Caso Barnini, per Masi (Buongiorno Empoli) è una questione morale
26-11-2024 14:26 - Politica
Fa ricorso a Berlinguer. Ai valori che la sinistra sbandiera da sempre. Leonardo Masi, capogruppo di Buongiorno Empoli-M5S-Siamo Empoli affida ai suoi profili social il suo pensiero sulla questione che sarà affrontata in consiglio comunale mercoledì pomeriggio, dell'ex sindaca di Empoli Brenda Barnini che ha lasciato il suo impiego in Comune a POntedera per essere assunto da una cooperativa sociale, la Sintesi-Minerva.
Ecco il testo pubblicato da Masi:
“La questione morale è il centro del problema italiano", sosteneva già negli anni 80’ e con straordinaria lungimiranza, Enrico Berlinguer.
Certo, oggi il mondo è cambiato e per molti versi in peggio. Ad esempio, la fine dei partiti per come li abbiamo conosciuti nel Secolo scorso, con una evidente decadenza della politica votata sempre più incline all’adulazione del capo (non del Leader) di turno incapace, tra le altre cose, di affrontare questo tema così centrale: la questione morale, appunto. Men che meno, da quanto si apprende, sono stati capaci di farlo coloro i quali si sono dati da sempre l’appellativo di ‘nipoti di Berlinguer’.
A chiarirlo sono gli eventi che si susseguono oramai da tempo nel nostro territorio e che vanno ben oltre la tanto declamata opportunità politica: ex sindaci, amministratori etc che, appesa al chiodo la fascia tricolore, vanno a rivestire ruoli apprezzabili presso realtà lavorative nei confronti delle quali, nel corso del loro mandato amministrativo, hanno determinato collocazione, crescita e fatturati. Viene quindi da chiedersi: la questione morale è ancora una questione politica?
Gli eventi, infatti, ci narrano altro: ecco che, l'interrogativo, non è retorico bensì attualissimo. La riflessione che come compagine politica di sinistra e progressista, ci induce a credere che, per alcuni ex, questo argomento sia stato nei fatti derubricato, peggio ancora superato da un certo stile presuntuoso figlio di questa stagione politica così infausta.
Ben oltre la vicenda che riguarda l’osservanza delle linee guida promulgate da ANAC e dal DL n.39 del 2013 circa l’incompatibilità di ex amministratori nel ricoprire ruoli presso realtà verso le quali si siano deliberate scelte, anche economiche, a destare profonda preoccupazione è l’intreccio di situazioni e condotte politicamente deprecabili: l’assunzione dell’ex Sindaco di Empoli da parte della Coop. Sintesi Minerva, Azienda che gestisce per conto del Comune importanti servizi, per noi le rappresenta. A far luce e a chiarire eventuali incongruità e la legittimità giuridica, saranno poi le Autorità competenti; a noi preme dare evidenza a questo sistema che incarna, purtroppo, il declino etico e morale della politica, soprattutto quando ad acuirlo sono figure che hanno ricoperto e ricoprono ruoli politici di vertice.
Grazie agli schieramenti di sinistra, nel Secolo scorso il paese e la società sono stati capaci di realizzare straordinarie conquiste sociali, soprattutto nell’ambito del lavoro: il mondo del lavoro inteso non solo come produzione di beni e servizi, ma anche come momento di crescita culturale: oggi, questo tipo di scelte, vanno esattamente nella direzione opposta. Come ci poniamo, ad esempio, nei confronti di coloro che un lavoro non riescono a trovarlo? Verso le donne e gli uomini che lavorano riscuotendo salari miseri o, peggio ancora, non hanno diritti e dignità? Nei confronti dei ‘precari a vita’ oppure dei circa 6 milioni di persone che in questo paese vivono in condizione di povertà assoluta?
Se l’esempio è quello dato dalla ex sindaca di Empoli e dalla Coop. Che l’ha assunta, allora vengono meno larga parte dei valori e dei modelli ai quali la ‘sinistra di oggi’ come pure il mondo cooperativo avrebbero dovuto rappresentare: capisaldi, atteggiamenti e regole politiche, anche non scritte, che, la classe politica in questione, ha nei fatti ripudiato.
