Il bando, l'assegnazione, i tempi-record: il Natale torna ad accendersi. Di luci e di polemiche

31-10-2025 15:17 -

di Pietro Spina
Tra due settimane si accenderanno le luci del Natale empolese. Resteranno accese fino a quasi la metà di gennaio: due mesi, giorno più, giorno meno.

Sgombriamo subito il campo dai dubbi: a Empoli è la festa della svolta. È l’evento che ha ridato fiato al centro storico, acceso vetrine e animi, portato turisti e selfie da ogni angolo d’Italia. Una formula che, piaccia o meno, funziona. E ora, con il nuovo bando appena concluso, arriva anche un segnale nuovo: niente più affidamenti diretti, ma una selezione pubblica. Un piccolo miracolo amministrativo di trasparenza, insomma.

Certo, non tutti brindano con lo stesso entusiasmo. Perché se da un lato ci sono i fan delle luminarie e della neve finta in piazza Farinata, dall’altro resistono i puristi della sobrietà natalizia, quelli che sognano un presepe più spirituale e meno scintillante. Empoli, sotto Natale, si divide: chi ama le luci e chi le spegnerebbe volentieri (almeno dopo Capodanno).

Ma veniamo al bando, che questa volta ha brillato per velocità quasi da primato. Pubblicato il 29 settembre, promosso dal 3 ottobre, scadenza fissata al 21, e già il 24 tutto deciso: tre proposte arrivate, due con qualche difetto da correggere, e il 28 ottobre — neanche il tempo di un ponte — proclamato il vincitore. Un record da guinness per la macchina comunale, che di solito su altri temi e altri procedimenti, ha tempi in linea con la burocrazia italiana.

Il percorso, come previsto dall’articolo 7 del bando, si è snodato in quattro fasi: 1).verifica delle domande (e qualche “soccorso istruttorio” per chi aveva dimenticato un timbro o una firma). 2). Valutazione comparativa e scelta del partner. 3). La firma della convenzione, con obblighi, assicurazioni e clausole risolutive. 4). Tavolo di Co-progettazione, dove Comune e partner dovranno accordarsi su obiettivi e dettagli. E poi l’assegnazione definitiva che avviene attraverso la giunta. Il tutto da chiudere entro novembre, perché il 15 — lo dicono da settimane i post promozionali — si accendono le luci.

Un’efficienza così fulminea fa ben sperare: se il Comune è riuscito a comprimere i tempi della burocrazia natalizia, chissà che non possa farlo anche altrove — magari per quelle richieste di documenti che oggi richiedono settimane o mesi (fate un accesso agli atti attraverso il protocollo, per verificare i tempi delle risposte).

Resta un piccolo dubbio per il quale saremmo lieti di essere smentiti. Questa corsa all’assegnazione lega per 4 anni il Comune all’Associazione del centro storico di Empoli per l’organizzazione del Natale. Non era il caso di fare il bando solo per un anno (visti i tempi ristretti) e uno successivo per gli altri tre anni, in modo da dare la possibilità agli enti e alle associazioni interessate (ma non adeguatamente informate) di partecipare? Ne avrebbe giovato, probabilmente, proprio l’evento, che avrebbe potuto beneficiare di idee nuove, di formule anche differenti, anziché correre il rischio di diventare una specie di loop di se stesso.

Ma il dado è tratto. E il Natale, ancora una volta, promette di accendere la città: di luci, divertimento per grandi e piccini. E di polemiche.