Al nuovo Eco Park" di Ponte a Elsa un murales di Lisa Gelli
10-12-2025 17:36 - Cronaca
L'opera, dalle dimensioni imponenti, si sviluppa lungo i due lati brevi di una palazzina a forma di "U" che ospita l'EcoPark: l'effetto finale è quello di una immensa facciata, che abbraccia simbolicamente l'intera area. La struttura sorge sulla superficie che per circa venticinque anni è stata occupata da un ecomostro: un complesso di palazzi incompiuti divenuto, nel tempo, simbolo di abbandono e degrado per l'intera frazione empolese. L'area oggi rinasce, grazie a una importante opera di rigenerazione e al contributo vivificatore dell'arte urbana, che restituisce identità, bellezza e significato agli spazi.
"Il curandero non guarisce solo il corpo o l'anima individuale, ma guarisce tutta la comunità"(La profezia della curandera, Hernán Huarache Mamani). È a partire da questa citazione che Lisa Gelli sviluppa la propria riflessione sul tema della Cura, soffermandosi sull'importanza e sulle criticità del lavoro di cura che influenza e incide sulla vita di molte persone.
Sulle mura dell'EcoPark l'artista, di origini empolesi, ha realizzato due grandi forme femminili che proteggono e identificano lo spazio, rappresentate di profilo a medaglia e rivolte l'una verso l'altra: si tratta di due grandi curandere. Queste figure, soprattutto nel contesto latinoamericano, custodiscono e curano non solo l'aspetto fisico, ma anche la dimensione spirituale delle persone e dell'intera comunità, attraverso rituali che coinvolgono la Natura in ogni fase della guarigione.
Le due donne dipinte da Gelli evocano temporalità distinte, suggerendo un dialogo tra passato e futuro: a sinistra il senso di protezione e cura delle generazioni precedenti per una solidità radicata e diffusa, a destra il gesto di accoglienza e apertura verso le generazioni che verranno. La figura femminile a sinistra ha il braccio rivolto in basso a proteggere un nido/cesto simbolico raffigurato alla base del muro, la figura a destra invece con la mano rivolta in alto sostiene un altro nido/cesto che è anche una ciotola contenente del cibo, in un gesto di offerta verso l'altra figura. La cura è intesa quindi con la duplice funzione di protezione e supporto. Nei dettagli delle vesti delle due donne tutta una serie di elementi che evocano spunti, elementi fisici, racconti e suggestioni del territorio di Ponte a Elsa come il fiume, il ponte e le arcate del molino delle volpi.
La palette cromatica utilizzata richiama le diverse fasi di maturazione nella coltivazione del carciofo, una coltura molto diffusa sul territorio empolese. La figura di destra si veste di tonalità fredde con ampie campiture nei toni dell'azzurro acqua, sul lato sinistro si contrappone una rosa di colori caldi e avvolgenti. In entrambe le sezioni compaiono numerosi elementi realizzati con colori complementari, che contribuiscono a creare un effetto visivo complessivo equilibrato e armonico.
"Il murale realizzato da Lisa Gelli – sottolinea Sofia Bonacchi, co-fondatrice e direttrice di Street Levels Gallery – racconta un percorso significativo che restituisce centralità alla cura e all'ascolto, tanto delle persone quanto dei luoghi. Un'opera che nasce con l'intento di valorizzare in profondità il contesto che la accoglie, instaurando un dialogo autentico con lo spazio urbano e la comunità che lo vive".






