Arte, spiritualità e riflessione sociale: ecco "Le vie della Luce"
18-12-2025 09:36 - Lifestyle
A Castelfranco di Sotto torna il Presepe Vivente con “Le Vie della Luce”, un evento capace di unire arte, spiritualità e riflessione sociale, ridando voce agli ultimi.
In programma sabato 20 dicembre, a partire dalle ore 19, il presepe trasformerà le vie del centro storico in un percorso narrativo e sensoriale che accompagna il pubblico dal buio della sofferenza alla luce della speranza. Non una semplice rievocazione della Natività, ma un’esperienza immersiva che invita a guardare il Natale con uno sguardo nuovo, profondamente umano.
Il cammino si distingue per il forte impatto scenografico e artistico. L’Annunciazione prende vita attraverso la suggestione delle ombre cinesi, mentre lungo corso Remo Bertoncini la figura di Re Erode viene raccontata con le evocative performance di sand art della Ghiblisandart dell'artista empolese Giulia Rubenni Linguaggi diversi che si intrecciano per coinvolgere lo spettatore e renderlo parte attiva della narrazione.
Il momento più intenso è ambientato nel Lazzaretto, cuore pulsante dell’evento. Tra fumi e luci UV, i lebbrosi – simbolo degli esclusi e degli invisibili – attendono un segno di speranza. Un profeta si muove tra le tende, preparando il pubblico al significato profondo del finale, che ribalta ogni prospettiva.
Il culmine della serata è atteso intorno alle 21 in via Cavour, con il suggestivo “Cordone dei Lebbrosi”: saranno proprio loro, gli ultimi, ad accogliere Giuseppe e Maria. Il suono delle campanelle, un tempo segno di isolamento e paura, si trasforma in annuncio di festa e liberazione, a ricordare che la Salvezza arriva per tutti, a partire da chi vive ai margini.
Ad arricchire il percorso anche la Locanda delle Contrade, area ristoro pensata per offrire un momento di convivialità ai visitatori. «Volevamo un presepe che parlasse al cuore dell’uomo moderno – spiegano gli organizzatori – mettendo al centro chi vive nel buio e nella sofferenza, per riscoprire il senso autentico dell’accoglienza».
“Le Vie della Luce” si conferma così un appuntamento capace di superare i confini geografici, coinvolgendo sensibilità e talenti del nostro territorio e offrendo una potente riflessione sul significato più profondo del Natale.
In programma sabato 20 dicembre, a partire dalle ore 19, il presepe trasformerà le vie del centro storico in un percorso narrativo e sensoriale che accompagna il pubblico dal buio della sofferenza alla luce della speranza. Non una semplice rievocazione della Natività, ma un’esperienza immersiva che invita a guardare il Natale con uno sguardo nuovo, profondamente umano.
Il cammino si distingue per il forte impatto scenografico e artistico. L’Annunciazione prende vita attraverso la suggestione delle ombre cinesi, mentre lungo corso Remo Bertoncini la figura di Re Erode viene raccontata con le evocative performance di sand art della Ghiblisandart dell'artista empolese Giulia Rubenni Linguaggi diversi che si intrecciano per coinvolgere lo spettatore e renderlo parte attiva della narrazione.
Il momento più intenso è ambientato nel Lazzaretto, cuore pulsante dell’evento. Tra fumi e luci UV, i lebbrosi – simbolo degli esclusi e degli invisibili – attendono un segno di speranza. Un profeta si muove tra le tende, preparando il pubblico al significato profondo del finale, che ribalta ogni prospettiva.
Il culmine della serata è atteso intorno alle 21 in via Cavour, con il suggestivo “Cordone dei Lebbrosi”: saranno proprio loro, gli ultimi, ad accogliere Giuseppe e Maria. Il suono delle campanelle, un tempo segno di isolamento e paura, si trasforma in annuncio di festa e liberazione, a ricordare che la Salvezza arriva per tutti, a partire da chi vive ai margini.
Ad arricchire il percorso anche la Locanda delle Contrade, area ristoro pensata per offrire un momento di convivialità ai visitatori. «Volevamo un presepe che parlasse al cuore dell’uomo moderno – spiegano gli organizzatori – mettendo al centro chi vive nel buio e nella sofferenza, per riscoprire il senso autentico dell’accoglienza».
“Le Vie della Luce” si conferma così un appuntamento capace di superare i confini geografici, coinvolgendo sensibilità e talenti del nostro territorio e offrendo una potente riflessione sul significato più profondo del Natale.






