Fi-Pi-Li, il bivio decisivo: lo studio della Sant’Anna boccia lo status quo. Giani rilancia: “Allargamento, terza corsia e Toscana Strade spa”
02-12-2025 19:56 -
La superstrada Firenze–Pisa–Livorno torna al centro del dibattito pubblico, e questa volta lo fa con due spinte convergenti ma non sovrapponibili: da un lato la fotografia nitida delle preferenze dei cittadini e delle imprese emersa da un vasto studio promosso dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest; dall’altro la linea politica annunciata dal presidente Eugenio Giani, pronto a portare in Consiglio regionale il progetto per la nascita di Toscana Strade spa e un piano di allargamento infrastrutturale. Due prospettive che si incontrano e si scontrano, delineando il futuro di una delle arterie più strategiche della viabilità regionale, percorsa ogni giorno da decine di migliaia di veicoli – in gran parte mezzi pesanti – e considerata ormai da molti “al collasso”.
Lo studio Sant’Anna: “Fipili immobile? Bocciata senza appello”
Il primo messaggio netto arriva dai quasi 2000 cittadini e dalle oltre 130 imprese che hanno partecipato all’indagine Sample coordinata dal Sant’Anna: l’immobilismo è l’opzione meno accettata in assoluto. La Fi-Pi-Li così com’è “non può continuare a esistere”. Lo studio mette la superstrada davanti a un bivio chiaro: sostenibilità o terza corsia? La popolazione toscana, soprattutto i più giovani e il terziario, sembra guardare con convinzione alla prima ipotesi; le imprese manifatturiere e della logistica, invece, puntano con decisione sulla seconda.
A emergere è uno scenario articolato:
Giovani under 40 e settore dei servizi → preferiscono investimenti su treni regionali più frequenti, piste ciclabili, navette, nodi di interscambio e soluzioni di smart mobility. Si immagina una Toscana in cui l’intermodalità – il vero perno dello studio – riduca traffico, inquinamento e costi per gli spostamenti.
Industria e comparto produttivo → sostengono la necessità della terza corsia, con una preoccupazione costante: i tempi di realizzazione. Per molte imprese la priorità è evitare nuovi colli di bottiglia e garantire flussi rapidi verso porti, aeroporti e autostrade.
Cittadinanza generale → rigetta lo scenario “zero interventi”, giudicato irrealistico e inefficace. Le soluzioni alternative all’ampliamento sono considerate interessanti ma non sempre praticabili nei tratti più congestionati.
La ricerca afferma chiaramente che la smart mobility può alleggerire molte delle criticità attuali, ma richiede una strategia forte e pubblica, integrata con treni e trasporto locale, e soprattutto un passaggio – esplicitato nel rapporto – «dalle parole ai fatti, iniziando l’ammodernamento della strada».
Giani: “La Fi-Pi-Li è un’arteria nazionale. Serve allargamento, terza corsia e una nuova governance”
A Pisa, durante la presentazione dello studio, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha accolto con interesse le analisi del Sant’Anna ma ha ribadito con forza una visione infrastrutturale precisa. Secondo Giani, la Fi-Pi-Li ha superato la dimensione regionale: è parte del corridoio che unisce Roma alla Liguria e alla Francia, intersecandosi con l’A1 e con l’asse tirrenico. Per questo «va adeguata e allargata», con un intervento che prevede sia l’ampliamento della carreggiata sia l’introduzione di una vera terza corsia, anche di emergenza. Il presidente ha annunciato che entro fine anno porterà in aula la delibera per costituire Toscana Strade spa, società pubblica che dovrà gestire progettazione, manutenzione e finanziamenti della rete regionale. Il progetto era già stato presentato nel 2023, ma bloccato in Consiglio per pressioni di categoria; ora Giani vuole riproporlo perché considera «indispensabile un soggetto unico e qualificato» che si occupi della superstrada.
Il primo intervento: allargamento Scandicci–Lastra a Signa
La priorità tecnica individuata dalla Regione è chiara: sbloccare il tratto in uscita da Firenze, quello che dal casello di Scandicci porta a Lastra a Signa, uno dei punti più congestionati dell’intero tracciato. Giani ha annunciato:
commissione dello studio di fattibilità,
previsione di un investimento di 10 milioni di euro già nel bilancio regionale,
creazione di un cronoprogramma che partirà dalla nascita della nuova società.
Intermodalità: un punto d’incontro possibile?
Pur difendendo l’allargamento, Giani ha dichiarato di essere «assolutamente convinto della necessità di agire sull’intermodalità», in particolare potenziando il trasporto ferroviario.«È compito del Governo – ha sottolineato – e noi lo solleciteremo». La Regione, dunque, non esclude affatto le richieste del territorio, soprattutto quelle emerse dal sondaggio tra i giovani, e sembra voler avviare una strategia a doppio binario: modernizzazione della Fi-Pi-Li e contestuale sviluppo del trasporto pubblico.
Pedaggio sì o no? La possibile tassa sui Tir
Un capitolo delicato è quello dei finanziamenti. Toscana Strade spa potrebbe contare su:
contributo regionale
fondi statali per le strade di interesse nazionale
eventuale pedaggio per i Tir.
Giani, però, ha precisato che la società potrà partire anche senza introdurre il pedaggio, affidandosi alle risorse pubbliche disponibili.
Tra il desiderio dei cittadini e le scelte politiche
Lo studio Sant’Anna e gli annunci della Regione raccontano una cosa comune: la Fi-Pi-Li è arrivata al limite. La domanda ora è quale strada imboccare. I cittadini chiedono mobilità sostenibile e intermodale. Le imprese vogliono potenziamenti rapidi. La Regione punta sull’allargamento infrastrutturale ma non rinuncia al trasporto pubblico. Il Governo è chiamato a fare la sua parte. Sul tavolo ci sono numeri, esigenze, tempi e visioni differenti. Ma una certezza, per tutti, resta inalterata: la Fi-Pi-Li non può più funzionare così com’è.