Bilancio 2025, la Cgil: "Soddisfatti per le politiche lavorative attuate dai nostri Comuni"
28-12-2024 14:29 - Politica
Il bilancio comunale portato in consiglio il 27 dicembre per la sua approvazione è passato al vaglio dei rappresentanti sindacali che ne hanno dato un giudizio positivo, pur sottolineando la «preoccupazione per gli ulteriori tagli del governo». E’ questo il giudizio che la Cgil,attraverso la voce di Gianluca Lacoppola, membro della segreteria dell’Empolese-Valdelsa che sottolinea «la soddisfazione per l'attenzione dimostrata in generale dalle amministrazioni del territorio sulle questioni lavorative. In particolare dal confronto col Comune di Empoli esprimiamo soddisfazione per l'attenzione dimostrata nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici. In primo luogo per chi lavora in appalto, garantendo, con l'aumento degli stanziamenti economici, le tenute occupazionali e un più corretto inquadramento. Anche la decisione di inserire nel DUP uno studio di fattibilità per il passaggio dalla gestione in appalto a quella in house, rappresenta un importante segnale per cercare di intervenire in modo strutturale, per garantire maggiori tutele e qualità del lavoro. Sarà per la CGIL una della priorità del 2025 quella di confrontarci con l'amministrazione per rafforzare la contrattazione d'anticipo e per definire un nuovo orizzonte in un sistema, quello degli appalti, che ha dimostrato tutti i suoi limiti. Condividiamo anche l'impegno assunzionale del Comune di Empoli che prevede 35 nuove assunzioni. Servirebbe un nuovo "New deal" del lavoro pubblico a livello nazionale, ma in attesa di governi che valorizzino il lavoro e il servizio pubblici, esprimiamo soddisfazione per l'impegno del Comune. Sul bilancio si sentono purtroppo le conseguenze della Legge di Stabilità, contro cui abbiamo proclamato sciopero generale circa un mese fa. La scelta irresponsabile del governo di ridurre ulteriormente il finanziamento ai Comuni, che forniscono ogni giorno servizi essenziali ai cittadini, ha messo in difficoltà molte amministrazioni, che in più di un caso si sono trovate a un bivio, ridurre i servizi o aumentare tariffe o addizionali. Abbiamo condiviso l'idea di non toccare i servizi e mantenere le tutele per chi svolge quel lavoro, sapendo che questo avrebbe comportato un costo. Dobbiamo dire che gli aumenti inseriti hanno comunque visto, nei limiti del possibile, una tutela per la fascia più debole della popolazione, come nel caso di Empoli dove si è comunque provveduto ad alzare la fascia di esenzione IRPEF. Riteniamo che gli aumenti dell'addizionale che colpiranno, per come sono riformati gli scaglioni IRPEF soprattutto i redditi medi e medio bassi, siano da imputare alle scelte del governo che da un lato racconta di non voler aumentare le tasse dall'altro costringe le amministrazioni locali a farlo per poter sopravvivere».