Godetevi il sole ed il bel tempo, ha le ore contate

20-09-2025 10:03 -

di Gordon Baldacci

Chi si sta godendo queste giornate estive con sole e temperature sopra i 30 gradi farà bene a rassegnarsi al peggio. Chi, viceversa, ne ha avuto abbastanza del solleone e non vede l'ora che arrivi l'autunno potrà festeggiare. Secondo le previsioni, infatti, nei prossimi giorni saluteremo probabilmente per sempre questa prolungata coda di bella o brutta stagione (a seconda dei punti di vista) per entrare in tutto e per tutto nell'autunno.

Nella prossima settimana avremo tutti i presupposti per assistere a fenomeni intensi grazie alla notevole energia potenziale. Questo caldo prolungato inciderà maggiormente nell'incontro con correnti più fresche. Tradotto: pagheremo probabilmente dazio per questi tanti giorni di bel tempo. Una fase di transizione, che va sotto il nome di "tempesta equinoziale".

L'anticiclone delle Azzorre scivolerà verso nord e di conseguenza scenderanno correnti fredde verso l'Europa centrale. Le temperature in Italia si abbasseranno velocemente fino a scendere sotto la media del periodo. In particolare, sul Mediterraneo si formerà una depressione che ingloberà energia grazie alle temperature alte dei mari e si intensificherà per l'elevata instabilità atmosferica causata dal lungo caldo anomalo. Quindi prepariamoci a temporali e localmente nubifragi frutto di questi forti contrasti. I recenti episodi ci hanno insegnato che possono essere scaricate fino a 150-200 mm di pioggia in poche ore. Un fenomeno che ormai è diventato sistemico e non può più essere catalogato alla voce estemporanee "bombe d'acqua".

Aldilà di quelle che poi saranno le previsioni aggiornate giorno dopo giorno e che vi invito a seguire dagli organi ufficiali (Consorzio Lamma in primis), oggi vorrei affrontare il tema della “Tempesta Equinoziale”, un evento che non sempre si verifica nelle date attorno all'equinozio d'autunno, e che soprattutto, non genera ovunque gli stessi effetti.

Si parla di tempesta equinoziale, descrivendo quel momento in cui il passaggio di consegne tra l'estate e l'autunno, giunge alla sua massima espressione. In genere si tratta di un periodo caratterizzato da grandi contrasti. Il cambio stagionale viene affidato a grandi circolazioni di bassa pressione che sono in grado di recare cambiamenti del tempo su ampia scala. Le precipitazioni possono risultare intense ed abbondanti, la ventilazione in generale è ben rappresentata e possono verificarsi mareggiate. Infine trova spazio una rapida diminuzione della temperatura che acquista carattere permanente, quindi anche dopo che la fase perturbata si conclude, il quadro termico generale resta di tipo autunnale e non si verificano repliche di caldo dalle caratteristiche estive.

Di solito poi a seguire con l'inizio del mese di ottobre il quadro si va in parte ristabilendo, ovviamente senza gli eccessi termici che il mese di settembre finisce per favorire, la famosa “Ottobrata”. Va anche detto che, se tale fenomeno accade troppo in anticipo, specialmente nella prima decade di settembre, finisce spesso per vanificare in parte quella scossa generale che viene impressa alla stagione estiva.

Negli ultimi anni, infatti settembre si è presentato a più riprese come un mese pienamente collocato nell'estate nei connotati termici, e pienamente autunnale nei fenomeni che poi si vanno localmente a verificare.

Partendo dallo scorso anno, in pochi dimenticheranno la fase di maltempo intercorsa fra il 7 e l'8 settembre, che provocò tanti danni e disagi, con alluvioni lampo e accumuli importanti anche nell'empolese. Nel 2023 invece, l'estate non solo attraversò a pieno regime tutto il mese di settembre, ma raggiunse con i primi giorni d'ottobre alcuni record storici di rilievo, impedendo di fatto un cambio circolatorio a ridosso dell'equinozio e rimandandolo addirittura a inizio novembre, con il terribile temporale auto-rigenerante del 2/3 novembre

Se poi torniamo a ritroso negli ultimi dieci, quindici anni, scopriamo che la “tempesta” non solo si verifica in momenti diversi, ma la stagione non segue assolutamente l'evoluzione “canonica”.

Quindi da dove nasce questo termine e soprattutto, è un banale neologismo moderno oppure ha un suo fondamento?

Le re-analisi climatiche ci dicono che fino alla prima metà degli anni 80, non solo vigeva la “tempesta equinoziale” ma era preceduta anche dalla “burrasca di fine agosto”, che di solito riportava le temperature dove (forse) torneremo con un mese di ritardo fra pochi giorni.

Progressivamente, non solo la “tempesta” non si è verificata nei tempi canonici, ma addirittura traslata spesso nel mese di ottobre. Se da un lato alcuni settori economici possono beneficiare di un settembre estivo a pieno titolo, a cominciare dal turismo; in viticoltura e non solo, questo allungamento della stagione non porta alcun beneficio se non un anticiparsi anno dopo anno di quei lavori agricoli che un tempo erano tradizione e rito collettivo della fine del mese di settembre ed oggi divengono opera e lavoro nel pieno del mese di agosto.

Senza contare che anche a livello percettivo, settembre ormai appare anno dopo anno a tutti gli effetti, il quarto mese di una stagione che sembra non finire mai. Del resto i dati statistici sono cristallini. Dal 2000 quindici sono le estati concluse in ritardo, mentre nei precedenti venticinque anni erano nove, mentre nei primi dieci anni della statistica climatica locale dal 1975 al 1985 era avvenuto in un solo caso. Senza contare poi i cosiddetti anticipi di chiusura stagionale, l'ultimo caso risale a oltre dieci anni fa, nel 2014. Seppur negli ultimi anni considerando anche quello in corso si palesa un maggiore contrappeso, la tempesta equinoziale non è più scientificamente parlando un punto fermo della stagione nella maggior parte degli anni presi in considerazione negli ultimi cinquantanni.

Resiste seppur in ambito mediatico un po' come i giorni della Merla a gennaio, i santi di ghiaccio a metà maggio, la burrasca di Ferragosto e…. il brutto tempo per la Fiera di Empoli, ma di questo ne parleremo nel dettaglio nei prossimi giorni. Intanto attendiamo gli eventi, con la speranza che non siano troppo violenti.