La stagione dello Shalom, il teatro come luogo dove si costruiscono le comunità

08-10-2025 18:42 -

"Questo è il 51° anno di attività. Cinquanta più uno, una ripartenza." Con queste parole, il sindaco Alessio Mantellassi ha sottolineato la presentazione della nuova stagione del Teatro Shalom di Empoli, mettendo in risalto la longevità e il valore di una proposta culturale che, da oltre mezzo secolo, arricchisce la vita della città. A fare da cornice all'evento, insieme al primo cittadino e all’assessore alla cultura Matteo Bensis c’erano il presidente dello Shalom don Vincenzo Lo Castro, il direttore artistico Paolo Zondadelli e la vicepresidente Mara Arrighi.

Un Teatro Che Affonda le Radici nella Tradizione
Nel suo intervento, don Vincenzo Lo Castro ha ribadito l’importanza di un percorso culturale che affonda le radici in una tradizione che dura ormai da cinquant'anni, facendo del Teatro Shalom un punto di riferimento indiscusso per la cultura empolese. "Non posso fare a meno di esprimere la mia gratitudine per l'impegno e la passione che ogni anno animano questo luogo", ha dichiarato il presidente, riferendosi al lavoro di squadra che contribuisce ogni anno alla realizzazione della stagione teatrale.

Lo Castro ha poi messo in luce l'importanza di proporre un programma che risponda alle esigenze di un pubblico sempre più variegato. "Il nostro obiettivo è far conoscere a tutti, anche ai più giovani, la magia del teatro", ha aggiunto, sottolineando come la missione della struttura sia quella di portare il teatro nelle case delle persone, unendo tradizione e innovazione. "Abbiamo voluto proporre spettacoli che siano in grado di emozionare, far riflettere e, soprattutto, far vivere il teatro come un’esperienza di comunità", ha concluso.

La Nuova Stagione: Un Programma Ricco e Variegato
La stagione che si apre promette di essere ricca di eventi, spaziando dal teatro classico a quello contemporaneo. Paolo Zondadelli, direttore artistico del Teatro Shalom, ha illustrato con entusiasmo il nuovo cartellone, frutto di un lavoro di squadra volto a soddisfare i gusti del pubblico pur mantenendo un alto standard qualitativo.
"Il nostro impegno principale è stato quello di allestire un programma che potesse accontentare tutti, ma che al contempo fosse distintivo e di qualità", ha affermato Zondadelli. Ha poi sottolineato quanto fosse importante mantenere un equilibrio tra spettacoli classici e produzioni moderne, per rispondere a una domanda di varietà e freschezza, ma senza mai perdere di vista il valore artistico.

Il programma si apre con A piedi nudi nel parco (8-9 novembre), una commedia che segna il ritorno del presidente don Vincenzo Lo Castro come regista. La stagione prosegue con Ti amo o qualcosa del genere (23 novembre), Caro Bugiardo (7 dicembre), Edith Piaf (18 gennaio), Sarto per signora (5 febbraio), Smanie per la villeggiatura (15 marzo) e A spasso con Daisy (12 aprile). Quest'ultimo spettacolo vedrà la partecipazione di Milena Vukotic, per la quale Zondadelli ha espresso soddisfazione, dopo averla corteggiata per ben tre anni.
Resta ancora da definire lo spettacolo di fine anno, solitamente affidato alla compagnia del teatro, ma come ha spiegato il direttore artistico, "quest’anno ci sono delle difficoltà, quindi stiamo valutando altre proposte per lo spettacolo di San Silvestro".

Il Vernacolo: una stagione a Km 0
Accanto alla stagione tradizionale, c'è anche un'importante sezione dedicata al teatro vernacolare, che Alessia Giraldi ha presentato come una proposta "a chilometro zero", con compagnie locali che portano in scena sei spettacoli. Questo cartellone è arrivato al quarto anno e ha visto crescere di anno in anno l’affluenza del pubblico. "È una stagione nata durante il periodo del Covid, quando il teatro non poteva ospitare più di ottanta spettatori, ed è stato un modo per ripartire", ha spiegato Giraldi.

