App, smartphone, carta di credito: che il viaggio col Car sharing abbia inizio

29-09-2025 20:00 -

di Gordon Baldacci

Gennaio 2022, ad Empoli parte un esperimento unico in Toscana, il Car Sharing 100% elettrico. Le Istituzioni locali collaborano con entusiasmo all'iniziativa, mettendo a disposizione 10 stazioni totalmente dedicate dove i clienti potranno prelevare e riconsegnare le vetture in qualsiasi ora e giorno della settimana. Un servizio innovativo e che permette da allora, tramite una app dedicata, di prenotare i mezzi, usufruirne a chilometri illimitati, pagando una tariffa oraria, giornaliera, settimanale, con vari bonus e promozioni. Cercando sui social locali, nessuno pare, abbia provato questo servizio, decantandone doti o segnalando difetti. Per un periodo ho pensato di esserne l'unico utilizzatore, se non fosse che le auto che prenotavo poi non le trovavo parcheggiate mai nello stesso posto in cui le parcheggiavo. In principio, ci fu l'inaugurazione con un post specifico dell'allora Sindaca Brenda Barnini, che appunto ci informava con tanto di foto evento, di un suo viaggio a Firenze da Empoli con i mezzi in questione, poi il nulla.

Proviamo dopo anni di servizio - e fatemelo dire varie occasioni in cui sia per lavoro che per diletto ho utilizzato questa opportunità - di tracciare un piccolo bilancio. Faccio una premessa, qui non si giudica chi eroga il servizio, piuttosto cercherò di elencare quello che serve, quello che è lo stato del Car Sharing ad Empoli, visto che poi come ogni servizio, dalla sua fase iniziale, si è evoluto e migliorato.

Favorisca i documenti, per favore…

Per prima cosa ovviamente va installata una app sul telefono, disponibile sia su Android che su IOS. Ci si registra, nome, cognome, indirizzo, carta di credito, patente. Passano alcuni minuti, e dalla app poi non appena viene riconosciuto il documento siamo pronti per il nostro primo viaggio, o perlomeno quasi pronti… Una volta scelto sulla mappa quale mezzo utilizzare dei vari dislocati nel centro e nei quartieri attigui, si visualizza sulla app anche il livello di carica del veicolo e soprattutto si va a scegliere gli orari del nostro viaggio, se in quel momento è a disposizione.

Effettuata la prenotazione giungono mail ed sms per ratificare il tutto, ci si reca nelle vicinanze del mezzo e con il bluetooth attivato dentro la app, si sbloccano le porte. Dalla schermata successiva, viene richiesto di scattare quattro foto, una per lato della macchina, la quinta sarà del cavo di carica che troveremo aprendo il bagagliaio. Accertato lo stato “visivo” della macchina e confermato successivamente eventuali danni precedenti (graffi, ammaccature) sempre dalla stessa app, siamo pronti per metterci alla guida o quasi… Tutto questo avverrà dopo un ultimo dettaglio, aprendo il vano portaoggetti, toglieremo il telecomando della macchina, sganciandolo da una fessura dove si trova inserito con una specie di interruttore dalla forma di un gettone.

Pronti... attenti...Via!

Siamo pronti si parte! Si preme il pulsante Start, cintura ben allacciata e via. Da quel momento partirà anche il nostro “tempo di uso” che nella prima versione richiedeva un “minimo” di tre ore, oggi invece lascia libertà d'uso. Tralasciando ovviamente i vantaggi dell'auto elettrica, primo fra tutti, di poter circolare sempre e quasi ovunque anche in caso di blocchi del traffico, passiamo a quello che negli anni è andato migliorando. Appena inaugurato il servizio, ad ogni corsa prenotata, venivano congelati 50 euro come forma di “cauzione anticipata”. Un fattore sostanzialmente scomodo, poiché a fronte di una corsa ipotetica di 20 euro se pagavano 70. Per riottenere i restanti 50, si dovevano attendere i canonici “uno-due giorni lavorativi”. Va da sé che, se un utente avesse scelto nello stesso giorno di usare il servizio due volte, doveva mettere in conto di congelare 100 euro. Ma torniamo al nostro viaggio, sta per finire il tempo a nostra disposizione, la app ci avverte e ci chiede se vogliamo prolungarlo, basta scegliere l'orario in più e in automatico dalla carta di credito viene prolungato e prelevato il denaro. Finisce il nostro utilizzo e la macchina deve essere riportata al punto di partenza. Ovviamente se lasciata nella stessa piazza o via, è accettato dal sistema di localizzazione. Si scende dal mezzo e si fanno le solite cinque foto, a dimostrazione che nel frattempo, non abbiamo fatto incidenti o danni.

Chiuditi Sesamo...

