Referendum senza quorum, Nascosti (Comitato del No): “Dibattito utile e risultato chiaro. Ora si apra una riflessione sul futuro della Multiutility e dell’acqua pubblica”
10-11-2025 17:12 -
“Questo dibattito era necessario per Empoli. Chi se n’è tirato fuori ha sbagliato”. Così Nicola Nascosti, referente del Comitato del No al referendum abrogativo sulla delibera di adesione del Comune di Empoli alla Multiutility dei servizi pubblici, commenta a caldo l’esito del voto di domenica 9 novembre. Il referendum, lo ricordiamo, non ha raggiunto il quorum e dunque la delibera approvata nel 2022 rimane in vigore. Tuttavia, la consultazione ha riacceso un confronto politico e civico di ampio respiro, che per settimane ha animato il dibattito cittadino sul futuro della gestione dei servizi pubblici locali, dall’acqua ai rifiuti. Nicola Nascosti, già candidato alle ultime regionali nel collegio Firenze 1 per Forza Italia, è stato tra i promotori del Comitato per il No, impegnato in una campagna volta a difendere la delibera del Comune e a chiarire – come ha spiegato – “le ambiguità e le contraddizioni di un quesito che non avrebbe risolto i nodi veri della gestione pubblica dei servizi”.
“Sono soddisfatto del risultato – ha dichiarato –. e anche di quanti si sono recati ai seggi. Questo confronto era necessario e ha permesso di fugare alcuni equivoci, in particolare quelli relativi alla possibile quotazione in Borsa di Alia Multiutility. Anche le dichiarazioni rilasciate dopo il voto da parte degli amministratori locali hanno chiarito che tale ipotesi non è sul tavolo, e che non si ricorrerà al mercato finanziario per reperire risorse o finanziare investimenti. Questo è un segnale importante di chiarezza politica e amministrativa”.
Nascosti ha però voluto anche sottolineare i punti ancora aperti, quelli che – a suo giudizio – dovranno essere affrontati con trasparenza e realismo nei prossimi mesi: “Resto con alcune perplessità, sulle quali sarà necessario riflettere con attenzione. La prima riguarda la copertura finanziaria dell’operazione di ripubblicizzazione dell’acqua. Serviranno più di 150 milioni di euro per liquidare il socio privato, Acea. Dove si troveranno queste risorse? È un tema centrale, perché non si può pensare che un simile impegno ricada interamente sulle spalle dei Comuni, già alle prese con bilanci difficili e vincoli di spesa stringenti”.
Un secondo aspetto, ancora più delicato, riguarda la prospettiva della cosiddetta gestione in house dell’acqua, più volte richiamata anche dal sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi, nelle sue recenti dichiarazioni. “Se davvero si vuole arrivare a una gestione in house – spiega Nascosti – bisognerà capire cosa questo significhi per la struttura complessiva della Multiutility. L’acqua dovrà essere estrapolata dal sistema Multiutility? E se sì, questa scelta non rischia di mettere in difficoltà la tenuta economica e finanziaria di Alia? È una domanda tutt’altro che secondaria, perché l’equilibrio economico del gruppo si basa proprio sull’integrazione dei vari servizi. Togliere un pilastro come l’acqua potrebbe generare ripercussioni sui conti”.
Il rappresentante del Comitato del No invita quindi a non archiviare troppo in fretta la vicenda referendaria, ma a farne un punto di partenza per una discussione più ampia e partecipata: “Il referendum non ha raggiunto il quorum, ma ha acceso un dibattito che non si spegnerà. Ora serve una fase di confronto serio, aperto e informato, per capire come coniugare sostenibilità economica, qualità dei servizi e tutela del carattere pubblico delle risorse. È il momento di costruire una strategia credibile e condivisa, che non si limiti agli slogan ma risponda alle vere esigenze del territorio e dei cittadini”.
In chiusura, Nascosti rivolge un appello alla politica locale e regionale: “Chi ha scelto di non partecipare a questo confronto ha perso un’occasione. Il tema dei servizi pubblici locali, dalla gestione dell’acqua alla raccolta dei rifiuti, riguarda tutti, al di là delle appartenenze politiche. Non basta dichiararsi a favore o contro la Multiutility: bisogna entrare nel merito dei piani industriali, dei bilanci, delle modalità di governance. Solo così si potrà garantire un futuro solido e trasparente ai servizi essenziali per i cittadini”.
Con il voto del 9 novembre, dunque, si chiude formalmente il capitolo del referendum, ma si apre – come sottolinea Nascosti – una nuova stagione di riflessione su come Empoli e gli altri Comuni intendano governare i servizi pubblici nel prossimo decennio. “È il momento della responsabilità e del coraggio – conclude –. L’obiettivo deve restare lo stesso: garantire servizi efficienti, sostenibili e davvero al servizio della comunità”.