Bene le visite alle 'eccellenze', ma quando una a Rozzalupi?
13-06-2025 09:30 - Opinioni
di Mauro Valiani*
Vengo a conoscenza, a distanza di giorni, della notizia della visita ufficiale del nostro sindaco alla sede empolese di una importante struttura diagnostica privata, Ecomedica.
Il caso ha voluto che nello stesso tempo leggessi il recente documento del PD nazionale PER IL DIRITTO ALLA SALUTE, PER LA SANITÀ PUBBLICA: “Numerose dichiarazioni di esponenti della maggioranza sul cosiddetto “secondo pilastro” di finanziamento rendono evidente che il Governo si appresta a stravolgere il modello universalistico che abbiamo ereditato dalla legge 833/78…essendo le risorse pubbliche disponibili comunque limitate la priorità va data al funzionamento delle strutture pubbliche. Per abbattere le liste d'attesa, per esempio, l'abolizione del tetto di spesa per il personale, piuttosto che il continuo aumento delle percentuali per la spesa privata convenzionata, è la strada maestra da percorrere”.
Ecomedica non è tanto “un'eccellenza locale” quanto un'articolazione di Medipass SpA (società di servizi diagnostici e terapeutici con decine di sedi in Italia) a sua volta affiliata alla multinazionale ErgéaGroup (Regno Unito, Germania, Italia, Lussemburgo, “…e stiamo attivamente entrando in nuovi mercati in tutta Europa”, recita la presentazione nel sito), con sede legale in Lussemburgo, noto paradiso fiscale.
Queste grandi imprese sono, ovviamente, legali e legittime (art41 della Costituzione). Ma il problema - come dice il documento del PD - è la pesante contingenza storica che penalizza le persone comuni in termini di accesso alle cure, rappresentata dalla caduta del servizio pubblico parallela alla grande crescita di questi grossi “player” (uno dei tanti termini di moda con cui ci annebbiano) della sanità privata.
Noi cittadini siamo costretti, per via del lungo tempo di attesa nel pubblico, a rivolgersi, a pagamento, a centri privati o del cosiddetto privato/sociale. Ma certamente lo può fare chi ha un po' di disponibilità finanziaria, perché chi non l'ha rinuncia alla cura. Il processo di privatizzazione - come cambio ‘silenzioso' del sistema - procede potentemente con diversi profili: aumento del finanziamento pubblico a centri privati, visite in intramoenia, assicurazioni private, nuove mutue, come il cosiddetto welfare aziendale (pacchetti di prestazioni sanitarie - concessi al posto di incremento dello stipendio - che comportano risparmio di tasse per le imprese e minor gettito all'erario pubblico che serve per sostenere il servizio sanitario).
La situazione non può che preparare condizioni esplosive se pensiamo al contemporaneo incremento della povertà e riduzione del potere d'acquisto. Considerazioni analoghe potrebbero essere fatte anche per il servizio sociale. Sicché la visita (con “delegazione”) può essere denotata come un semplice omaggio ad “un'eccellenza del territorio”. Ma non può non essere connotata anche come una sottovalutazione della grave situazione della sanità, con gli effetti che tutti sperimentiamo anche nel nostro territorio.
A quando una visita (con “delegazione”) al poliambulatorio di via Rozzalupi? Domanda di piccola provocazione, ma funzionale soltanto al bisogno di riattivare un dibattito politico sulla sanità nel nostro territorio. Che vanta una ‘storia' che non può essere archiviata.
* già dirigente Dipartimento Prevenzione ex ASL 11