Lodola e Boccaccio: un dialogo senza tempo nella luce e nel colore che trova casa a Certaldo
04-10-2025 17:15 -
di Emilio Chiorazzo
- Un incontro inaspettato, un ponte che collega il Trecento toscano al Futurismo contemporaneo, quello tra Giovanni Boccaccio e Marco Lodola. È questo il cuore pulsante della mostra "Lodola et Boccaccio 25", inaugurata stamani a Casa Boccaccio, Certaldo Alta, con un evento che ha acceso la torre panoramica del museo di luci vivaci e colori esplosivi, in un gioco tra storia, letteratura e arte visiva.
La mostra, frutto di un'iniziativa dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, celebra i 650 anni dalla morte del celebre autore del Decameron. E lo fa con un progetto che arricchisce il patrimonio culturale del museo, trasformandolo in un punto d'incontro tra il passato e il presente. L'opera di Lodola diventa così il volto visivo delle celebrazioni, un omaggio vibrante che reinterpreta le novelle di Boccaccio in una chiave moderna, attraverso un linguaggio audace e pop.
Un percorso che illumina il Decameron La mostra si articola in un percorso permanente che unisce pittura, scultura e disegno. Dieci tele in acrilico, che Lodola ha creato per l'occasione, riprendono episodi chiave del Decameron, dall'amore di Griselda alla storia di Nastagio degli Onesti, passando per la burla di Chichibio e la gru. Le opere, vibranti di colori e dinamiche forme futuristiche, traducono la complessità dei temi boccacceschi—l'ingegno, l'amore, la fortuna—nel linguaggio del presente. Ogni tela è un omaggio visivo a Boccaccio, un incontro tra due epoche che sembrano lontane, ma che si parlano grazie alla potenza universale della parola e della forma. "La mostra che abbiamo voluto realizzare per l'anno delle celebrazioni è un incontro potente tra letteratura e arte visiva", ha commentato Giovanna Frosini, presidente dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio. "Lodola ha saputo esaltare la forza narrativa di Boccaccio con un linguaggio contemporaneo. È un omaggio vivo e vibrante alla sua eredità culturale."
Nel suo intervento durante l'inaugurazione, la professoressa Frosini ha sottolineato il significato profondo della mostra, inserendola all'interno di un più ampio contesto culturale. "Il nostro amore per la cultura è naturale. Noi siamo chiamati a diffondere lo studio, a promuovere lo studio di Boccaccio. E non per nulla abbiamo voluto collocare questa inaugurazione, che è un momento di festa condiviso, alla fine di una delle nostre iniziative scientifiche più importanti: il convegno dei giovani ricercatori", ha dichiarato la presidente. "Perché sono loro che ci daranno i nuovi studi, la nuova interpretazione scientifica di Boccaccio. Per noi è un momento di festa, ma è anche un momento di restituzione a questa città e alla comunità civile."
Ed ha proseguito: “Spero che la mostra piacerà. E' un Boccaccio nuovo. Con un segno grafico inconfondibile con colori straordinari. Una ricreazione del Boccaccio che per noi è affascinante come accade tutte le volte ch una cosa grande del passato viene rivisto con gli occhi della passione con gli occhi della bellezza. con gli occhi dell'intelletto e della fantasia e questo la fa diventare sempre una cosa nuova”.
