Pace Saharawi": 10 bambini (6 maschi e 4 femmine), accompagnati da 2 adulti, in viaggio dai campi profughi per un'esperienza di accoglienza, condivisione e scambio culturale.
Il loro soggiorno rientra all'interno di un progetto di cooperazione internazionale promosso dalle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino, che se ne occupa da circa vent'anni, in collaborazione con il Comune di Empoli.
L'iniziativa nasce con l'obiettivo di offrire ai bambini un'occasione di sollievo dalle difficili condizioni dei campi profughi, dove in questi mesi si registrano temperature superiori ai 50 gradi, rendendo la vita quotidiana estremamente faticosa per le circa 170.000 persone che vi abitano. Ma il progetto va oltre: i bambini sono portavoce del loro popolo, "ambasciatori di pace" che, con la loro presenza, testimoniano una storia di resistenza, identità e speranza.
Durante la loro permanenza, i volontari delle Pubbliche Assistenze organizzano un ricco programma di attività ludiche, educative e culturali, con escursioni, giochi, laboratori e momenti di festa. Iniziative pensate per regalare sorrisi, ma anche per favorire l'incontro con i coetanei del territorio, in un clima di amicizia e rispetto reciproco. Ogni esperienza - vedere il mare per la prima volta, salire su un treno, assaggiare cibi diversi - diventa un ricordo indelebile e una scoperta meravigliosa.
Al centro di tutto ci sono l'ascolto e il dialogo: strumenti fondamentali per costruire ponti tra culture e sensibilizzare la cittadinanza sulla condizione del popolo Saharawi, vittima di un conflitto che da decenni lo priva del diritto all'autodeterminazione. Il Sahara Occidentale è infatti conteso tra il Marocco e il Fronte Polisario, e la questione resta irrisolta tra occupazione militare, diaspora e vita nei campi profughi. Accogliere questi bambini è un gesto concreto di solidarietà internazionale, reso possibile grazie all'impegno quotidiano dei volontari e al contributo di chi, con una raccolta fondi costante, permette di sostenere tutte le spese per il viaggio e il soggiorno.
«Dietro ogni sorriso di questi bambini c'è un popolo che resiste, che sogna la libertà e che chiede di essere ascoltato - spiega Eleonora Gallerini, presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite -. Ogni gesto di accoglienza è anche un atto politico e umano, un messaggio forte che afferma il valore universale della pace, dei diritti umani e della giustizia. Noi crediamo che la pace si costruisca con l'incontro, l'empatia e il rispetto. Per questo, questo progetto è per noi un orgoglio e un dovere civile».