Banca Cambiano, ecco il nuovo consiglio d'amministrazione
17-12-2025 07:38 - Cronaca
Si apre una nuova fase per la Banca di Cambiano 1884, storica realtà cooperativa dell’Empolese-Valdelsa, che guarda al futuro puntando su un rinnovamento della governance e su una stabilità patrimoniale confermata dai numeri di bilancio. L’assemblea dei soci ha infatti approvato il nuovo assetto degli organi di vertice, completando un percorso di cambiamento avviato nelle scorse settimane e sollecitato anche dalle indicazioni arrivate da Bankitalia al termine dell’ispezione condotta nei mesi passati.
Al centro del nuovo corso resta Paolo Regini, confermato alla presidenza, chiamato a guidare la banca in una fase delicata ma allo stesso tempo ricca di prospettive. L’assemblea ha preso atto delle dimissioni del vicepresidente Enzo Anselmi, dei consiglieri Mauro Bagni e Giuseppe Salvi, oltre a quelle dell’intero collegio sindacale, procedendo contestualmente al rinnovo degli organi.
Nel consiglio di amministrazione entrano Niccolò Abriani, Leonardo Melosi e Antonella Rapi, che affiancano i consiglieri già in carica Fausto Falorni, Sara Lombardi e Francesca Vignolini, oltre allo stesso Regini. Una squadra che, come sottolineato dalla banca, si distingue per competenze elevate nei settori giuridico, economico-finanziario e della governance, con particolare attenzione ai temi del controllo e dell’antiriciclaggio.
Rinnovato anche il collegio sindacale, ora presieduto da Stefano Pozzoli, con Alessandro Torcini ed Elena Gori come sindaci effettivi, mentre Francesco Mazzi e Stefano Vignoli ricopriranno il ruolo di supplenti.
Il cambiamento della governance si inserisce in un contesto economico che l’istituto definisce di piena solidità. Le prime stime sull’esercizio 2025 indicano infatti un utile compreso tra i 7 e gli 8 milioni di euro, con un totale attivo che raggiunge i 4,6 miliardi di euro, in crescita di quasi il 5%. Positiva anche la dinamica della raccolta diretta, in aumento di oltre il 2%, mentre gli impieghi risultano sostanzialmente stabili e con livelli di copertura dei crediti deteriorati in linea con il sistema bancario.
Il patrimonio si attesta intorno ai 296 milioni di euro e il Total Capital Ratio supera il 19%, confermando la solidità della banca, che oggi opera attraverso 44 filiali distribuite in nove province, dalla Toscana al Piemonte, fino a Emilia-Romagna e Lazio.
«L’assemblea ha segnato un passaggio importante – ha commentato il presidente Regini – con la nomina di figure di alto profilo, espressione del territorio toscano, che mettono a disposizione della banca competenze di grande valore». Sul fronte della direzione generale, dopo le dimissioni di Francesco Bosio, la scelta – ha anticipato Regini – sarà orientata verso una soluzione interna, con l’indicazione del nuovo direttore attesa entro gennaio.
Un segnale di continuità e di fiducia nelle risorse interne, mentre Banca di Cambiano si prepara ad affrontare il prossimo capitolo della sua lunga storia, iniziata nel 1884, riaffermando il proprio ruolo non solo finanziario, ma anche sociale e culturale nei territori in cui opera.
Al centro del nuovo corso resta Paolo Regini, confermato alla presidenza, chiamato a guidare la banca in una fase delicata ma allo stesso tempo ricca di prospettive. L’assemblea ha preso atto delle dimissioni del vicepresidente Enzo Anselmi, dei consiglieri Mauro Bagni e Giuseppe Salvi, oltre a quelle dell’intero collegio sindacale, procedendo contestualmente al rinnovo degli organi.
Nel consiglio di amministrazione entrano Niccolò Abriani, Leonardo Melosi e Antonella Rapi, che affiancano i consiglieri già in carica Fausto Falorni, Sara Lombardi e Francesca Vignolini, oltre allo stesso Regini. Una squadra che, come sottolineato dalla banca, si distingue per competenze elevate nei settori giuridico, economico-finanziario e della governance, con particolare attenzione ai temi del controllo e dell’antiriciclaggio.
Rinnovato anche il collegio sindacale, ora presieduto da Stefano Pozzoli, con Alessandro Torcini ed Elena Gori come sindaci effettivi, mentre Francesco Mazzi e Stefano Vignoli ricopriranno il ruolo di supplenti.
Il cambiamento della governance si inserisce in un contesto economico che l’istituto definisce di piena solidità. Le prime stime sull’esercizio 2025 indicano infatti un utile compreso tra i 7 e gli 8 milioni di euro, con un totale attivo che raggiunge i 4,6 miliardi di euro, in crescita di quasi il 5%. Positiva anche la dinamica della raccolta diretta, in aumento di oltre il 2%, mentre gli impieghi risultano sostanzialmente stabili e con livelli di copertura dei crediti deteriorati in linea con il sistema bancario.
Il patrimonio si attesta intorno ai 296 milioni di euro e il Total Capital Ratio supera il 19%, confermando la solidità della banca, che oggi opera attraverso 44 filiali distribuite in nove province, dalla Toscana al Piemonte, fino a Emilia-Romagna e Lazio.
«L’assemblea ha segnato un passaggio importante – ha commentato il presidente Regini – con la nomina di figure di alto profilo, espressione del territorio toscano, che mettono a disposizione della banca competenze di grande valore». Sul fronte della direzione generale, dopo le dimissioni di Francesco Bosio, la scelta – ha anticipato Regini – sarà orientata verso una soluzione interna, con l’indicazione del nuovo direttore attesa entro gennaio.
Un segnale di continuità e di fiducia nelle risorse interne, mentre Banca di Cambiano si prepara ad affrontare il prossimo capitolo della sua lunga storia, iniziata nel 1884, riaffermando il proprio ruolo non solo finanziario, ma anche sociale e culturale nei territori in cui opera.