La presidente ha poi ringraziato gli sponsor per il loro fondamentale sostegno: "Il sostegno degli sponsor è stato essenziale. Da parte mia e di tutto l'ente Boccaccio, devo ringraziare con molto piacere la Banca Cambiano 1884 e il suo presidente Paolo Regini, Formitalia Group Srl con Davide e Gianni Overi, la Villa Bibbiani con Stefano Nigi, per aver reso possibile una collaborazione così importante, tra un ente di studio e il mondo delle sponsorizzazioni che ha accompagnato questa realizzazione". Un dialogo tra epoche Marco Lodola, noto per le sue sculture luminose e per essere uno dei fondatori del movimento Nuovo Futurismo, ha saputo entrare nel mondo di Boccaccio con un'energia tutta sua. Per lui, il Decameron non è solo un testo letterario, ma un universo di immagini e suggestioni da esplorare con il linguaggio della luce e del colore. "Interpretare Boccaccio e il Decameron è stato come entrare in un universo di parole, immagini e suggestioni senza tempo", ha detto l'artista. "Ho cercato di restituire colore e movimento alle novelle, traducendole in forme luminose e vibranti. È stato un viaggio creativo tra letteratura e arte." Il maestro Marco Lodola ha espresso la sua emozione e gratitudine nell'aver avuto l'opportunità di reinterpretare l'opera di uno dei più grandi scrittori della letteratura mondiale. "Com'è stato intervenire con Giovanni Boccaccio? È stato bellissimo, una grande emozione", ha esordito Lodola, sottolineando come questa collaborazione rappresenti una delle vette della sua carriera. "Quest'anno è un'annata particolare per me", ha aggiunto l'artista. "Avevo già realizzato un lavoro per Dante, alla Casa di Dante, e quindi considero questo un anno di grande letteratura. Mi sono profondamente acculturato, perché molte delle opere di Boccaccio, in particolare quelle relative al Decameron, non le conoscevo nel dettaglio. Mi sono addentrato nelle sue novelle, ma non solo: Boccaccio era anche un grande copiatore. Ha copiato ben tre volte la Divina Commedia di Dante. Paradossalmente, è stato un po' oscurato dal Decameron, ma la sua cultura, la sua finezza e la sua incredibile capacità di fare tanto altro non sono mai stati abbastanza apprezzati."
Lodola ha poi continuato, esprimendo la sua visione artistica riguardo alla sua interpretazione delle novelle di Boccaccio. "Per me, interpretare Boccaccio è stato un onore. Se in questi 150 anni ho avuto l'opportunità di reinterpretarlo con il mio stile, quello di illuminare le figure che creo, credo che il significato più semplice di tutto ciò sia proprio questo: illuminare le menti delle persone che si troveranno di fronte alle mie opere, che siano sculture o quadri. L'arte, in fondo, è un atto di illuminazione, non solo visiva, ma anche intellettuale." Con queste parole, Lodola ha saputo trasmettere non solo la sua passione per la cultura e la letteratura, ma anche il profondo rispetto che nutre per la figura di Giovanni Boccaccio, a cui ha voluto rendere omaggio con un linguaggio artistico che, pur essendo moderno e contemporaneo, non tradisce mai l'essenza dell'autore e della sua visione del mondo.
E proprio questo viaggio è reso visibile dal curato allestimento a Casa Boccaccio. La torre panoramica, da sempre simbolo di Certaldo Alta, diventa il palcoscenico ideale per le opere di Lodola. Le pareti della torre, illuminate dalle sue creazioni, sembrano rivivere i momenti più intensi del Decameron, in un gioco di riflessi e luci che coinvolge lo spettatore in un'esperienza immersiva.
Le dichiarazioni di Paolo Regini (Banca Cambiano) Paolo Regini, presidente della Banca Cambiano 1884, ha sottolineato l'importanza della cultura come elemento di crescita per la comunità. Durante l'inaugurazione, intervistato dal giornalista Alessandro Lippi, che ha fatto da padrone di casa durante la cerimonia inaugurale, ha spiegato: "Una banca, per quanto possa sembrare prosaica, deve essere anche impegnata in iniziative virtuose come questa, che contribuiscono al territorio e alla sua crescita culturale. Il nostro impegno in questa operazione culturale è profondo, perché crediamo che investire nella cultura porti risultati tangibili che possono essere visti, toccati e apprezzati ogni giorno." Regini ha poi evidenziato come l'iniziativa per il 650° anniversario della morte di Boccaccio non sia solo una celebrazione del passato, ma anche un'opportunità per stimolare attività economiche e turistiche nel territorio. "Le grandi operazioni