Con l'arrivo della prima bolletta della tanto sbandierata tariffa puntuale, ora ribadita dal saldo, è calato un imbarazzante silenzio. Sembra di essere con Kevin Costner in Waterworld, a navigare nel mare dove ogni tanto si sente una voce sui social che urla la sua rabbia, specie se trattasi di attività che ormai lavorano buona parte dell'anno per pagare rifiuti che oltretutto differenziano. Niente post, sindaci, assessori o chi per loro, nessuno che abbia sentito il minimo dovere morale non di fare qualcosa (quali siano ormai i rapporti di potere fra manager di queste aziende e politici è fin troppo chiaro), ma almeno di dire qualcosa. Niente di niente, solo silenzio.
E per fortuna che nelle nostre zone è ormai ben radicata la cultura della raccolta differenziata con l'obiettivo alto non certo di salvare il pianeta ma sicuramente di mettere la propria goccia nel mare, perché sarebbe legittimo chiedersi: differenziare, alla fine, che vantaggi mi porta? Le tariffe sono più alte e capita anche, giusto per tornare ad un annetto fa, di vedersi calare dall'alto un impianto dove smaltire rifiuti che arrivano da zone dove la differenziata è sconosciuta o quasi. Il tutto mentre l'abbandono dei rifiuti si combatte a colpi di multe e selfie, senza minimamente fare lo sforzo di andare alla radice del problema o provare a svolgere una minima opera educatrice come fu fatto all'introduzione della raccolta differenziata. Del resto, se questa è una delle poche zone nelle quali non è stata nemmeno presentata la nuova tariffazione alle persone, un motivo deve pur esserci.
Insomma, come sempre non resta che pagare. E, come diceva la figlia di Fantozzi, la famosa ‘Cita' Hayworth, con tanti auguri all'amministratore delegato.