Banca Cambiano, la Lega chiede trasparenza
11-12-2025 23:01 - Circondiario
Dda Susi Giglioli , capogruppo in consiglio comunale di Castelfiorentino per la Lega Castelfiorentino e dai consiglieri Angelo Fiore e Stefano Burgassi, riceviamo questo comunicato sulla situazione della Banca Cambiano, che, volentieri, pubblichiamo.
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Il terremoto ai vertici di Banca Cambiano non è un semplice riassetto interno definito come programmato ma è un intervento diretto della Banca d’Italia di assoluta rilevanza che, pur certificando la solidità dei conti, ha ritenuto non più tollerabile l’attuale assetto di governance, giudicato troppo esposto a reti relazionali, consuetudini consolidate e legami territoriali tali da creare “aree grigie”.
Un fatto gravissimo, perché significa che l’istituto è stato richiamato non per problemi economici, ma per questioni di trasparenza e indipendenza, cioè i pilastri su cui dovrebbe poggiare ogni banca che opera al servizio dei cittadini garantendo di fatto la dovuta imparzialità da ogni interesse di parte o agevolazione di carattere politico.
Questa esigenza di discontinuità si inserisce in un contesto in cui, negli anni, si è consolidato un sistema di relazioni particolarmente radicato sul territorio. Non possiamo ignorare che l’attuale presidente, Paolo Regini, è stato Sindaco di Castelfiorentino per due mandati e che, a seguire, lo stesso Comune è stato guidato per altri due mandati dalla moglie, Laura Cantini, poi eletta in Parlamento. Un percorso istituzionale e familiare che, al di là dei meriti individuali, ha inevitabilmente contribuito a creare una percezione di continuità politica e di forte intreccio con il potere locale, fino a restituire l’immagine di un assetto quasi monolitico.
Va inoltre ricordato che il Presidente Paolo Regini al vertice da 26 anni, elenca un lunghissimo curriculum oltre a quello di Sindaco, che comprende amministratore delegato di Publiservizi, presidente di Publiambiente, presidente di Alia, ruoli di manager in tante società toscane a partecipazione pubblica, ruoli che contribuiscono ad accentrare il controllo di vari servizi anche di primaria necessità.
Come opposizione riteniamo inaccettabile che si sia dovuti arrivare a un intervento esterno così pesante per avviare un cambiamento che la banca avrebbe dovuto promuovere da sola, per rispetto verso soci e territorio. Le dimissioni di tre consiglieri, dell’intero collegio sindacale e del direttore generale non sono un dettaglio tecnico: sono il segnale di una stagione che si è chiusa con evidente opacità
Le comunità locali hanno diritto a una banca che sia davvero garante di trasparenza, sicurezza e buon governo. Non possiamo permettere che un patrimonio storico come Banca Cambiano venga trascinato dentro dinamiche opache che nulla hanno a che fare con l’interesse generale
La discontinuità non è uno slogan: è una regola da applicare sempre, soprattutto quando si parla di istituti che gestiscono il risparmio dei cittadini. L’assemblea del 16 dicembre non potrà trasformarsi in una semplice rotazione di figure riconducibili alle stesse cerchie. Servono competenze vere, indipendenza reale e professionalità qualificate – non rappresentanze di equilibri politici o territoriali che, negli anni, hanno finito per condizionare le dinamiche economiche del nostro territorio.
Il terremoto ai vertici di Banca Cambiano non è un semplice riassetto interno definito come programmato ma è un intervento diretto della Banca d’Italia di assoluta rilevanza che, pur certificando la solidità dei conti, ha ritenuto non più tollerabile l’attuale assetto di governance, giudicato troppo esposto a reti relazionali, consuetudini consolidate e legami territoriali tali da creare “aree grigie”.
Un fatto gravissimo, perché significa che l’istituto è stato richiamato non per problemi economici, ma per questioni di trasparenza e indipendenza, cioè i pilastri su cui dovrebbe poggiare ogni banca che opera al servizio dei cittadini garantendo di fatto la dovuta imparzialità da ogni interesse di parte o agevolazione di carattere politico.
Questa esigenza di discontinuità si inserisce in un contesto in cui, negli anni, si è consolidato un sistema di relazioni particolarmente radicato sul territorio. Non possiamo ignorare che l’attuale presidente, Paolo Regini, è stato Sindaco di Castelfiorentino per due mandati e che, a seguire, lo stesso Comune è stato guidato per altri due mandati dalla moglie, Laura Cantini, poi eletta in Parlamento. Un percorso istituzionale e familiare che, al di là dei meriti individuali, ha inevitabilmente contribuito a creare una percezione di continuità politica e di forte intreccio con il potere locale, fino a restituire l’immagine di un assetto quasi monolitico.
Va inoltre ricordato che il Presidente Paolo Regini al vertice da 26 anni, elenca un lunghissimo curriculum oltre a quello di Sindaco, che comprende amministratore delegato di Publiservizi, presidente di Publiambiente, presidente di Alia, ruoli di manager in tante società toscane a partecipazione pubblica, ruoli che contribuiscono ad accentrare il controllo di vari servizi anche di primaria necessità.
Come opposizione riteniamo inaccettabile che si sia dovuti arrivare a un intervento esterno così pesante per avviare un cambiamento che la banca avrebbe dovuto promuovere da sola, per rispetto verso soci e territorio. Le dimissioni di tre consiglieri, dell’intero collegio sindacale e del direttore generale non sono un dettaglio tecnico: sono il segnale di una stagione che si è chiusa con evidente opacità
Le comunità locali hanno diritto a una banca che sia davvero garante di trasparenza, sicurezza e buon governo. Non possiamo permettere che un patrimonio storico come Banca Cambiano venga trascinato dentro dinamiche opache che nulla hanno a che fare con l’interesse generale
La discontinuità non è uno slogan: è una regola da applicare sempre, soprattutto quando si parla di istituti che gestiscono il risparmio dei cittadini. L’assemblea del 16 dicembre non potrà trasformarsi in una semplice rotazione di figure riconducibili alle stesse cerchie. Servono competenze vere, indipendenza reale e professionalità qualificate – non rappresentanze di equilibri politici o territoriali che, negli anni, hanno finito per condizionare le dinamiche economiche del nostro territorio.
Susi Giglioli - Lega Castelfiorentino
Angelo Fiore
Stefano Burgassi
Consiglieri
Angelo Fiore
Stefano Burgassi
Consiglieri






