Antonio Ponzo Pellegrini: "Ho votato, ma resto molto perplesso"

“Ho votato. Per rispetto. Ma resto molto perplesso. Ho votato perché considero il voto un dovere civico, un gesto di rispetto verso chi ci ha consegnato la democrazia. Un atto di memoria verso chi ha lottato e in molti casi è morto perché noi oggi potessimo esprimerci liberamente. Ma da Presidente Regionale di Azione, non posso non dire con chiarezza che i referendum, così come vengono usati oggi, mi lasciano molto perplessi. Ancora una volta, più che uno strumento di cambiamento, si è trattato dell’ennesimo test personale, del solito scontro ideologico. Mentre il Paese reale attende risposte che non arrivano i numeri lo confermano: Il tasso di occupazione è stabile al 62,7%, invariato rispetto a marzo, sotto la media europea .

Il tasso di disoccupazione giovanile è al 19,2%. Il tasso di inattività è salito al 33,2%. Una stabilità che, in questo contesto, non è un segno di equilibrio, ma di immobilismo. Il mercato del lavoro italiano è fermo. E la politica, invece di assumersi la responsabilità delle scelte, scarica il compito su un quesito referendario. Servono riforme vere, non bandierine da sventolare. Serve un mercato del lavoro che funzioni, che premi il merito, che garantisca tutele e dignità. Serve una politica che decida, non che si nasconda dietro un sì o un no. Per chi lavora. Per chi cerca lavoro. Per chi crea valore ogni giorno”.