Ed ora inizia il momento più tragicomico ovvero la chiusura delle porte. Affinchè tutta la procedura di blocco avvenga correttamente, dovremo rimettere il famoso gettone nel portaoggetti, ma spesso il “sistema” non riconosce questo passaggio. Quindi mancando la terza spunta dalla app la macchina non si va a chiudere e di conseguenza non si interrompe il servizio. Niente paura, c'è un numero attivo senza costi aggiuntivi h24, che risponde in italiano e dato nome e cognome “bloccano” loro il mezzo, avvertendo il cliente di non lasciare nulla e che i finestrini siano ben chiusi. Da quel momento giunge la notifica sulla app e sulla vostra mail che il servizio è concluso con il totale della cifra pagata. E a proposito di soldi quanto costa effettivamente scegliere un mezzo in Car Sharing?

Poco? Tanto? Troppo? Al Consumatore l'ardua sentenza

Qui si entra nelle dinamiche economiche di ognuno di noi. In alcuni casi si spendono dai 5 ai 6 euro all'ora, ma si va in base anche alle fasce d'orario e al prolungamento del servizio. Per esempio sei ore dalle 11 alle 17 sono 39,00 euro, ma quattro ore dalle 22 alle 02 della notte sono 18,00 euro, e nel caso si scelga di utilizzare questo servizio la multinazionale che gestisce il tutto, invia promozioni, anche per viaggi più lunghi, week end e via dicendo.

...La sua macchina non è più disponibile

Ci sono poi alcuni bug che non si spiegano, del tipo non conviene prenotare a una settimana o anche tre giorni, visto che in diversi casi il mezzo scelto poi al momento dell'utilizzo non è disponibile perché prenotato da altri, ed anche questo è un mistero. Il mio consiglio è soprattutto per i viaggi brevi, di prenotare a poche ore dall'orario desiderato, e soprattutto controllare che le macchine (non sono mai dieci sul territorio sono molte di meno) abbiamo una carica abbastanza congrua.

Quando il servizio sembrava un disservizio

In alcuni mesi specie fra il 2023 ed il 2024, si è avuto l'impressione che non si trovasse una macchina con una batteria di partenza superiore al 15% che localmente non è un problema ma se uno davvero decidesse di usarla per andare a Firenze o a Pisa cambierebbe la situazione, visto che si sarebbe costretti a fermarsi a ricaricare il mezzo, cosa che io ho evitato di fare in questi anni e quindi non so dirvi come ci si possa comportare.

La ripartenza

Va anche detto che dal mese di giugno, quando il comune di Empoli ed i suoi collaboratori con un comunicato alla stampa, hanno dichiarato di utilizzare i mezzi del Car Sharing, le volte che mi sono trovato ad usare il servizio è decisamente migliorato, e forse influisce anche il fatto che adesso, rispetto a prima, questi mezzi sono molto più usati e quindi sempre più pronti all'uso, seguiti e manutenuti.

Per molti ma non forse per tutti…

Certo non è un servizio utile forse per gli anziani, che poca dimestichezza hanno con la tecnologia e magari tutta l'operazione di “messa in strada” può risultare difficile e complicata. Aggiungiamo che nel frattempo, togliendo il congelamento dei “50 euro”, la base di partenza si è fatta più appetibile. Ci sarebbe per dare un ulteriore miglioria al tutto, che qualcuno ricalibrasse su un format diverso il concetto delle foto da scattare al mezzo, che costringono l'utente a stare a distanze che si possono rivelare pericolose; più volte mi sono ritrovato nel mezzo di strada per fare le foto, rischiando insomma di essere investito mentre guardavo nello schermo del cellulare di posizionare negli spazi segnalati dalla app, la targa e la ruota (segnalati in verde). Si tratta comunque di un servizio d'avanguardia, forse anche troppo per i tempi che stiamo attraversando, dove l'auto elettrica non ha ancora preso piede del tutto, e anche a livello di mentalità, di cultura, siamo tutti un po' restii a prenotare un mezzo, fare un pezzo di strada a piedi per andare a prenderlo.

Che ci piaccia o no, è il futuro che sta bussando alle nostre porte

Il successo o l'insuccesso lo decreterà nel tempo l'utenza, ma se devo muovere una critica concreta, andrei ad evidenziare che forse su Empoli è mancata una campagna informativa vera su questo servizio, per renderla appetibile e popolare. Lo dimostra il fatto che tutto questo esiste da tre anni, e nessuno fino ad ora tranne il sottoscritto, ne ha fatto una menzione, facendo intuire che si tratti ancora di un servizio di nicchia, per clienti “business” come me, che quando tornano a Empoli magari scendono dal treno, non hanno un mezzo e decidono di utilizzare il Car Sharing che non dimentichiamolo, copre comunque un vuoto; con i trasporti pubblici su Empoli e dintorni che tolte le ore di apertura e chiusura delle scuole sono spesso soprattutto da e per il capoluogo, ridotti al minimo.

Empoli con una scelta innovativa e decisamente antesignana in Toscana, porta un servizio che altrove (Bergamo in primis) ha sulle sue strade locali ed extraurbane da tempo, con prezzi molto più bassi, ovviamente in virtù di un utilizzo maggiore da parte degli utenti. Con una maggiore conoscenza ed una attenta e concreta formazione, potrà nel tempo divenire un servizio in più nella Empoli ad emissioni zero, che da più parti futuristicamente, viene immaginata.