Rifiuti, Pavese (FdI): “La Toscana paga immobilismo e scelte miopi”
11-09-2025 02:03 -
La gestione dei rifiuti in Toscana torna al centro del dibattito politico. A sollevare il tema è Federico Pavese, candidato in pectore per Fratelli d'Italia alle prossime elezioni regionali nel collegio 3 Empolese Valdelsa, che accusa la giunta guidata da Eugenio Giani di aver “condannato la Toscana a pagare il prezzo di anni di immobilismo e scelte miopi”.
Secondo Pavese, l'assenza di una pianificazione impiantistica seria ha costretto i Comuni ad affidarsi a soluzioni tampone, con tonnellate di rifiuti spediti fuori regione e costi insostenibili per cittadini e amministrazioni. Nel frattempo, la Regione ha preferito puntare sull'ampliamento delle discariche, arrivando ad aprirle anche ai rifiuti urbani. Una scelta che, per l'esponente di Fratelli d'Italia, “fotografa con chiarezza il fallimento delle politiche ambientali del centrosinistra”.
I numeri confermano un quadro critico: oltre il 30% dei rifiuti toscani finisce ancora oggi in discarica, un dato giudicato eccessivo non solo dagli ambientalisti, ma anche dagli operatori del settore. A ciò si aggiunge una distribuzione degli impianti squilibrata tra aree interne e zone costiere, che genera una costosa e inefficiente “migrazione” dei rifiuti.
“Il piano regionale – sottolinea Pavese – ha di fatto scaricato la responsabilità della localizzazione degli impianti sui privati e sugli ATO, rinunciando a una regia forte e centralizzata”. Un esempio è il gassificatore di Empoli, ritirato dopo le proteste dei cittadini: per Pavese, un caso emblematico della fragilità del processo decisionale e della mancanza di una strategia condivisa.
Le perplessità non provengono soltanto dall'opposizione politica. Il Ministero dell'Ambiente ha segnalato 13 rilievi al piano regionale, mentre ARPAT ne ha formulati ben 126, in larga parte non recepiti. Persino Legambiente ha evidenziato l'eccessivo ricorso a discariche e inceneritori e la scarsità di impianti innovativi capaci di chiudere il ciclo dei rifiuti.
Per Pavese, la questione non è solo ambientale, ma anche economica: “Le grandi aziende come Hera e Iren hanno potuto trarre profitti consistenti dalle discariche toscane, mentre la Regione ha rinunciato a costruire un sistema moderno e autosufficiente. Una scelta che ha finito per indebolire i Comuni e gravare sui cittadini”.
” La proposta di Fratelli d'Italia è chiara: serve una svolta radicale. “Non possiamo continuare a gestire i rifiuti come trent'anni fa – conclude Pavese – quando altri Paesi europei hanno già dimostrato che pianificazione, impianti moderni, economia circolare e partecipazione attiva dei cittadini trasformano un problema in una risorsa. Qui invece siamo fermi a un modello superato, che costa di più e inquina di più. La Toscana merita una visione nuova, capace di guardare oltre l'emergenza e restituire ai cittadini soluzioni stabili e sostenibili”.