09 Dicembre 2024
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Barnini, il caso che fa litigare... in due Comuni

27-11-2024 08:50 - Politica
Una storia che fa litigare… due Comuni. Mercoledì arriva in consiglio comunale la vicenda – tutta privata, dobbiamo sottolinearlo – dell'ex sindaca Brenda Barnini che da poche settimane ha lasciato il suo lavoro di impiegata del Comune di Pontedera ed è stata assunta dalla Cooperativa Sintesi Minerva di Empoli.
E' l'oggetto di una interpellanza presentata dal capogruppo del Centrodestra per Empoli Andrea Poggianti.
Abbiamo detto che si tratta di una vicenda personale e privata. Ma non è così tanto che, politicamente, sia a Empoli che a Pontedera, se ne discute.
La storia è stata riassunta con un post che l'ex direttore della biblioteca comunale Giovanni Gronchi di Pontedera ha pubblicato sui suoi profili social, pur evitando di fare il nome di Empoli e della sua ex sindaca, proponendo ai suoi concittadini, addirittura un “gioco” letterario, per far capire a chiunque la portata di questa storia.
Scrive Roberto Cerri, inquadrando questa vicenda dal versante pontederese e quindi evidenziando le anomalie di quell'amministrazione che:
"Vista la lentezza con cui i Comuni prendono le decisioni di assumere qualcuno, Pontedera doveva proprio essere con l'acqua alla gola e avere davvero urgente bisogno di un nuovo impiegato per decidere di saltare le ordinarie procedure concorsuali.
Infatti per assumere dall'oggi al domani un impiegato a tempo indeterminato Pontedera (che sapeva in anticipo le risposte) a ottobre 2023 si è rivolto all'Unione Valdera e gli ha chiesto:
“Ce l'hai una graduatoria di concorso per amministrativo aperta da cui posso pescare subito un impiegato di cui ho urgente bisogno in Comune?”
L'Unione ha risposto di si.
Il caso ha voluto che il primo candidato disponibile nella graduatoria dell'Unione Valdera fosse l'allora sindaca di un grosso Comune vicino guidato dal centrosinistra. Il caso.
Siamo, a quel punto, a novembre del 2023.
Ma a nessuno in Comune viene di pensare che forse la sindaca di quel grosso Comune vorrà finire il suo mandato amministrativo e che quindi anche se Pontedera ha bisogno urgentemente di un impiegato per pratiche strategiche, la sindaca una volta assunta potrebbe chiedere di procrastinare l'ingresso.
Non sappiamo se tra sindaci, che si conoscono, si siano sentiti personalmente per chiarire questo dettaglio
Né sappiamo se il segretario comunale di Pontedera che è anche il segretario comunale di quel Comune, si sia occupato della cosa. Probabilmente no.
Sia come sia gli amministratori pontederesi, che avevano un bisogno disperato di un nuovo impiegato, decidono di assumere la sindaca prendendola dalla graduatoria dell'Unione. È una persona di indubbio valore. Viene assunta (con det. 1066 del 21.11.2023).
Ma come era probabile e come era tra i suoi diritti, la sindaca non viene a lavorare a Pontedera. Accetta si l'assunzione, forse ringrazia il sindaco di Pontedera, ma chiede subito un'aspettativa non retribuita per finire il suo mandato di sindaca. Tutto regolare e legittimo. Tutto prevedibile.
L'aspettativa infatti viene concessa dal Comune di Pontedera (det. 1146 del 5.12.2024). Così la sindaca al comune di Pontedera, di cui è diventata dipendente, non ci mette neppure piede. Quindi da novembre 2023 a tutto giugno 2024, niente impiegato nuovo.
E l'urgenza che aveva il Comune di Pontedera tanto da non poter fare un proprio concorso e da doversi agganciare urgentemente alla graduatoria dell'Unione Valdera per assumere subito qualcuno che fine ha fatto?
Mah.
Forse tutta questa urgenza non c'era? Oppure ci sono altre spiegazioni che lascio ai lettori scoprire.
Comunque la storia non è finita qui.
