Carriero (FdI): "La scuola non è terreno per le battaglie ideologiche"
22-10-2025 10:36 -
Da ieri il liceo Virgilio empolese è occupato dagli studenti che lottano “per la pace, contro le guerre e a sostegno della Palestina”. Durante l’occupazione, gli studenti hanno diffuso lettere aperte e dichiarazioni in cui spiegano le motivazioni della protesta, richiamandosi alla necessità di “non restare in silenzio” e di “non voltarsi dall’altra parte” di fronte al conflitto in Medio Oriente.
Sull’iniziativa è intervenuto Cosimo Carriero, rappresentante di Fratelli d’Italia e della Gioventù Nazionale, che ha diffuso un comunicato critico nei confronti dell’azione studentesca. Pur riconoscendo la legittimità del confronto sui temi d’attualità, Carriero ha definito l’occupazione “l’ennesimo tentativo di trasformare la scuola in un terreno di battaglia ideologica”.
“Siamo convinti – si legge nella nota – che la scuola debba essere luogo di formazione, confronto e libertà, non uno spazio dove imporre una sola visione politica o una narrazione parziale di vicende complesse come quella del conflitto in Medio Oriente.”
Carriero invita a distinguere tra il diritto al dibattito e l’uso politico degli spazi scolastici:
“Discutere di attualità è doveroso, ma va fatto con equilibrio, serietà e imparzialità, non trasformando le aule in megafoni di propaganda o in tribunali ideologici contro il Governo e lo Stato italiano.”
Il rappresentante di Fratelli d’Italia ha inoltre contestato le accuse di “complicità del governo nel genocidio”, ribadendo che l’Italia è storicamente impegnata per la pace e il rispetto del diritto internazionale.
“Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – ricorda Carriero – ha chiarito la posizione di un Paese che sostiene Israele nel suo diritto alla sicurezza, ma che al tempo stesso chiede il rispetto dei civili e degli innocenti palestinesi. Ridurre questa complessità a slogan non è un atto di coraggio, ma di superficialità.”
Nel comunicato si apre poi uno spiraglio al dialogo:
“Sul portare l’attualità in classe siamo pienamente d’accordo. Parlare del presente è fondamentale, ma deve avvenire con pluralità di voci e rispetto reciproco. Non serve occupare un edificio per aprire un confronto: gli studenti possono rivolgersi ai docenti o anche a noi rappresentanti istituzionali.”
Carriero conclude annunciando la disponibilità della Gioventù Nazionale a organizzare momenti di discussione “aperti a tutti e senza bandiere di partito”, dove “a parlare siano le idee e non gli slogan”.
“Difendere la pace – afferma in chiusura – non significa accusare il proprio Paese, ma impegnarsi per capire davvero ciò che accade nel mondo, rispettando la verità dei fatti e la dignità di tutte le vittime. La scuola deve insegnare a pensare, non a schierarsi.”
Il comunicato si chiude con un richiamo ai valori fondanti della Repubblica:
“L’Italia non è complice di alcun genocidio, ma è da sempre in prima linea nella difesa di libertà, democrazia e civiltà. È da questi valori che deve partire ogni riflessione nelle scuole, senza pregiudizi e senza ideologia.”