Dalla protesta alla proposta: un dossier dei liceali del Pontormo per la Metrocittà
12-11-2025 18:35 -
Si è conclusa sabato 8 novembre l'occupazione dell'Istituto di Istruzione Superiore "Il Pontormo" di Empoli, un'iniziativa che ha visto gli studenti e le studentesse impegnati in una settimana di confronto, dibattiti e attività formative. Sotto lo slogan “La scuola vive tra chi la abita”, l’occupazione ha avuto l’obiettivo di ridare voce agli studenti, valorizzando il ruolo attivo che ciascun membro della comunità scolastica può ricoprire nella gestione e nel miglioramento della propria scuola.
Un "Pontormo" rinnovato: spazio di crescita e condivisione
Durante la settimana dell’occupazione, il Liceo Pontormo è stato trasformato in un vero e proprio laboratorio di idee e partecipazione. Gli studenti hanno deciso di non chiudere le porte della scuola, ma di aprirle a un dialogo profondo, capace di rispondere alle problematiche reali che quotidianamente vivono al suo interno. In un clima di collaborazione, sono stati organizzati incontri con esperti, attivisti e rappresentanti delle istituzioni, come il sindaco di Empoli, che ha ascoltato le istanze degli studenti, e le Pubbliche Assistenze, che hanno insegnato le manovre di primo soccorso.
Oltre alla parte più teorica, gli studenti hanno dato vita a workshop pratici sull’utilizzo consapevole dell’intelligenza artificiale, nonché una sessione informativa sul Referendum del 9 novembre. L’obiettivo era quello di trasformare il momento dell'occupazione in un’opportunità di apprendimento alternativo, lontano dai tradizionali schemi scolastici, per acquisire conoscenze che vanno oltre il programma ministeriale.
Una scuola che chiede attenzione.
Uno degli aspetti più rilevanti di questa esperienza è stato il focus posto sulla condizione strutturale dell’istituto, soprattutto della sede di via Fratelli Rosselli. Gli studenti hanno voluto denunciare la situazione di degrado che da tempo affligge l’edificio, chiedendo un intervento immediato da parte delle istituzioni competenti. La preparazione di un dossier, che verrà presentato alla Città Metropolitana di Firenze, rappresenta il punto culminante di una riflessione critica sulla necessità di una scuola più sicura e adeguata a rispondere alle esigenze degli studenti. “Vogliamo una scuola che sia accogliente, sicura e ben curata. La scuola non può essere lasciata indietro, deve diventare una priorità per le istituzioni,” ha dichiarato uno degli studenti leader dell’occupazione. Con questa richiesta, gli studenti intendono non solo migliorare l’ambiente fisico della scuola, ma anche promuovere una cultura di responsabilità collettiva, dove tutti sono chiamati a prendersi cura del proprio spazio. Un'esperienza di crescita personale e collettiva.
L’occupazione non è stata solo un atto di protesta, ma anche un’esperienza di grande crescita personale e collettiva. In un contesto in cui i dispositivi tecnologici sembrano monopolizzare le interazioni quotidiane, l'occupazione ha offerto una rara occasione di staccare dalla realtà virtuale per riscoprire la forza del dialogo diretto. Senza la costante presenza degli schermi, gli studenti hanno imparato a conoscersi meglio, costruendo legami più solidi e sincero, attraverso un confronto più autentico e umano. "Abbiamo imparato a collaborare, a risolvere problemi insieme e a decidere in modo collettivo," è scritto nella relazione conclusiva dell'esperienza. “Abbiamo dato vita a una comunità che sa parlare, che sa ascoltare, che sa confrontarsi su temi importanti, ma anche sull’organizzazione di eventi, attività e iniziative.” Dalla protesta alla proposta: un modello di impegno attivo.
Questa occupazione ha anche smontato il pregiudizio secondo cui le giovani generazioni siano apatiche e disinteressate alla politica e alla società. Al contrario, gli studenti del Pontormo hanno dimostrato con fatti concreti che sanno impegnarsi per il cambiamento e sono disposti a prendere in mano il proprio destino.
“La scuola non è solo un luogo dove si imparano nozioni,” conclude il documento “è un luogo dove si impara a vivere, a confrontarsi, a costruire insieme un futuro migliore. La nostra occupazione è stata una manifestazione di speranza e di voglia di cambiamento. Vogliamo essere protagonisti del nostro percorso educativo, e lo vogliamo fare insieme, con responsabilità e consapevolezza.”
L’occupazione del Liceo Pontormo si è quindi conclusa con un bilancio positivo, non solo in termini di rivendicazioni politiche, ma anche per l’atteggiamento maturo e propositivo dimostrato dagli studenti. Ora, dopo aver aperto una riflessione profonda sul valore della scuola e sul suo futuro, gli studenti chiedono che anche le istituzioni rispondano, per rendere la scuola un luogo che sia veramente in grado di rispondere alle esigenze dei giovani e di accompagnarli nella crescita e nella costruzione di una società più giusta e consapevole.