Sembrava un Ferragosto come tanti altri; nel pomeriggio aleggiavano sui social gli auguri istituzionali, con la raccomandazione di ritrovare il bambino che dopo tutto abita in noi, citando Gianni Rodari. Eravamo meteorologicamente parlando, nella fase umida e afosa che succede ad ogni ondata di calore. Alcune frazioni di Empoli pochi giorni prima avevano raggiunto i 39 C° e nonostante il sole riuscisse a fare capolino, era il grigiore delle nubi basse unito all'afa pesante, a consigliare agli empolesi di uscire solo verso sera.
Il Centro Funzionale Regionale, emetteva a metà giornata un Codice Giallo per temporali intensi, ma come spesso accade in questi frangenti, era l'ultima notizia che potesse realmente interessare a chi giustamente, pensava come affrontare lontano dai luoghi di villeggiatura l'ennesima giornata appiccicosa. Era il 15 agosto 2022, tre anni fa, e di lì a poco, la noia e la pigrizia del giorno festivo, sarebbero stati sferzati da un violento temporale autorigenerante.
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi, Ferragosto previsione non ti conosco
Nei giorni festivi, soprattutto quando parliamo di Ferragosto, le città si svuotano, tanti sistemi di controllo sono meno attivi; giustamente chi amministra pur delegando e non sovrapponendo le vacanze, ha gioco forza meno presenza. I servizi divengono davvero “essenziali”, ed un evento meteorologico avverso può essere ancora più problematico da gestire per mille motivi oltre quelli che vi ho appena elencato.
La cronaca dell'evento, ci racconta che attorno alle 20 e 15 iniziò un violento nubifragio. Sulle prime gli empolesi si sentirono sollevati, ipotizzando finalmente di azzerare almeno per qualche giorno la calura insopportabile che senza un concreto cambio circolatorio, attanagliava (dati alla mano) Empoli dalla metà del mese di luglio. Bastarono però una decina di minuti per capire che il nubifragio non era un banale temporale di calore estivo. L'intensità delle precipitazioni non solo non accennava a diminuire ma andava aumentando d'intensità, alternate a violente fulminazioni ed accumuli in crescita esponenziale.
Dopo mezz'ora di pioggia continua, si erano già misurati oltre 50 millimetri, il reticolo fognario in alcune zone come Serravalle, Pontorme, Ponzano iniziò ad andare in tilt, e l'acqua iniziò ad invadere scantinati e garage, mentre nel limite del possibile la macchina dei soccorsi iniziava a intervenire, anche se precipitazioni non avevano ancora iniziato a diminuire la propria incidenza.
Servirono altri lunghissimi quaranta minuti per arrivare alla cessazione dei fenomeni, ed in alcune zone di Empoli, i pluviometri nello specifico di Pontorme, Serravalle e quelli vicino alla zona della stazione arrivarono a misurare oltre i 90 millimetri (98) per l'esattezza; “solo 73” nelle zone meno esposte come il lungarno e la zona di Santa Maria. Fu un vero e proprio disastro, anche perché oltre al fenomeno meteorologico in se, non era un giorno ed un periodo qualunque, molte famiglie erano lontane da casa, e non fu semplice per ognuno salvare il salvabile.
Parte della popolazione inferocita addusse la colpa ai tombini sporchi, a fogne che non ricevevano, senza tener conto che la pioggia di un mese come quello di agosto era caduta in un'ora. Va anche detto che per una zona che era allagata, ve ne erano comunque altre con gli stessi accumuli, la stessa incidenza precipitativa, che al contrario non aveva disagi impellenti. Quindi per assurdo, una parte dei tombini anche ad altezze diverse di stesse vie erano “puliti e perfetti” e altri “sporchi e abbandonati”? Ovviamente no, semmai ci sarebbe da porsi una domanda opposta: l'acqua in alcune zone con violenta ed impetuosa velocità dove defluiva? Che tubature ci sono? Siamo sicuri che non ci siano collettori difettosi? E se questi fossero rotti, l'acqua dove va a finire? E soprattutto, quell'acqua che trascina di tutto, e quindi palesemente sporca e carica di tanti residui presenti sulle strade, va a creare ulteriore inquinamento sotterraneo?
Di primo acchito viene da pensare al garage allagato, alla taverna con le sedie ribaltate sul tavolo, ma a mente ferma due valutazioni andrebbero fatte. Va anche aggiunto che in quel periodo dal punto di vista previsionale era presente sul territorio un ulteriore strumento di valutazione preventiva. Una rete di antenne atte al monitoraggio dei temporali violenti sul territorio empolese e parte di quello del comune di Montespertoli. Forse a causa del Ferragosto, o forse a non precisati altri limiti non si hanno rilevazioni di dati corrispettivi all'evento. Tenete bene a mente questo elemento, vi servirà come tassello ulteriore quando in futuro parleremo di monitoraggio locale e condivisione del dato misurato.
Il veloce ed efficiente ripristino in tempi da record
Nei giorni successivi, nella zona di Serravalle, dello stadio e anche a ridosso delle ex scuole elementari di Pontorme, partì una generale rimozione dei detriti da ogni tombino. Detriti va detto, che erano comunque giunti a causa del temporale; ed a conferma di quanto appena raccontato, il meteo aveva in serbo un'ulteriore spiacevole sorpresa. Il giovedì successivo al Ferragosto era il giorno 18; il temporale di pochi giorni prima aveva solo lievemente smorzato l'aria, ma i tassi di umidità presenti nei bassi strati dell'atmosfera erano ancora altissimi. In quel caso non era ancora stato diramato alcun codice colore di allertamento, mentre nella zona sportiva durante il mercato settimanale, si abbattè un violento microburst, descritto nei dettagli in un mio precedente articolo pochi giorni fa, in parallelo alla ricostruzione dell'ultimo evento di domenica 3 agosto. In quel caso, ci furono danni agli ambulanti, e nello stesso perimetro areale, nonostante i “tombini puliti” da neppure quarantotto ore, si andarono comunque a verificare allagamenti e disagi.
Ammettendo per assurdo di far finta di niente e considerare gli accumuli di un'ora in un mese una cosa normale, scopriamo che dopo neppure due giorni, a condizioni di base di maggiore efficienza il risultato non è cambiato. Ergo quei tombini, puliti o no, non sono certo stati il salva condotto per evitare i disagi ed i disastri di fronte ad eventi repentini ed intensi. Abbiamo quindi non volendo sperimentato, a futura memoria che una fase di maltempo importante in un giorno festivo, arreca il doppio del disagio e quindi a non abbassare la guardia solo perché è Ferragosto. Il maltempo non conosce il calendario gregoriano, non tiene conto del Natale, del 25 aprile, e neppure del Ferragosto.
Per quest'anno le previsioni non sono per fortuna foriere di fasi instabili o di maltempo, ma teniamo bene a mente che la tanta energia che si accumula durante le ondate di calore, prima o poi diviene carburante, non necessariamente entro i confini comunali o di zona. Ricordare e tenere bene a mente quello che è successo, ci deve servire ad essere più pronti ed efficienti, e forse al netto dei disagi, anche un po' meno polemici.
Buon Ferragosto a tutti