Il cinema al Teatro Shalom: una nuova avventura
Filippo Aquila ha poi introdotto una delle novità più interessanti di questa stagione: il ritorno del cinema al Teatro Shalom. "Un esperimento iniziato grazie alla ristrutturazione dello schermo con cui, nel 1971, è partita l’attività cinematografica", ha raccontato Aquila. Lo Shalom ha infatti ripreso a proiettare grandi classici come E.T. film d'esordio di questa avventura "un film che parla di accoglienza" ha sottolineato Filippo Aquila o pellicole come I Goonies ("insegna l'amore per la propria comunità") o Indiana Jones ("che fa capire dove sta il bene e dove il male") e altri film che, pur essendo destinati a un pubblico giovane, trasmettono messaggi universali e valori positivi. "L'intento è quello di introdurre i più giovani alla cultura cinematografica, insegnando loro la differenza tra il bene e il male, valori fondamentali che purtroppo oggi vengono spesso trascurati", ha concluso Aquila.

Un punto di riferimento per Emp
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Il sindaco Alessio Mantellassi ha rimarcato l’importanza della continuità e della cooperazione che hanno caratterizzato l’attività del Teatro Shalom, un centro culturale che da anni rappresenta un pilastro per la comunità empolese. "Ognuno dà il suo contributo, e questo permette di rendere vivo uno spazio, di offrire qualcosa di appetibile al pubblico, mantenendo la qualità e l’accessibilità", ha detto Mantellassi, sottolineando come il teatro riesca a conciliare l’alta qualità delle proposte con la capacità di attrarre un pubblico variegato.

Il sindaco ha poi riflettuto sull’importanza di una programmazione che intercetti diverse sensibilità, mettendo insieme proposte di cinema, prosa e vernacolo. "Non basta solo fare cose di qualità, bisogna anche riuscire a raggiungere il pubblico giusto, con una programmazione che parli a tutti", ha aggiunto, riconoscendo l'importanza di un equilibrio tra tradizione e innovazione.

Un riconoscimento alla cultura
Mantellassi ha concluso il suo intervento ricordando il "Sant'Andrea d’Oro", l’evento che ha visto il teatro tra i premiati lo scorso anno, e la collaborazione con il progetto "Battiti", che promuove la legalità e l’antimafia attraverso il teatro. "Il Teatro Shalom è un esempio di impegno culturale che arricchisce la nostra comunità", ha affermato il sindaco.

La voce della Vicepresidente
La vicepresidente Mara Arrighi ha poi voluto ricordare la figura di Gastone Bonucci, che per anni è stato l’anima del teatro Shalom, sottolineando però che lo Shalom "ha la stessa identità di sempre. È un luogo che si è sviluppato grazie alla cura e all’ascolto delle persone, alla forza delle relazioni e della condivisione", ha aggiunto, ricordando che è proprio questo il sogno di don Nello Pecchioli, fondatore del teatro, che lo ha voluto come un luogo dove le persone potessero incontrarsi e crescere insieme.

Un'idea di comunità
A chiudere la cerimonia è stato l’assessore alla cultura del Comune di Empoli, Matteo Bensi, che ha sottolineato come "questa stagione abbia molte prospettive e un’idea di comunità. Il teatro è da sempre il luogo dove si costruiscono le comunità; questa è una responsabilità ma anche una ricchezza", ha concluso Bensi, confermando la centralità del Teatro Shalom nel panorama culturale empolese.

La nuova stagione si presenta dunque come una proposta ricca e variegata, che non solo rispetta la tradizione ma si proietta verso il futuro, offrendo alla città di Empoli un’occasione unica di crescita culturale e comunitaria.