Pavese (Fdi): "CPR in Toscana: serietà, legalità, umanità. Basta ipocrisie"

06-10-2025 15:25 -

Federico Pavese, candidato capolista collegio Firenze 3 per Fratelli d'Italia alle elezioni regionali a sostegno di Alessandro Tomasi Presidente, interviene con una nota sul dibattito in corso sui Cpr

"In Toscana il dibattito sul Centro di Permanenza per i Rimpatri sembra essersi trasformato in un campo di battaglia ideologico, dove contano più le parole d'ordine che la realtà dei fatti. C'è chi ripete slogan come "mai un CPR", e chi, invece, prova a guardare al problema con la serietà che merita. Io scelgo questa seconda strada, quella della responsabilità: la Toscana ha bisogno di un CPR, perché la legalità non può restare un principio astratto e perché la sicurezza – di tutti – non si difende con le dichiarazioni ma con gli strumenti concreti.

Non è la destra ad aver inventato i CPR: furono istituiti nel 2017 dal governo di centrosinistra con il decreto Minniti-Orlando. Oggi quella stessa parte politica li rinnega, dimenticando che senza un luogo dove trattenere chi deve essere rimpatriato i decreti di espulsione restano carta straccia. E così accade che, ogni giorno, pattuglie toscane debbano attraversare mezza Italia per accompagnare persone da rimpatriare in altre regioni, sottraendo uomini e mezzi al presidio del territorio. È una distorsione che i sindacati di polizia denunciano da anni, spiegando che l'assenza di un CPR locale rende inefficaci le espulsioni e scarica su agenti e comunità un lavoro senza risultati.

La posizione di Alessandro Tomasi è chiara e condivisibile: sì a un CPR in Toscana, ma piccolo, umano, trasparente, controllato e capace di funzionare davvero. Non un luogo di abbandono, ma una struttura moderna, conforme ai diritti e al diritto. Un CPR che non nasca per alimentare paure, ma per restituire serietà e certezza a un sistema che oggi lascia troppe zone grigie. Di fronte alle critiche di chi parla di inefficienze e di criticità nelle strutture esistenti, la risposta non può essere quella di fuggire dal problema: non serve dire "no", serve far meglio. Serve un modello toscano di eccellenza, costruito sulla trasparenza della gestione, su un presidio sanitario costante e su regole di controllo pubblico rigorose. Non un "maxi-hub", ma un centro a misura d'uomo, dove la legge sia rispettata e la dignità delle persone tutelata.

La verità è: chi oggi rifiuta il CPR per principio non propone alternative; preferisce lasciare che le espulsioni restino inefficaci; preferisce che le forze dell'ordine continuino a spostarsi da una regione all'altra e che la Toscana resti spettatrice, non protagonista, nella gestione della sicurezza. Ma la politica, se vuole essere credibile, deve assumersi la responsabilità delle decisioni scomode ma necessarie. Ecco la differenza tra chi governa e chi si limita a protestare: noi vogliamo una Toscana che non si nasconda dietro le parole, ma che dia alle istituzioni strumenti concreti per garantire ordine, sicurezza e legalità, nel pieno rispetto dei diritti umani. Per questo diciamo sì a un CPR legale, umano ed efficiente, che risponda a criteri di giustizia, controllo e umanità. Non per paura, ma per coerenza. Non per propaganda, ma per serietà. Perché governare significa affrontare la realtà, non negarla."


Fonte: Ufficio stampa