SiamoEmpoli: "L'acqua pubblica è la sola via percorribile"
20-08-2025 10:07 -
Non si placa la polemica sulla vicenda del referendum sulla Multiutility. Anzi, di giorno in giorno si arricchisce di nuove puntate, nuovi interventi, nuove "frecciatine". L'associazione SiamoEmpoli si fa sentire con un comunicato che pubblichiamo qui sotto:
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Leggendo il comunicato del segretario del PD empolese, Fabio Barsottini, in merito alla questione della Multiutility e dell'Acqua pubblica ci sorge una domanda spontanea: ma fino ad ora, esattamente, cosa avete fatto? Fa capolino nella memoria anche l'opera di Pirandello de “Il fu Mattia Pascal”: lo scritto del maestro, che esplora il tema della crisi d'identità e della ricerca di sé. Testo che sembra rappresentare, l'attualità politica del PD di Empoli: da una parte ci sono il sindaco Mantellassi che, se pur timidamente, enuncia che la gestione dell'Acqua deve ritornare ad essere pubblica, salvo poi, aggrappandosi ai dettagli, non consentire ai cittadini empolesi di poter accorpare il referendum -voluto dai cittadini stessi- alle elezioni regionali. Nel testo si parla di “discussione politica trasparente e leale”.
Benissimo, ma chi ha negato questa possibilità, se non proprio chi ha governato fino ad oggi? O forse pensate che siano i 4.000 cittadini e cittadine che hanno firmato per il referendum a voler impedire il dibattito? Il comunicato ci mette in guardia contro l'ingresso di “cattive aziende estere”. Come se farsi fregare da aziende italiane (che poi italiane è spesso un modo di dire) fosse più rassicurante. Forse è il caso di ricordare al Segretario che l'unico modo reale per evitare la privatizzazione, italiana o straniera che sia, è non mettere a gara il servizio. E l'unico strumento per farlo è la gestione in house, come previsto dalla legge. Ci incuriosisce dunque il cortocircuito, che si palesa in Casa PD: Il Segretario del PD di Empoli che ‘annaspa'; la ex sindaca Barnini assessora in pectore che durante il suo mandato è stata protagonista di questa scelta scellerata. Pare questa l'ambiguità che proprio in merito ai servizi pubblici di primaria importanza, dietro a cui si può nascondere il cigolio delle porte girevoli che indirizzano verso ruoli amministrativo dirigenziali dalle stanze della politica.
Il candidato presidente della Regione, Eugenio Giani, seguito — seppur con qualche distinguo in pieno stile “ma anche” — dal sindaco di Empoli, sembra voler lanciare segnali alla sinistra. E così arrivano slogan forti e belli: Acqua Pubblica! Peccato che per ora siano rimasti solo slogan. Giani dice: “Acqua pubblica!”. Il sindaco di Empoli rincara: “Acqua pubblica... ma vediamo, eh”. Il segretario cittadino del PD balbetta: “Dovremmo capire se, forse, è meglio, magari... ecc..”. Ma nessuno — davvero nessuno da quella parte— ha detto l'unica cosa concreta e necessaria se si vuole davvero difendere l'acqua, e le risorse naturali in genere, come bene pubblico: "Lavoreremo per costruire una SOCIETÀ IN HOUSE per la gestione del servizio idrico, così da garantire il controllo pubblico diretto, mettendo al centro il diritto all'acqua e non il profitto aziendale fatto sulle bollette dei cittadini." Ci piacerebbe tanto sentirvi pronunciare una frase del genere piuttosto che vedervi scivolare su aggettivi, congiuntivi ed esercizi retorici.