Dietro le dieci regole del Codice Etico per lo Sport dedicato ai Genitori c’è molto più di un elenco di buone maniere: c’è una riflessione profonda sul ruolo educativo degli adulti nel mondo dello sport giovanile.

Il documento, promosso dal Progetto Giovani Lapi Group, nasce da un’idea semplice ma rivoluzionaria: riportare al centro del gioco la gentilezza come competenza sociale e il rispetto come strumento di crescita condivisa.
Ogni punto del Codice è un tassello di un mosaico che parla di comunità, di relazioni e di responsabilità. Si parte dal Rispetto reciproco, che invita genitori, allenatori e spettatori a trattarsi con cortesia e ad alimentare un clima sereno, fino a Sostenere senza pressioni, un invito a lasciar spazio alla libertà dei ragazzi, permettendo loro di sbagliare, imparare e divertirsi.
Il principio del Fair Play estende la vittoria oltre il tabellone del punteggio: applaudire anche gli avversari significa riconoscere il valore dell’impegno, non solo del risultato.
L’Impegno positivo e il Rispetto delle decisioni ricordano che lo sport è un contesto educativo, non un’arena di sfogo, e che l’adulto, accettando le scelte tecniche o organizzative, trasmette equilibrio e fiducia.
C’è poi il valore concreto del Decoro e cura, che invita a rispettare spazi e attrezzature, e quello del Supporto positivo, che sottolinea quanto le parole possano costruire o distruggere la fiducia di un giovane atleta.
Il principio forse più significativo è l’Esempio personale: i figli apprendono più da ciò che vedono che da ciò che ascoltano. Un genitore calmo, rispettoso e sereno in tribuna educa più di mille discorsi motivazionali.
Chiude il Codice il motto più diretto e provocatorio: “Stop egoismo!”, una frase che riassume l’essenza dell’intero progetto. Lo sport non è una proiezione dei desideri dei genitori, ma uno spazio in cui i ragazzi imparano a conoscersi, a vincere e a perdere, a cooperare e a rispettare.
Non a caso, questa espressione è stata scelta come slogan della campagna di comunicazione interna e social del gruppo, affiancata dalle immagini delle palline antistress motivazionali distribuite a genitori e dipendenti: un piccolo simbolo di autocontrollo e consapevolezza.
In un’epoca in cui le tribune spesso si trasformano in teatri di nervosismo e urla, il Codice Etico per lo Sport dedicato ai Genitori propone una controcultura della gentilezza: un nuovo modo di vivere lo sport come palestra di empatia, autocontrollo e rispetto.
Un messaggio che, partendo dai campi di periferia, parla in realtà alla società intera.