Dove la pasta parla: l'artigianalità secondo Francesco di Laboratorio Doppio zero

14-11-2025 08:16 -

Con questa rubrica, Clebs.it apre una finestra sui ristoranti, le osterie e le trattorie dell'Empolese-Valdelsa, raccontati con sguardo autentico e curiosità sincera. Non una guida, non voti né classifiche, ma piccole fotografie di luoghi, persone e sapori: storie di cucina e di territorio, osservate con l'occhio di chi conosce bene il mondo della ristorazione ma ama ancora farsi sorprendere da un piatto semplice e vero.Le recensioni sono firmate da “L'uomo è ciò che mangia”, pseudonimo scelto dall'autore per preservare la libertà di giudizio e lo spirito indipendente che da sempre caratterizzano le migliori tradizioni del giornalismo gastronomico. Ogni uscita sarà un invito a scoprire un angolo di gusto del nostro territorio, con rispetto, passione e una buona dose di curiosità.



Vi piace la pasta fresca fatta bene?
L'”azdora” è la figura tradizionale, la massaia o la reggitrice della casa, specialmente in Romagna, che padroneggiava l'arte di preparare la pasta fresca.

Il termine si riferisce alla persona che gestiva la cucina e la preparazione di piatti, in particolare quelli con la pasta all'uovo come le tagliatelle, fatte a mano con esperienza e maestria.

Anche da noi ci sono (pochi) locali che lavorano la pasta fresca, artigiani preziosi che devono competere con la Grande Distribuzione Organizzata e la sua potenza in termini economici e di immagine.

Noi dobbiamo sostenere con fiducia e convinzione queste esperienze perché esprimono la ricchezza delle competenze locali nella loro forma più semplice e direi umana, lontano dalla pubblicità e dalla mercificazione del cibo.

A Empoli, in centro, c’è una “azdora “che si chiama Francesco che da anni si è messo in gioco preparando diversi tipi di pasta fresca dai ravioli agli gnocchi, dalla fregola (provatela) alle tagliatelle, in un locale piccolo ma pieno di sorprese. Il locale si chiama “Laboratorio doppio zero” con evidente riferimento alla farina utilizzata e a quanto ci gira attorno.

Poi Francesco, con l’aiuto della madre, ha tentato la strada di farsi anche cuoco e servire piatti basati (giustamente) sull’uso delle materie prime di cui dispone, mettendoci anche una buona dose di fantasia.

La cucina è a vista, in fondo allo spazio disponibile con i tavoli a metà della sala, compreso un tavolo da condividere per brigate più numerose. Insomma, un ambiente piacevole ed accogliente fatto apposta per pranzi più veloci ma dove gustare pietanze variate e sempre colorate, dove viene dedicato particolare spazio alle verdure, alla stagionalità ed ai pasti integrali. Il menù cambia frequentemente sia a livello stagionale che in base all’estro del cuoco.

Recentemente abbiamo assaggiato una gustosa zuppetta di zucca e ceci con ditali integrali, tortelloni di burrata con pesto di pistacchi, bavette al nero di seppia con alici, broccoli e pomodori confit. È sempre presente un’insalata con verdure di stagione e per concludere una piccola proposta di dessert e la macedonia fresca. Una semplice lista di bevande completa l’offerta.

I prezzi sono contenuti e certamente limitati rispetto alla qualità dei prodotti ed alla cura nella preparazione.

E’ possibile anche l’asporto ed un Kit pasta e sugo in orari dedicati. E’ aperto solo a pranzo.

Vi invitiamo a provare questa esperienza che riesce ad essere amabile e direi simpatica nella sua semplicità, fatta di accoglienza, calore e qualità del cibo.
L'uomo è ciò che mangia