Ci viene da pensare che tutto o quasi muova dai personalismi: l’ego, l’io e non il noi di una volta. Questi atteggiamenti, sempre più trasversali, sono l’attualità. Riguardano gli ambiti politici e quelli lavorativi come naturalmente le aspettative nel ricoprire un nuovo ed ulteriore incarico: si tratti di Regione o del Parlamento. Ed ecco che vengono meno i valori, ma soprattutto l’esempio che una classe politica dirigente avrebbe la responsabilità di consegnare alla società.
“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero” (tratto da un’intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer)
Certo, oggi il mondo è cambiato e per molti versi in peggio. Ad esempio, la fine dei partiti per come li abbiamo conosciuti nel Secolo scorso, con una evidente decadenza della politica votata sempre più incline all’adulazione del capo (non del Leader) di turno incapace, tra le altre cose, di affrontare questo tema così centrale: la questione morale, appunto. Men che meno, da quanto si apprende, sono stati capaci di farlo coloro i quali si sono dati da sempre l’appellativo di ‘nipoti di Berlinguer’.
A chiarirlo sono gli eventi che si susseguono oramai da tempo nel nostro territorio e che vanno ben oltre la tanto declamata opportunità politica: ex sindaci, amministratori etc che, appesa al chiodo la fascia tricolore, vanno a rivestire ruoli apprezzabili presso realtà lavorative nei confronti delle quali, nel corso del loro mandato amministrativo, hanno determinato collocazione, crescita e fatturati. Viene quindi da chiedersi: la questione morale è ancora una questione politica?
Gli eventi, infatti, ci narrano altro: ecco che, l'interrogativo, non è retorico bensì attualissimo. La riflessione che come compagine politica di sinistra e progressista, ci induce a credere che, per alcuni ex, questo argomento sia stato nei fatti derubricato, peggio ancora superato da un certo stile presuntuoso figlio di questa stagione politica così infausta.
Ben oltre la vicenda che riguarda l’osservanza delle linee guida promulgate da ANAC e dal DL n.39 del 2013 circa l’incompatibilità di ex amministratori nel ricoprire ruoli presso realtà verso le quali si siano deliberate scelte, anche economiche, a destare profonda preoccupazione è l’intreccio di situazioni e condotte politicamente deprecabili: l’assunzione dell’ex Sindaco di Empoli da parte della Coop. Sintesi Minerva, Azienda che gestisce per conto del Comune importanti servizi, per noi le rappresenta. A far luce e a chiarire eventuali incongruità e la legittimità giuridica, saranno poi le Autorità competenti; a noi preme dare evidenza a questo sistema che incarna, purtroppo, il declino etico e morale della politica, soprattutto quando ad acuirlo sono figure che hanno ricoperto e ricoprono ruoli politici di vertice.
Grazie agli schieramenti di sinistra, nel Secolo scorso il paese e la società sono stati capaci di realizzare straordinarie conquiste sociali, soprattutto nell’ambito del lavoro: il mondo del lavoro inteso non solo come produzione di beni e servizi, ma anche come momento di crescita culturale: oggi, questo tipo di scelte, vanno esattamente nella direzione opposta. Come ci poniamo, ad esempio, nei confronti di coloro che un lavoro non riescono a trovarlo? Verso le donne e gli uomini che lavorano riscuotendo salari miseri o, peggio ancora, non hanno diritti e dignità? Nei confronti dei ‘precari a vita’ oppure dei circa 6 milioni di persone che in questo paese vivono in condizione di povertà assoluta?
Se l’esempio è quello dato dalla ex sindaca di Empoli e dalla Coop. Che l’ha assunta, allora vengono meno larga parte dei valori e dei modelli ai quali la ‘sinistra di oggi’ come pure il mondo cooperativo avrebbero dovuto rappresentare: capisaldi, atteggiamenti e regole politiche, anche non scritte, che, la classe politica in questione, ha nei fatti ripudiato.
Ci viene da pensare che tutto o quasi muova dai personalismi: l’ego, l’io e non il noi di una volta. Questi atteggiamenti, sempre più trasversali, sono l’attualità. Riguardano gli ambiti politici e quelli lavorativi come naturalmente le aspettative nel ricoprire un nuovo ed ulteriore incarico: si tratti di Regione o del Parlamento. Ed ecco che vengono meno i valori, ma soprattutto l’esempio che una classe politica dirigente avrebbe la responsabilità di consegnare alla società.
“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero” (tratto da un’intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer)