"L'astensionismo, un paradosso sul quale riflettere"

30-09-2025 17:34 -

di Antonio Cinquini*

Quante volte sentiamo dire: “La politica fa veramente schifo!” Ah, che disgusto! Sentiamo sempre più spesso queste parole… Però vorrei dire a tutti coloro che condividono questo pensiero, potenzialmente anche condivisibile, che c’è però un altro risvolto della medaglia: più facciamo così e ci allontaniamo dalla politica più la lasciamo in mano a coloro che ci fanno schifo. E sostanzialmente che cosa avviene per paradosso, che più ci fa schifo la politica, più ce ne allontaniamo e più diamo una mano a quelli che ci fanno schifo!


Questo è il vero paradosso oggi nell’opinione pubblica sulla quale non si può non riflettere. Gran parte della politica oggi dà un senso di smarrimento. Tanta politica, tanti amministratori della cosa pubblica, anche in buona fede, navigano senza una visione. E allora si rifugiano negli slogan, nei proclami, nella corsa alla visibilità. Ma così la politica si svuota, diventa solo un orpello, commissariato sull’altare del profitto. Naturalmente ne consegue il calo dell’affluenza alle urne, un fenomeno gravissimo e globale che coinvolge quasi tutte le democrazie occidentali. Infatti, l’intervento popolare in uno Stato di democrazia liberale viene avvertito come il tentativo di rendere concreta la partecipazione popolare alla determinazione dell’indirizzo politico. Il principio della sovranità popolare nelle democrazie liberali richiede, quindi, l’applicazione di un sistema di governo fondato sulla legittimazione diretta dove gli stessi elettori vengono chiamati a pronunciarsi, al momento del voto, su programmi, schieramenti e governi alternativi.


Ritengo, in primo luogo, che occorra, quanto prima, un inversione significativa dell’offerta politica, unita all’opportunità di una disciplina legislativa generale sui partiti politici stessi, oggi sempre più avvertita e quanto mai necessaria. In secondo luogo, ricordo come un tempo nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado fosse presente lo studio dell’educazione civica. Ripristinare, o comunque approfondire questo modello educativo significa formare la coscienza democratica delle future generazioni, con spirito critico e capacità di valutare in modo obiettivo informazioni, fatti e opinioni, mettendo in dubbio le affermazioni e verificandone la validità. In conclusione il mio invito a tutte/i è quello di andare a votare, sempre, indipendentemente da come la si pensi; questo perché l’espressione democratica è un diritto e un dovere di ogni cittadino, dato troppo spesso per scontato: “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”- art. 1 della Costituzione.

* componente dell’esecutivo regionale di Europa Verde