culturali non si fanno solo per festeggiare, ma per portare innovazione e vitalità. Come istituto di credito, dobbiamo supportare queste iniziative, perché la cultura è un motore di sviluppo per la comunità. È un investimento che aiuta a costruire il futuro." In merito alla diffusione della mostra, Regini ha aggiunto: "Questa è una mostra vivace che resterà in modo permanente a Casa Boccaccio, ma le opere di Lodola viaggeranno anche sul territorio. I bozzetti saranno ospitati presto al Centro Culturale Cambio, e questo permetterà di dare un respiro più ampio a questo progetto, estendendo la sua presenza anche fuori dai confini di Certaldo. Non è solo una questione di visibilità, ma di celebrare degnamente l'impegno del maestro Lodola in questa grande operazione culturale." Infine, Regini ha sottolineato l'importanza di tali iniziative anche nel contesto più ampio della vitalizzazione del territorio, dicendo: "Il comune, come tutte le istituzioni coinvolte, sta facendo uno sforzo straordinario. Questo è il modo giusto per celebrare una figura come Boccaccio, ma anche per promuovere e valorizzare il nostro territorio attraverso la cultura." Le dichiarazioni di Gianni Overi (Formitalia) Gianni Overi, di Formitalia Group Srl,che ha partecipato alla cerimonia insieme al fratello David, ha aggiunto: "Questa è una mostra vivace che resterà in modo permanente a Casa Boccaccio, ma le opere di Lodola non si fermeranno qui. I bozzetti saranno ospitati anche presso il Centro Culturale Cambio, e questo darà la possibilità di estendere il respiro di questa iniziativa su tutto il territorio. Non è solo una questione di spazi espositivi, ma anche di celebrare degnamente l'impegno che il maestro Lodola ha profuso in questa operazione culturale. Un'iniziativa che, sono certo, avrà un impatto positivo non solo su Certaldo, ma su tutta la regione." Gianni Overi ha poi sottolineato l'importanza di continuare a diffondere l'arte e la cultura anche oltre i confini del centro cittadino, dichiarando: "Non solo Casa Boccaccio, ma anche gli altri spazi dei nostri comuni sono fondamentali per continuare a diffondere queste iniziative. Questa collaborazione tra arte, istituzioni e imprenditori è un esempio di come la cultura possa davvero fare la differenza." Le dichiarazioni di Stefano Nigi (Villa Bibbiani) Stefano Nigi, rappresentante della Villa Bibbiani di Capraia, ha portato il suo saluto e ha sottolineato il legame tra l'arte, la bellezza e la cultura che unisce Certaldo e il suo territorio. "Credo che tutti conosciate Villa Bibbiani, una residenza storica che sorge nel comune di Capraia, ai confini con il Chianti. Una villa che già molti anni fa era nota per la sua bellezza, ma che oggi, grazie agli interventi di restauro che hanno interessato la proprietà, sta vivendo una nuova rinascita", ha dichiarato Nigi. "Tra i progetti in corso, c'è anche la ristrutturazione di un teatro del 1700, un piccolo capolavoro con 70 posti, che rappresenta una meraviglia assoluta. Villa Bibbiani è un luogo che guarda al futuro, ma che conserva la sua storia e la sua bellezza. E oggi siamo felici di essere qui a prendere parte a quest'iniziativa." Nigi ha concluso il suo intervento ricordando il valore del vino e della tradizione vitivinicola legata alla villa, invitando tutti a gustare un calice di spumante rosato da Sangiovese, prodotto proprio nella storica cantina della villa e che per l'occasione arricchiva un buffet curato da Pasquale La Rossa del Panificio Moderno di Certaldo. Sono intervenuti anche il sindaco di Certaldo Giovanni Campatelli: ("In un tempo in cui è facile smarrire il senso della cultura come bene comune, iniziative come questa ci ricordano quanto sia importante continuare a investire in bellezza, in conoscenza, in dialogo tra le arti e tra le generazioni".) e il senatore Dario Parrini ("Gli anniversari hanno il compito di riaccendere la memoria e la gratitudine verso persone e opere significative, ma anche di stimolare nuove letture del passato, intrecciando narrazioni e prospettive diverse". ) E poi i curatori della mostra, Francesca Pinochi che ne ha seguito la sua genesi passo passo, fin da quando lei stessa ne ha proposto la realizzazione alla presidente Giovanna Frosini e Bruno Baglivo: “Lodola ha interpretato il Decameron con energia e sensibilità. Le opere dialogano con il Trecento in modo sorprendente. È un viaggio visivo che sottolinea la forza narrativa e la grandezza di Boccaccio".