E prosegue:
"Dalla divisione e dalla coalizzazione di figure intorno a questo nome tessute solo in funzione di contrasto alla mia candidatura a sindaco è nato un grande movimento, il nostro, di persone libere e capaci di amare la nostra Empoli senza dogmi e vincoli di partito". Poggianti rivendica l’origine del suo movimento come reazione a una fase di forte frammentazione del centrodestra empolese. Una divisione che, a suo giudizio, si manifestò nel momento in cui parte della coalizione decise di sostenere l’imprenditore Simone Campinoti – ex renziano – come candidato sindaco per Empoli. Una scelta definita come “calata dall’alto”, lontana dalle esigenze e dalle sensibilità di una parte consistente dell’elettorato. "Si sa, i nomi calati dall’alto volano sempre via presto", commenta Poggianti. Che poi rincara la dose: "A nome del 12,1% che non accettò nel metodo e nel merito il nome di Simone Campinoti a sindaco, lo saluto augurandogli il meglio per il suo ruolo dentro la segreteria regionale di Forza Italia" .
E rivolgendosi direttamente a Campinoti: "Anche per te resterò, come sempre ci sono stato da dieci anni a salvaguardare il Centrodestra dai banchi dell’opposizione in consiglio comunale. Almeno per me vale come un dovere, una responsabilità per i 2790 elettori che mi hanno sostenuto."
E conclude firmandosi come capogruppo dell'unico e vero centrodestra per Empoli.
Come dire: “Resto l’espressione dell’unico e vero centrodestra per Empoli”.