12 Giugno 2025
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Barnini e Parrini: riflettere sul risultato dei referendum

10-06-2025 09:06 - Politica
Il giorno dopo l’esito dei cinque referendum, si sono fatti sentire esponenti di spicco del Pd per commentare via social il voto.

Brenda Barnini, sul proprio profilo facebook, ha espresso la sua opinione:

“13 milioni di elettori, peraltro in prevalenza donne, si sono espresse per dire che il lavoro deve essere più sicuro, dignitoso, fonte di riconoscimento del proprio ruolo nella società. Questa domanda di rappresentanza delle ragioni del lavoro e dei lavoratori dovrebbe essere il punto di riflessione per tutte le forze politiche, sia quelle che oggi sono al Governo del Paese sia di chi si trova all’opposizione.

Chi ormai da anni sceglie di non votare alle elezioni è distante complessivamente dalle istituzioni e dalla politica perché vede i protagonisti dell’una e dell’altra parte più impegnati a costruire argomenti di mantenimento del proprio status che non interessati davvero alla vita delle persone. Non facciamo l’errore di dare letture del risultato del referendum funzionali a logiche di piccolo cabotaggio.

Il risultato del referendum sia invece un punto di partenza per tutte le forze politiche di centro sinistra per mettersi a lavorare seriamente su una proposta di governo alternativa. Partendo proprio da un nuovo testo unico del lavoro basato sul riconoscimento di tutele e diritti, salario minimo, produttività, settimana corta, sicurezza e soprattutto l’aumento degli stipendi agendo anche sulla leva fiscale delle imprese, perché il lavoro che non basta più per campare dignitosamente credo sia al momento il più grande problema degli italiani.

In questo quadro generale due considerazioni più specifiche.
La prima: in Toscana l’affluenza al voto è la più alta d’Italia ed Empoli raggiunge il 45% pari a circa 16.000 elettori. Mi sembra un dato molto importante che ci dice come nel nostro territorio ancora resista il senso di appartenenza alle istituzioni e il valore collettivo della partecipazione democratica. Per chi vive a Empoli e ha a cuore la dignità della politica questa è una buona notizia, per quanto non sufficiente.
Seconda: il risultato sul quesito della cittadinanza è la spia più evidente del fatto che la destra ha messo radici profonde dal punto di vista culturale nel nostro Paese come nel resto dell’Europa e del mondo e che proprio sul tema dell’immigrazione ha costruito la propria proposta identitaria degli ultimi venti anni. Prima di pensare di batterla nelle singole elezioni bisogna costruire con pazienza e determinazione un’alternativa culturale in cui immigrazione e sicurezza stiano insieme basandosi sulla legalità e non sulla propaganda dell’odio e della paura. Altrimenti le ragioni della sinistra progressista che vuole estendere diritti sociali e civili a beneficio di tutte le fasce di popolazione non riuscirà a convincere la maggioranza delle lavoratrici e lavoratori”.

Il senatore Dario Parrini, da parte sua, ha così commentato:

“Il referendum è stato un fatto rilevante, perché ha consentito di porre al centro dell'attenzione pubblica temi cruciali riguardanti il lavoro e la cittadinanza. Anche se il quorum non è stato raggiunto, e anche se non si è andati oltre il 30 per cento di affluenza - un dato chiaro e ineludibile su cui sarà necessario aprire una riflessione -, circa quindici milioni di persone si sono recate alle urne per esprimere esigenze fortemente sentite, e in oltre dodici milioni lo hanno fatto votando Sì. Quelle persone, e i bisogni per i quali si sono mobilitate, meritano il rispetto e l'attenzione di tutti. Certo non meritano l'irrisione del centrodestra. I partiti della maggioranza in queste ore cantano vittoria. Sbagliano di grosso: non hanno vinto un bel niente. Quando l'astensione tocca il 70%, nessuno può dirsi vincitore. In primo luogo non può dirsi vincitore chi da posizioni di governo ha fatto campagna per il non voto”.
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