Gruppo alluvionati Ponzano: "quartiere fragile e ignorato, serve un cambio di rotta"

25-11-2025 00:20 -

L’assemblea pubblica sul post-alluvione tenutasi alla scuola elementare “C. Colombo” ha registrato grande partecipazione e un forte coinvolgimento emotivo. Tuttavia, secondo il Gruppo Alluvionati 14 marzo, molte criticità non sono emerse con la chiarezza necessaria e diversi nodi restano irrisolti.
Il gruppo, nato lo scorso 27 maggio dopo un’assemblea alla Casa del Popolo, interviene oggi con un documento che intende riportare al centro dell’attenzione istituzionale e cittadina i punti considerati fondamentali.

Urbanistica: sospensioni parziali e un quartiere considerato “fragile” .Tra le prime richieste del gruppo vi era la sospensione delle edificazioni previste dagli strumenti urbanistici.
Durante l’assemblea è emerso che lo stop riguarda soltanto l’area tra via dell’Olivo e via dei Cappuccini, mentre restano edificabili i terreni dietro la Casa del Popolo.

Una scelta che preoccupa il comitato: «Si tratta di un quartiere dalla conformazione territoriale fragile, che necessita la massima prudenza. Ulteriori costruzioni significherebbero aggravare una situazione già critica».

Ad alimentare i timori anche la notizia della progettazione di una piccola cassa di espansione nei pressi del cimitero, ritenuta dal comitato non funzionale alla sicurezza idraulica del quartiere ma, piuttosto, strumento per riaprire alla costruzione nelle aree oggi sospese.

Fogne e manutenzione ordinaria: “troppe zone non controllate da anni” . Il sistema fognario è uno dei punti più contestati.
Il gruppo non si ritiene soddisfatto delle spiegazioni fornite da Acque Spa riguardo al funzionamento “autopulente” delle condotte e ai costi di gestione di una rete lunga oltre tremila chilometri.

Restano inoltre non chiarite — denunciano i cittadini — le responsabilità civilistiche:
«Non sappiamo se la competenza sia del Comune, di Acque Spa o divisa tra acque chiare e acque scure».

Secondo il comitato, alcune strade della frazione non vengono ispezionate e manutenute da anni.
Le loro richieste, inviate anche tramite PEC il 3 e il 20 agosto, riguardano:

Il caso dei tombini e delle asfaltature “senza controllo”. Altro punto dolente: i tombini.
Il gruppo parla senza mezzi termini di una situazione «imbarazzante», dovuta — secondo i cittadini — alla mancata vigilanza comunale durante i lavori di asfaltatura.

In molte vie i tombini sono stati completamente ricoperti dall’asfalto, rendendo impossibili controllo e manutenzione. È il caso, ad esempio, di tratti di via del Giardino, dove già si sono verificati occlusioni e ristagni.

Pompe idrovore: “Serve chiarezza e volontà politica”. Il terzo punto del documento riguarda l’installazione delle pompe idrovore, ritenute fondamentali nelle emergenze.
Il gruppo ricorda che l’Amministrazione aveva annunciato la partecipazione a un bando regionale DODS per ottenere i fondi necessari.
«Chiediamo di sapere se esiste ad oggi la volontà concreta di dotare il quartiere di idrovore e quali siano i siti individuati per l’installazione».

Orme e Rio dei Cappuccini: servono studi e interventi straordinari. Durante l’assemblea l’ing. Tossielli del Consorzio di Bonifica ha illustrato gli interventi già effettuati sui corsi d’acqua.
Il comitato, però, ricorda di aver segnalato già a giugno — dopo un sopralluogo — un problema strutturale: in alcuni tratti tra Pozzale e Ponzano il letto del torrente e gli argini sono allo stesso livello, a causa dei sedimenti accumulati negli anni.
Secondo quanto riferito dall’ingegnere, un intervento di escavo richiederebbe studi approfonditi da parte di specialisti.
Il comitato chiede che:
Tre alluvioni in sei anni: “Serve un cambio di metodo”. Il documento si chiude con una riflessione più ampia: tre eventi alluvionali in sei anni dimostrano, secondo il gruppo, che è necessario un approccio sistemico e integrato tra tutti i soggetti coinvolti — Comune, gestori dei servizi, Consorzio, Autorità di Bacino.
Ma chiedono anche un nuovo modo di lavorare: più pragmatico, più trasparente e soprattutto più vicino ai cittadini, che in questi mesi — affermano — si sono spesso trovati a sostituirsi alle istituzioni nel segnalare problemi e nel cercare soluzioni.