”E' un nuovo inizio – spiega Mantellassi – ora dico ufficialmente che questa lista ci sarà per la terza volta consecutiva, che appoggerà la mia candidatura e che, logicamente rinnovandosi in parte nelle persone, manterrà ancora quel forte ancoraggio civico che resta la sua caratteristica”. Oltre che sul civismo, c'è un altro collante di fondo che ci tiene a dire e che nelle sue parole somiglia molto ad una frecciatina velenosa agli avversari. “Una lista fondata non sul rancore perché nessuno ha alcun motivo contro nessuno ma solo sulla voglia di fare qualcosa per la propria città, di dare il proprio contributo”.
“Se volete andate a rivedere il video che facemmo dieci anni fa dentro l'ospedale vecchio – aggiunge una Barnini quasi quasi emozionata –vedrete che quello che allora era un sogno si è trasformato in realtà. Questa lista è cresciuta negli anni ed ora va avanti anche con Alessio, in questo nuovo inizio che mantiene intatte le caratteristiche di una bellissima esperienza”.
Essendo non una cena completa ma un aperitivo con tanto di stuzzichini e prosecco sul tavolo (vista l'ora la cosa non guasta), anche i presenti sono in realtà una parte, a spanne la metà, di quel che sarà la lista completa dei ventiquattro. Ma basta ed avanza per soddisfare la curiosità di noi che siamo andati alla sede del comitato di via Leonardo da Vinci e di chi avrà voglia di leggere. Per far restare alta l'attenzione iniziamo dalle conferme ampiamente annunciate, quelle degli assessori Adolfo Bellucci e Giulia Terreni e delle consigliere Maria Cira D'Antuono e Chiara Pagni che si misureranno ancora in lista. Un'esperienza che faranno anche gli altri presenti, alcuni ‘questa è empolesi' nel midollo, altri appena arrivati: Tommaso Alderighi, Dario Barbaria, Paolo Pianigiani, Martina Biondi, Elena Fontani, Francesco Raugei, Cristian Porciatti, Giulia Tinti, Luca Montanelli. Come nomi, per ora, possono bastare. Gli altri arriveranno.
La lista delle birre dopo cena, delle serate all'oratorio, della coloratissima sede di dieci anni fa accanto a piazza del Popolo, lascia la mano di mamma Brenda, guarda avanti e prosegue la sua esperienza politica. Come direbbe il candidato sindaco: una storia empolese.