Con un post sulla propria pagina facebook, Buongiorno Empoli si rivolge polemicamente alla Coop per aver inaugurato il negozi odi via Susini nel giorno dello sciopero generale. Un post che richiama anche alla campagna elettorale del partito di opposizione a sostegno di Toscana rossa
C’era una volta la cooperazione. Una forma nata dalla necessità delle lavoratrici e dei lavoratori di rispondere in modo collettivo alle difficoltà imposte da un sistema economico che li relegava alla base della piramide sociale. Nel caso delle cooperative di consumo, l’obiettivo era chiaro: ridurre il prezzo d’acquisto dei beni di prima necessità, permettendo anche a chi aveva un reddito basso di condurre una vita dignitosa. Una forma sociale delle lavoratrici per le lavoratrici.
Oggi, invece, succede che proprio nel giorno dello sciopero generale – il primo dopo molto tempo a unire CGIL, il principale sindacato confederale, con tutti i sindacati di base – la Coop inauguri un nuovo punto vendita in via Susini. Come se si trattasse di due eventi separati, indipendenti l’uno dall’altro. Ma non lo sono. Anzi, è un fatto di una gravità inaudita.
Si potrà obiettare che l’apertura fosse programmata da tempo, e che al momento della pianificazione non fosse possibile prevedere la data dello sciopero. Vero. Tuttavia, di fronte a un evento di tale portata – che ha coinvolto anche molte lavoratrici e lavoratori di Unicoop – si sarebbe potuto (e dovuto) riprogrammare l’inaugurazione. Invece, si è scelto di procedere, coinvolgendo persino il personale del punto vendita in un’improbabile e goffa photo opportunity.
A rendere ancora più significativo l’episodio è stata la presenza del nostro amato sindaco e di alcuni membri della sua giunta. Evidentemente, per l’amministrazione comunale era più importante mostrare vicinanza al potere economico rappresentato da Coop, piuttosto che essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in sciopero. Quanto avremmo voluto che la fascia tricolore, simbolo della nostra comunità, fosse stata in piazza, a Firenze, insieme al gonfalone! Ma evidentemente, le priorità di questa amministrazione sono altre.
Sì, perché Partito Democratico e Coop, insieme, hanno cambiato pelle. Hanno tradito le proprie origini. Da soggetti delle lavoratrici per le lavoratrici, sono diventati strumenti del potere per il potere. Da un lato, la Coop propone forme di lavoro sempre più discutibili, in nome di un profitto che – sebbene formalmente non esista – nella sostanza c’è, eccome, quando consente lauti stipendi ai manager. Dall’altro, il PD si pone come diretta espressione dei poteri forti cittadini: in primis i costruttori, ma anche i grandi interessi commerciali e produttivi.
Ecco perché riteniamo quanto accaduto così grave. Avremmo voluto un sindaco capace di indignarsi, capace di schierarsi, senza ambiguità, dalla parte delle lavoratrici. Anche per questo sosteniamo con convinzione la scelta di Toscana Rossa. Perché un’altra regione non solo è possibile. È necessaria. Per tutte noi.