Passate le elezioni, si arriva a luglio 2024, e l'impiegata, ultimato il mandato amministrativo nel suo comune, scaduta l'aspettativa non retribuita, anche se le cronache la danno impegnata a costruirsi una candidatura verso il prossimo consiglio regionale toscano, viene finalmente a lavorare in comune a Pontedera.
Ma non si allontanerà troppo dal suo baricentro politico ed elettorale?
Ci durerà in comune a Pontedera?
No. Non ci dura. E dopo tre mesi (come ha scritto Il Tirreno di questi giorni, ma in cronaca del Comune della sindaca) si licenzia dal comune di Pontedera e da novembre va a lavorare per una cooperativa sociale delle sue parti.
A La Nazione (cronaca del suo comune) l'ex sindaca ha dichiarato però di essere contenta di aver lavorato a Pontedera. E anche i Pontederesi, che sicuramente si sono accorti del suo lavoro, la ricorderanno. Devono essere stati 3 mesi intensi, più o meno lo stesso tempo che lo scrittore Federigo Tozzi trascorse come impiegato della locale stazione ferroviaria all'inizio del ‘900, di cui lasciò traccia in un suo romanzo autobiografico, inserendo così Pontedera tra le location della letteratura nazionale.
Ma ora mi chiedo: assodato che l'ex sindaca aveva tutti i diritti di comportarsi come si è comportata, ma i nostri amministratori pontederesi che capacità di previsione e di gestione del personale e della macchina amministrativa hanno mostrato anche in questa vicenda?
PS. Ai lettori di sinistra e a quelli di destra che mi leggono suggerisco, per capire il senso della breve storia, di cambiare i nomi dei due comuni veri coinvolti con quelli di due comuni amministrati entrambi dalla destra, possibilmente a trazione Fratelli d'Italia. Facendo questa piccola modifica la medesima storia cambierà completamente di significato, in maniera opposta, per i lettori dei diversi schieramenti.
Lo so, è solo un trucco letterario. Ma funziona. Provare per credere".

Nel consiglio comunale di mercoledì 27, invece, Andrea Poggianti pone l'accento sull'aspetto più empolese. E cioè se esista incompatibilità da parte dell'ex sindaca Barnini, con il nuovo incarico professionale, facendo riferimento alle linee guida Anac 2024 sul pantouflage.
Cosa si cela dietro questa parola? Il passaggio dal settore pubblico al privato (e pure in senso contrario) con il rischio di minacciare l'imparzialità della pubblica amministrazione. Perché si sfrutterebbe la posizione precedente nell'esercitare il nuovo incarico.
A introdurre nell'ordinamento giuridico italiano il divieto di pantouflage ci ha pensato la legge Severino, in vigore dal 2012,con l' articolo 53 comma 16-ter che dispone: i pubblici dipendenti che, nel corso degli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto di una delle pubbliche amministrazioni di cui al medesimo D.Lgs. 165/01 (art. 1, c. 2) non possono, per i tre anni successivi al termine del rapporto di lavoro pubblico, prestare attività lavorativa o professionale per quei soggetti privati destinatari dei medesimi poteri esercitati per conto dell'amministrazione (primo periodo);
Su questa misura, però sono state espresse delle perplessità sulla formulazione della normativa per via di alcuni elementi di ambiguità: non espliciterebbe quale sia l'ente col potere di irrogare la sanzione.
Una vicenda del passato che ha riguardato l'autorità portuale di Genova, dopo una serie di contestazioni e ricorsi ha individuato definitivamente (l'indicazione è del Consiglio di Stato con sentenza n. 7411 del 29 ottobre 2019) che l'Anac, l'associazione nazionale anticorruzione, sia l'ente preposto al controllo e allaccertamento sulle ipotesi di inconferibilità e incompatibilità". E all'Anac si sono rivolti per un parere anche i capigruppo di Forza Italia Simone Campinoti e Francesca Peccianti per Fratelli d'Italia.
Di questo si discuterà in termini politici. Forse anche dopo il consiglio comunale.
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